13 lug 2023 | 2 min di lettura | Pubblicato da Castiglia M.
Sette anni sono lunghi ma possono essere anche brevissimi quando si tratta di raggiungere obiettivi importanti e complessi.
Come quelli previsti dalla direttiva europea sulle case green che impone un salto di due classi energetiche per le abitazioni residenziali meno performanti (classi G e F) entro il 2030, per raggiungere la classe E entro il 2033.
Saranno previsti dei bonus per adeguarsi alla nuova normativa? Ne parliamo su Facile.it, leader nel confronto di offerte mutui online.
In Italia ci sono circa 32 milioni di abitazioni e di queste più della metà appartengono alle classi peggiori. Di conseguenza saranno le prime a dover essere riqualificate entro i termini indicati da Bruxelles.
Nonostante nel testo attuale, e non definitivo, siano già previste deroghe in base alle peculiarità dei singoli Paesi, l’impegno ad arrivare a case pressoché a impatto zero resta enorme.
Soprattutto dopo che, dal 2024, gli attuali bonus edilizi cominceranno a sparire, a partire dal Superbonus che avrà vita sino al 2025 con detrazioni via via ridotte rispetto al 100% iniziale. Resta il fatto che le case andranno riqualificate e la spesa non sarà indifferente. Ci sarà quindi bisogno di nuovi incentivi, anche pubblici, e agevolazioni destinati soprattutto alle famiglie che non potranno sostenere i costi dei lavori.
Secondo indiscrezioni di stampa, l’attuale Esecutivo avrebbe in mente un piano di durata decennale e una riformulazione delle agevolazioni che verrebbero accorpate per superare l’attuale frammentazione.
Potranno accedere ai bonus in via prioritaria le abitazioni principali e le case di classe energetica più bassa, mentre sul fronte delle agevolazioni dovrebbero essere introdotte aliquote più vantaggiose per le famiglie economicamente deboli, per i condomini "con persone in condizione di povertà energetica" e per l’edilizia pubblica.
A trainare tutti gli interventi di riqualificazione dovrebbero essere quelli energetici con una aliquota unica. Si parla anche dell’introduzione di un limite di spesa per alcuni lavori e finanziamenti agevolati per sostenere i redditi più bassi. Oltre a questo potrebbe tornare in auge la cessione del credito ma solo per le fasce in povertà energetica.
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