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Euribor e IRS: differenze, funzionamento e impatto sui tassi dei mutui

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Le 3 cose da sapere

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    L’Euribor è un tasso variabile di breve periodo, mentre l’IRS è un tasso fisso di lungo termine.

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    L’Euribor è un tasso variabile di breve periodo, mentre l’IRS è un tasso fisso di lungo termine.

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    La differenza principale riguarda durata e utilizzo: Euribor per mutui variabili, IRS per mutui fissi.

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    La differenza principale riguarda durata e utilizzo: Euribor per mutui variabili, IRS per mutui fissi.

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    Il loro impatto si vede sulla rata del mutuo e sul rischio di interesse.

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    Il loro impatto si vede sulla rata del mutuo e sul rischio di interesse.

Quando si parla di mutui e finanziamenti, i tassi di interesse rappresentano un elemento cruciale da conoscere. Tra i principali riferimenti troviamo Euribor e IRS, due strumenti che influenzano direttamente la rata dei mutui, sia a tasso fisso sia a tasso variabile. In questa guida scopriremo cosa sono, come funzionano, le differenze principali e il loro impatto concreto sulle tue finanze.

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Sommario

Cosa sono Euribor e IRS

Quando si parla di mutui e finanziamenti, comprendere la differenza tra Euribor e IRS è fondamentale, perché questi due tassi rappresentano i principali riferimenti per stabilire il costo del denaro, sia a breve sia a lungo termine.

Definizione di Euribor

L’Euribor (Euro Interbank Offered Rate) è il tasso di riferimento utilizzato dalle banche europee per prestarsi denaro tra loro a breve termine, generalmente da 1 settimana fino a 12 mesi.

  • Rappresenta il costo del denaro sul mercato interbancario, quindi quanto una banca paga per ottenere liquidità da un’altra banca.
  • Viene calcolato ogni giorno come media delle quotazioni di un panel di banche europee, escludendo gli estremi più alti e più bassi, per garantire maggiore affidabilità.
  • Nella pratica, l’Euribor è il tasso che influisce direttamente sui mutui a tasso variabile: se sale, le rate mensili aumentano, se scende, le rate diminuiscono.

In sostanza, l’Euribor è un indicatore di breve termine, molto sensibile alle decisioni della BCE e alle condizioni economiche dell’Eurozona.

Definizione di IRS

L’IRS (Interest Rate Swap) è un tasso fisso utilizzato in contratti di scambio di flussi finanziari tra due banche, in cui una paga un tasso fisso in cambio di ricevere un tasso variabile (solitamente legato all’Euribor).

  • Viene prevalentemente utilizzato come riferimento per i mutui a tasso fisso, perché permette di fissare la rata per tutta la durata del finanziamento.
  • L’IRS riflette la percezione del mercato sulle aspettative dei tassi di interesse a medio-lungo termine, ed è meno volatile rispetto all’Euribor.
  • Dal punto di vista pratico, un mutuo a tasso fisso calcolato sull’IRS garantisce stabilità, proteggendo il mutuatario dalle oscillazioni improvvise dei tassi di mercato.

In sintesi, mentre l’Euribor misura il costo del denaro a breve termine, l’IRS offre un punto di riferimento stabile a lungo termine, utile per chi vuole pianificare le proprie finanze senza sorprese.

Come funzionano i tassi Euribor e IRS

Il meccanismo di calcolo dell’Euribor

L’Euribor viene calcolato come media dei tassi offerti da un gruppo di banche europee, dopo aver eliminato gli estremi più alti e più bassi. Esistono diversi Euribor a seconda della durata: 1 settimana, 1 mese, 3 mesi, 6 mesi e 12 mesi.

Come viene determinato l’IRS e da cosa dipende

L’IRS dipende dai contratti di swap tra banche, che fissano un tasso fisso in cambio di un tasso variabile legato all’Euribor. Viene utilizzato principalmente per proteggersi dalle variazioni del mercato sui mutui a lungo termine.

Differenze operative tra tasso a breve e a lungo termine

  • L’Euribor è breve termine e fluttuante giornalmente.
  • L’IRS è medio-lungo termine e rappresenta un punto di riferimento stabile per mutui e finanziamenti a tasso fisso.
  • Se l’Euribor a 6 mesi è 0,50% e la banca applica uno spread dell’1%, il tasso totale del mutuo variabile sarà 1,50%.
  • Se invece l’IRS a 10 anni è 3%, un mutuo fisso userà quel valore per calcolare la rata, che resterà uguale per tutta la durata.

(Fonti: European Money Markets Institute, Banca d’Italia)

Esempio pratico

Differenze tra Euribor e IRS

Per capire meglio le differenze tra Euribor e IRS, basta pensare che si tratta di due parametri usati dalle banche per calcolare gli interessi dei mutui, ma con scopi e durate diverse. La tabella seguente riassume in modo semplice le loro caratteristiche principali.

Criterio Euribor IRS
Durata Riguarda periodi brevi (da 1 settimana a 12 mesi) Riguarda periodi lunghi (da 2 fino a 30 anni)
Come si calcola È la media dei tassi a cui le banche europee si prestano denaro tra loro Si basa su accordi tra banche per scambiarsi tassi fissi e variabili nel tempo
A cosa serve È il riferimento per i mutui a tasso variabile: cambia nel tempo È il riferimento per i mutui a tasso fisso: resta stabile per tutta la durata

Come influenzano i mutui e i finanziamenti

I tassi Euribor e IRS hanno un impatto diretto sulle rate dei mutui.

  • Mutui a tasso variabile: lEuribor determina l’oscillazione della rata. Ad esempio, se l’Euribor sale, anche la rata mensile aumenterà.
  • Mutui a tasso fisso lIRS stabilizza la rata, indipendentemente dalle fluttuazioni di mercato.

Esempio pratico: come varia la rata in base ai due tassi

  • Mutuo 100.000€, durata 20 anni, spread 1%
  • Euribor 6 mesi 0,5% > rata variabile: 540€/mese
  • IRS a 20 anni 3% > rata fissa: 600€/mese

Così si nota la stabilità del tasso fisso rispetto alla fluttuazione del variabile.

L’andamento recente di Euribor e IRS

Negli ultimi mesi, l’Euribor ha evidenziato una tendenza al rialzo, in particolare a seguito dei segnali della Banca Centrale Europea sulle politiche monetarie, con effetti immediati sulle rate dei mutui variabili, come evidenziato nell’analisi sull’impatto del taglio dei tassi BCE sui mutui.

Nel frattempo, l’IRS continua a mantenersi più stabile, soprattutto per i mutui a lungo termine a tasso fisso, offrendo maggiore sicurezza nella pianificazione delle rate. Questo scenario mette in luce come la scelta tra mutuo fisso e variabile debba essere valutata considerando sia le prospettive dei tassi sia la propria tolleranza al rischio.

Come scegliere tra mutuo a tasso fisso e variabile

Se ti stai chiedendo come scegliere tra mutuo fisso o variabile, è importante valutare l’andamento dei tassi e le tue esigenze finanziarie.

Quando conviene l’Euribor

Un mutuo legato all’Euribor è indicato se prevedi un calo dei tassi a breve termine, poiché in questo caso la rata può diminuire e offrire un risparmio immediato.

Inoltre, i mutui variabili spesso partono con una rata iniziale più bassa rispetto ai mutui a tasso fisso, il che può essere vantaggioso se hai bisogno di contenere le spese iniziali. Tuttavia, è importante tenere presente che l’Euribor può oscillare e far variare la rata nel tempo, quindi è consigliabile avere una certa flessibilità finanziaria per affrontare eventuali aumenti futuri.

Quando conviene l’IRS

Il mutuo indicizzato all’IRS è invece preferibile se cerchi stabilità della rata e vuoi pianificare con certezza le spese a lungo termine.

Questo tipo di mutuo è utile per proteggersi dall’oscillazione dei tassi di mercato: anche se l’Euribor dovesse salire nei prossimi mesi o anni, la rata rimarrebbe invariata. L’IRS rappresenta quindi una scelta più sicura per chi ha un budget fisso o desidera evitare sorprese, soprattutto nei mutui a lungo termine.

Implicazioni economiche e cosa aspettarsi dai tassi nei prossimi mesi

Gli analisti finanziari prevedono che l’Euribor continuerà a risentire delle mosse della Banca Centrale Europea, soprattutto in risposta a politiche monetarie legate all’inflazione e alla crescita economica. Un rialzo dei tassi a breve termine si traduce in una maggiore variabilità delle rate dei mutui a tasso variabile, con possibili aumenti mensili per chi ha finanziamenti indicizzati a questo parametro. Al contrario, un eventuale taglio dei tassi ridurrebbe il costo del denaro, facendo calare le rate.

L’IRS, invece, tende a rimanere più stabile nel medio-lungo periodo, perché riflette i contratti di swap tra banche e viene utilizzato come riferimento per i mutui a tasso fisso. Questa stabilità offre ai mutuatari una maggiore certezza nella pianificazione delle spese future e permette di proteggersi dalle oscillazioni di mercato.

Comprendere queste dinamiche è fondamentale per chi deve contrarre un mutuo o un finanziamento: scegliere tra mutuo fisso e variabile non significa solo valutare l’andamento attuale dei tassi, ma anche prevedere come potrebbero evolvere nei prossimi mesi. Ad esempio:

  • se si prevede un incremento dei tassi Euribor, un mutuo a tasso fisso basato sull’IRS può garantire sicurezza e stabilità della rata;
  • se invece si ipotizza un calo dei tassi, un mutuo a tasso variabile può offrire risparmi immediati, ma con una quota di rischio maggiore.

Inoltre, queste scelte influenzano direttamente la gestione del budget familiare: conoscere le previsioni dei tassi permette di pianificare con più precisione le spese, valutare eventuali rinegoziazioni e ottimizzare il costo complessivo del mutuo.

31 ott 2025 | 6 min di lettura | Pubblicato da Linda Montemurro

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