30 giu 2022 | Pubblicato da Raffaele D.
In teoria i 33,3 miliardi di euro del Superbonus 110% dovevano bastare fino al 2025, ma la realtà ha detto altro: a Maggio 2022, infatti, le richieste degli italiani avevano già raggiunto i 33,7 miliardi. Significa quindi che non soltanto i fondi del Superbonus sono esauriti ma che si è andati addirittura in over-booking. Col rischio adesso che a qualche committente possano essere chiesti indietro i finanziamenti. Scopri di più su Facile.it, leader nel confronto di mutui online.
In effetti il Superbonus 110%, l’agevolazione fiscale che consiste in una detrazione del 110% (oppure in uno sconto praticato dai fornitori o nella cessione del credito) delle spese sostenute per la realizzazione di interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici, inclusa l’installazione di impianti fotovoltaici, è stato un grande successo.
Ora però chi ha usufruito di parte delle agevolazioni sugli interventi di riqualificazione edilizia, potrebbe vedersi fermare il cantiere e richiedere indietro il finanziamento, stante l’impossibilità dell’impresa edile di incassare il credito per sopraggiunto azzeramento dei fondi.
Il pericolo di dover restituire dei soldi è reale, anche se dovrebbe riguardare solo una piccola percentuale dei beneficiari del Superbonus 110%, e al momento l’unica soluzione prospettata è il rifinanziamento della misura.
Ipotesi non scontata ma nemmeno esclusa a priori e che potrebbe trovare sbocco nel prossimo decreto Aiuti o al più tardi nella Legge di Bilancio di fine anno.
Non corrono alcun rischio di restituzione coloro che avevano programmato di fare richiesta del Superbonus entro il termine ultimo (per quest’anno) del 30 Giugno, che dovranno rimandare i lavori di efficientamento a tempi migliori, e quelli che avevano già avviato tutte le pratiche e firmato i contratti con le imprese edili, che potranno vedersi bloccare i lavori.
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