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Cos’è e a cosa serve il certificato di idoneità statica

28 feb 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Castiglia M.

mutui expert speaks cos e il certificato idoneita statica

Il certificato di idoneità statica (Cis) è un particolare attestato che serve a dimostrare il rispetto delle norme, in vigore al momento della costruzione, dal punto di vista della sicurezza delle strutture portanti di un immobile. Sul tema fa scuola il Comune di Milano che, da qualche anno, ha reso obbligatorio il documento per garantire la sicurezza strutturale di tutti gli immobili che hanno più di 50 anni, come previsto dall’art. 11 del regolamento edilizio dell’amministrazione meneghina. In caso di compravendita immobiliare il certificato va allegato agli atti.

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Quando il Cis è necessario

Il certificato di idoneità statico serve quando:

  • si deve presentare una domanda di condono edilizio, come previsto dalla legge 47/85. In questo caso il Cis va depositato al Genio Civile. Il mancato deposito può comportare il rifiuto di condono;
  • si chiede l’agibilità di un edificio di nuova costruzione oppure privo di certificato di collaudo statico ai sensi della legge 1086/71;
  • bisogna dimostrare che un fabbricato che ha più di 50 anni (è il caso del Comune di Milano) è idoneo dal punto di vista delle parti strutturali.

Cosa contiene

Tra gli elementi che caratterizzano il certificato di idoneità statica sono obbligatori:

  • la descrizione dell’immobile comprensiva di tutte le caratteristiche necessarie a valutare lo stato del fabbricato;
  • la documentazione depositata in Comune e relativa agli interventi eseguiti sull'immobile nel passato come: eventuali vecchi permessi a costruire, concessioni edilizie, Cila, Dia, etc.. Tale documentazione ricostruisce la storia dell’edificio e deve essere acquisita dal tecnico in via preliminare;
  • la caratterizzazione dei materiali utilizzati per la costruzione del fabbricato per valutare meglio il grado di resistenza dell’immobile;
  • le verifiche statiche e le prove di carico sull’edificio;
  • identificazione dello schema statico al fine di valutare se i carichi sono adeguati in relazione alla destinazione d’uso del fabbricato;
  • la dichiarazione di idoneità statica del tecnico incaricato.

Chi rilascia il certificato

Il Cis deve essere redatto da un tecnico professionista, normalmente un architetto o un ingegnere, purché iscritto al proprio Ordine professionale. In tal caso, e diversamente da quanto avviene per i tecnici preposti al collaudo statico, non è necessaria l’iscrizione all’Ordine da almeno 10 anni.

Per redigere il certificato, il tecnico deve svolgere una serie di indagini e di analisi al fine di valutare e, quindi, dichiarare sotto la sua diretta responsabilità, che l’immobile non presenta danni, lesioni, pericolo di cedimenti e che non vi siano altre criticità e alterazioni strutturali che possano pregiudicare la sicurezza o arrecare danni. Se invece vengono riscontrate delle anomalie, il tecnico svolge ulteriori e più approfondite indagini al fine di individuare gli interventi adeguati a rinforzare e a mettere in sicurezza l’immobile. Per questo motivo è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista conosciuto e affidabile.

La durata del certificato

Se durante le indagini di primo livello non vengono riscontrati elementi di rischio, il Cis viene rilasciato e ha una validità massima di 15 anni a partire dalla data di emissione. Se invece le verifiche di primo livello hanno evidenziato situazioni di rischio viene rilasciato un certificato "con prescrizioni" valido due anni, durante i quali sanare le anomalie riscontrate. Nel caso tali interventi non vengano effettuati, il Cis è nullo e l’immobile viene dichiarato non abitabile.

Quanto costa il Cis

Il costo dipende da una serie di fattori come la tipologia dl fabbricato, il contesto, lo stato di manutenzione dell’immobile e, naturalmente, dal tipo di verifiche e di indagini che il tecnico professionista deve effettuare. Quel che è certo è che non si tratta di un’operazione economica e le tariffe possono variare sensibilmente. In generale, il costo non è comunque mai minore di 1.500 euro, importo al quale vanno sommati l’Iva e le eventuali imposte da pagare.

Autore
castiglia masella

Giornalista professionista, collabora da diversi anni con il Sole 24 Ore (Casa24Plus, Mondo Immobiliare). In passato ha lavorato, tra gli altri, per Tempo Economico e Tgcom.

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