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Il certificato di idoneità statica (Cis) è un particolare attestato che serve a dimostrare il rispetto delle norme, in vigore al momento della costruzione, dal punto di vista della sicurezza delle strutture portanti di un immobile. Sul tema fa scuola il Comune di Milano che, da qualche anno, ha reso obbligatorio il documento per garantire la sicurezza strutturale di tutti gli immobili che hanno più di 50 anni, come previsto dall’art. 11 del regolamento edilizio dell’amministrazione meneghina. In caso di compravendita immobiliare il certificato va allegato agli atti.
Il certificato di idoneità statico serve quando:
Tra gli elementi che caratterizzano il certificato di idoneità statica sono obbligatori:
Il Cis deve essere redatto da un tecnico professionista, normalmente un architetto o un ingegnere, purché iscritto al proprio Ordine professionale. In tal caso, e diversamente da quanto avviene per i tecnici preposti al collaudo statico, non è necessaria l’iscrizione all’Ordine da almeno 10 anni.
Per redigere il certificato, il tecnico deve svolgere una serie di indagini e di analisi al fine di valutare e, quindi, dichiarare sotto la sua diretta responsabilità, che l’immobile non presenta danni, lesioni, pericolo di cedimenti e che non vi siano altre criticità e alterazioni strutturali che possano pregiudicare la sicurezza o arrecare danni. Se invece vengono riscontrate delle anomalie, il tecnico svolge ulteriori e più approfondite indagini al fine di individuare gli interventi adeguati a rinforzare e a mettere in sicurezza l’immobile. Per questo motivo è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista conosciuto e affidabile.
Se durante le indagini di primo livello non vengono riscontrati elementi di rischio, il Cis viene rilasciato e ha una validità massima di 15 anni a partire dalla data di emissione. Se invece le verifiche di primo livello hanno evidenziato situazioni di rischio viene rilasciato un certificato "con prescrizioni" valido due anni, durante i quali sanare le anomalie riscontrate. Nel caso tali interventi non vengano effettuati, il Cis è nullo e l’immobile viene dichiarato non abitabile.
Il costo dipende da una serie di fattori come la tipologia dl fabbricato, il contesto, lo stato di manutenzione dell’immobile e, naturalmente, dal tipo di verifiche e di indagini che il tecnico professionista deve effettuare. Quel che è certo è che non si tratta di un’operazione economica e le tariffe possono variare sensibilmente. In generale, il costo non è comunque mai minore di 1.500 euro, importo al quale vanno sommati l’Iva e le eventuali imposte da pagare.
Giornalista professionista, collabora da diversi anni con il Sole 24 Ore (Casa24Plus, Mondo Immobiliare). In passato ha lavorato, tra gli altri, per Tempo Economico e Tgcom.
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