
I 3 mutui prima casa migliori di Giugno 2022
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Se si stipula un mutuo o si deve affrontare una compravendita immobiliare, tra gli altri documenti essenziali per il perfezionamento delle pratiche, c’è l’atto di provenienza del bene.
Di cosa si tratta? Si tratta di un atto pubblico che certifica la legittima titolarità di un diritto reale su un immobile in capo a un soggetto che può essere sia persona fisica, sia giuridica.
Tale documento è necessario per stabilire l’assenza di irregolarità circa la provenienza del bene e per questo motivo è di fondamentale importanza quando si acquista una casa o si stipula un mutuo per comprarla.
Per quanto riguarda le compravendite, l’atto di provenienza dimostra che il venditore è il reale proprietario dell’immobile oggetto della transazione. Mentre quando si chiede un finanziamento ipotecario, il documento di provenienza serve alla banca per verificare che il mutuatario vanti effettivamente un titolo sull’immobile che verrà poi ipotecato e che costituirà una garanzia per la banca in caso di morosità.
L’atto di provenienza può essere rappresentato da:
Il documento, a seconda dei casi succitati, può dunque provenire da uno studio notarile oppure da un Tribunale.
Sono tre le informazioni principali contenuto in un atto di provenienza:
In pratica l’atto di provenienza ripercorre la storia della casa e dei proprietari che si sono succeduti nel tempo.
A norma di legge, il trasferimento di una proprietà deve avere valenza pubblica e deve essere trascritto nei Pubblici Registri della Conservatoria dei Registri Immobiliari. In caso di compravendita, di divisione, di donazione di un immobile, la richiesta dell’atto di provenienza va presentata al notaio che ha stipulato l’ultimo trasferimento del bene, corredata da alcune informazioni. Come:
Se non si hanno a disposizione questi dati, si può risalire al numero di protocollo e al nome del notaio che ha stipulato il rogito attraverso una visura catastale.
Se, inoltre, il notaio non esercita più, l’atto di provenienza può essere rilasciato dall’Archivio Notarile Distrettuale preposto.
Se il trasferimento del bene è avvenuto attraverso una sentenza del Tribunale, è il pronunciamento stesso del giudice che vale come atto di provenienza.
In tutti i casi si consiglia sempre di richiedere una copia conforme dell’atto perché una copia non autenticata oppure una trascrizione non garantiscono la piena valenza legale del documento.
Giornalista professionista, collabora da diversi anni con il Sole 24 Ore (Casa24Plus, Mondo Immobiliare). In passato ha lavorato, tra gli altri, per Tempo Economico e Tgcom.
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