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Super bonus edilizio al 110%: ecco tutti in vantaggi

28 giu 2020 | 4 min di lettura | Pubblicato da Marco B.

mutui news super bonus edilizio al 110 ecco tutti in vantaggi da non perdere e gli ostacoli da evitare

Il super bonus edilizio varato dal Decreto Rilancio è davvero molto attraente: il D.L. n. 34 del 19 Maggio 2020 (da convertire in legge entro il 18 luglio), grazie all’articolo 119 consente di effettuare ristrutturazioni pagate dal Fisco, per mezzo di una detrazione sull’Irpef del 110%, da recuperare in 5 anni; oppure grazie a un analogo vantaggio ottenuto come credito d’imposta (ceduto all’impresa edile o a una banca) o sotto forma di sconto in fattura.

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È un provvedimento eccezionale, superiore al bonus facciate, che ammonta al 90%. Le agevolazioni sono valide per quel che riguarda le spese sostenute dall’1 Luglio 2020 al 31 Dicembre 2021; riguardano le prime e le seconde case, singole o in condominio, in cui sono svolti lavori per una maggiore efficienza energetica e contro il rischio sismico. In questo modo, il Governo - vista la crisi economica provocata dalla pandemia - vuole rilanciare il comparto dell’edilizia. È opportuno ricordare che il super bonus non elimina altre agevolazioni previste in precedenza, come il bonus facciate, l’ecobonus normale e il sisma bonus; queste ultime però offrono meno vantaggi. Di certo, dunque, l'eccezionale detrazione Irpef suscita molto interesse.

I vantaggi punto per punto

I vantaggi sono parecchi e cospicui. Ecco i punti fondamentali sul fronte energetico:

1) - Vale l’isolamento termico dell’edificio condominiale o monofamiliare, purché gli interventi coinvolgano oltre il 25% dell’intonaco, con un importo massimo detraibile di 60.000 euro (moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che fanno parte dell'edificio).

2) - Per le abitazioni monofamiliari, è considerata valida la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con altri a pompa di calore, ibridi, geotermici, fotovoltaici, con sistemi di accumulo e con impianti di microcogenerazione (fino a un tetto massimo incentivabile di 30.000 euro).

3) - Per gli edifici condominiali, sono inclusi i lavori per la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con altri di tipo centralizzato a condensazione (con efficienza almeno di classe A) o con quelli citati nel punto 2. Resta il tetto il tetto di 30.000 euro per ogni appartamento del condominio. Il bonus si ottiene se questi interventi portano a un potenziamento di almeno 2 classi energetiche o al massimo ottenibile (al termine, serve l’attestato di prestazione energetica rilasciata da un tecnico accreditato). Vale sempre anche la sostituzione degli infissi con altri a risparmio energetico, purché i relativi lavori siano svolti contemporaneamente.

Per quel che riguarda la messa in sicurezza contro i terremoti, si prevedono incentivi analoghi per edifici che sono nelle zone sismiche dalla 1 alla 3 (dal rischio molto alto a quello medio-basso); quindi nella maggior parte d’Italia, con esclusione della zona 4, in cui la probabilità che capiti un terremoto è molto bassa. Ne possono usufruire case isolate e condomini. Inoltre sono incentivati sia l’acquisto di edifici antisismici, sia la demolizione e ricostruzione (purché si raggiunga una classe di rischio più favorevole).

Attenzione agli imprevisti

Occorre comunque essere consapevoli - prima di cantare vittoria - del fatto che ci sono molte variabili da tenere presenti. Per esempio, il 10% di quel 110% di detrazione odi norma sparirà per i costi da sostenere nelle varie fasi procedurali. Nel caso si propenda per la detrazione Irpef diretta, bisogna verificare di avere una sufficiente capienza fiscale: in parole povere, se il rimborso annuale cui abbiamo diritto è superiore alle tasse che dobbiamo versare in quello stesso anno, la parte in più non potrà essere recuperata. Mentre, se si pensa di scegliere lo sconto in fattura da parte dell’impresa edile, bisogna verificare preventivamente che la ditta prescelta abbia la risorse per garantire questa opportunità, visto che non tutte sono in grado sostenere il pagamento dilazionato in 5 anni. Si deve verificare bene anche la possibilità di scegliere la cessione del credito (a imprese ,banche o intermediari finanziari), perché non è facile trovare, pure in questo caso, interlocutori abbastanza robusti da assicurare tale chance; per giunta, circa un terzo dell'importo sarà assorbito dal costo delle intermediazioni.

Il tempo a disposizione

Un'altra questione è quella dell'arco temporale a disposizione, cioè i 18 mesi dal Luglio 2020 a Dicembre 2021 in cui occorre pagare i lavori: sembra molto lungo (e forse questo vale per chi deve sistemare una casa monofamiliare e può decidere da solo); non lo è però per chi vive in un condominio, visti i tempi molto lunghi necessari per svolgere le assemblee condominiali, scegliere progettista e impresa, approvare i preventivi, assegnare, fare autorizzare e avviare i lavori. In compenso, chi ha già cominciato la ristrutturazione nella prima parte del 2020, può godere dell’incentivo per i pagamenti effettuati a partire dal prossimo 1 luglio. Di certo, la materia è abbastanza complicata; quindi è sempre bene confidare sulla consulenza degli esperti in questo campo o degli amministratori dei condomini. Infatti il rischio di fare scelte affrettate c’è sempre e i soldi in ballo sono parecchi.

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