
Fondo Pensione Inizia da subito a costruire il tuo futuro!

Fondo pensione ARCA
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Costruisci la tua pensione integrativa
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Risparmia fino a 2.220 euro netti sulla dichiarazione dei redditi
2Risparmia fino a 2.220 euro netti sulla dichiarazione dei redditi
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Proteggi il tuo futuro e quello della tua famiglia
3Proteggi il tuo futuro e quello della tua famiglia
Perché avere un fondo pensione è fondamentale?
Le stime indicano che nel 2050 la tua pensione sarà il 66% del tuo ultimo stipendio, se sei un dipendente, o il 68% se sei un lavoratore autonomo, lasciando scoperto gran parte del reddito su cui oggi fai affidamento. Il fondo pensione nasce proprio per colmare questo divario e offrirti la possibilità di mantenere il tuo stile di vita anche quando smetterai di lavorare.
Dati basati sulle proiezioni della Ragioneria Generale dello Stato, Rapporto n.26-2025, in merito al tasso di sostituzione pensionistico futuro
Cos'è e come funziona un fondo pensione?
Il fondo pensione è uno strumento di previdenza complementare pensato per integrare la pensione e costruire un futuro economico più sicuro.
Il funzionamento è piuttosto semplice: nel corso della vita lavorativa versi periodicamente dei contributi, che vengono poi investiti in strumenti finanziari scelti in base al tuo profilo di rischio. In pratica, si tratta di un investimento a lungo termine che consente di accumulare risparmi nel tempo e ottenere un reddito aggiuntivo quando andrai in pensione.
Le principali fonti di versamento sono:
- Contributi volontari del lavoratore (versi quanto e quando vuoi)
- Versamenti del datore di lavoro (se previsti dal contratto)
- Conferimento del TFR (Trattamento di Fine Rapporto)
Al momento della pensione puoi:
- Convertire il capitale in rendita periodica, oppure
- Riscattarne subito una parte in base alle quote definite da COVIP
I vantaggi fiscali che non puoi ignorare
- Deduci fino a 5.164 € all’anno sulla tua dichiarazione dei redditi. Ciò significa che puoi risparmiare fino a 2220 € di tasse all'anno.
- Risparmi sulla tassazione del TFR: se lo lasci in azienda paghi l'aliquota marginale (43% per redditi sopra 50.000 €), mentre se lo versi in un fondo pensione paghi il 15% (9% se lo lasci nel fondo per più di 35 anni)
Il risparmio indicato è calcolato applicando l’aliquota IRPEF massima del 43% all’importo massimo detraibile di 5.164,57 € (pari a circa 2.220 €). Il beneficio fiscale effettivo può variare in base alla situazione reddituale del contribuente e all’importo effettivamente versato.
Tipologie di fondi pensione a confronto
Esistono due principali categorie di fondi pensione, che si differenziano per modalità di accesso, gestione e costi:
| Caratteristiche | Fondi Aperti | Fondi Chiusi (o Negoziali) |
|---|---|---|
| Chi può aderire | Tutti i lavoratori (dipendenti, autonomi, liberi professionisti) | Lavoratori appartenenti a specifiche categorie (es. metalmeccanici, commercio, sanità…) |
| Chi li gestisce | Banche, assicurazioni o società di gestione del risparmio | Enti creati da accordi collettivi tra sindacati e aziende |
| Vantaggi principali | Grande flessibilità nei versamenti, Libertà di scelta tra diverse linee di investimento | Costi di gestione più bassi, Possibili contributi aggiuntivi del datore di lavoro |
Come aderire a un fondo pensione
- Scegli la tipologia di fondo più adatta al tuo profilo (aperto o chiuso).
- Decidi quanto versare: puoi contribuire con una cifra fissa o variabile nel tempo.
- Monitora i rendimenti nel lungo periodo e modifica la linea d’investimento se necessario.
Suggerimento: se sei un lavoratore dipendente, puoi scegliere di destinare solo il TFR al fondo, senza versare contributi aggiuntivi.
Chi tutela i tuoi risparmi?
Tutti i fondi pensione sono vigilati dalla COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione).
Il suo ruolo è quello di:
- Controllare la trasparenza delle informazioni
- Garantire la sicurezza e la corretta gestione dei fondi
- Tutelare i risparmiatori da comportamenti scorretti o rischiosi
In pratica, lo Stato ti dà una mano a costruire la tua pensione.
Alcuni falsi miti da sfatare sui Fondi Pensione
“È troppo rischioso” → Esiste sempre un comparto con garanzia del capitale
“Non conviene ai giovani” → Al contrario, più tempo hai, più puoi accumulare e beneficiare degli interessi composti
“I soldi restano bloccati” → Puoi richiedere anticipi per spese mediche, acquisto prima casa o in caso di disoccupazione
“Non posso permettermelo” → Bastano anche piccole somme costanti: grazie ai vantaggi fiscali, ogni euro investito lavora di più per te
Puoi riscattare i fondi accumulati anche prima della pensione
La previdenza complementare non è solo una rendita futura: è uno strumento flessibile, che ti consente di accedere ai tuoi risparmi anche prima della pensione. In determinate situazioni, come l’acquisto della prima casa o spese sanitarie importanti, puoi riscattare parte del capitale accumulato, beneficiando comunque della rivalutazione maturata nel tempo.
Le tre fasi principali di un fondo pensione
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Adesione:
Il lavoratore sceglie il fondo pensione più adatto alle proprie esigenze, valutando il livello di rischio e gli anni mancanti alla pensione. Può anche decidere di destinare il TFR per aumentare il capitale futuro.
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Contribuzione:
Dopo l’adesione, inizia il versamento dei contributi, prelevati dallo stipendio o versati autonomamente. Gli importi possono variare nel tempo e vengono investiti per far crescere il capitale accumulato.
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Rendita:
Al momento della pensione, il capitale maturato viene convertito in una rendita, che integra la pensione pubblica e assicura un reddito costante nel tempo.
Un piccolo gesto che può fare la differenza
Qui di seguito un esempio che usiamo per sfatare il mito di non avere denaro per pensare al risparmio previdenziale.
Hai mai pensato che il costo di un caffè possa aiutarti a costruire un futuro più sicuro? Facciamo due conti:
1,20€ al giorno = 36€ al mese
Come funziona? Il primo mese metti da parte 36€. Dopo un anno, quei soldi iniziano a crescere grazie agli interessi. Il mese successivo aggiungi altri 36€, che a loro volta maturano interessi… e così via.
Se investi questa cifra ogni mese in un fondo con un rendimento annuo del 5%:
- Dopo 1 anno: hai versato 438 €, ma grazie agli interessi ti ritrovi da parte 460 €;
- Dopo 5 anni: il tuo capitale versato è 2.160€, ma il totale accumulato sale a circa 2.450 €;
- Dopo 10 anni: hai messo da parte 4.320€, ma il tuo capitale sarà cresciuto fino a 5.580 €.
Più a lungo lasci crescere i tuoi risparmi, più il denaro lavora per te. Se mantieni questa abitudine per 20 o 30 anni, i risultati possono diventare sorprendenti. L'esempio che abbiamo scelto utilizza una cifra volutamente bassa, per dimostrare che chiunque, indipendentemente dal reddito, può iniziare.
La chiave sta nella costanza: accantonare regolarmente anche piccole somme e investirle in modo intelligente può generare, nel tempo, grandi soddisfazioni. Chi impara a gestire risorse limitate svilupperà la disciplina necessaria per amministrare capitali più consistenti in futuro. Al contrario, chi non si abitua a risparmiare con regolarità, rischia di trovarsi impreparato anche di fronte a guadagni più elevati.
Perché iniziare subito fa la differenza
Il tempo è il tuo miglior alleato: prima inizi, più crescono i tuoi risparmi grazie al potere dell’interesse composto. Anche piccoli versamenti costanti possono trasformarsi in un capitale importante. E se sei un lavoratore dipendente, puoi destinare il tuo TFR al fondo, evitando che resti fermo a rendere poco.
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I vantaggi di un Fondo Pensione
- Fisco favorevole: tutti i versamenti sono deducibili per un importo massimo annuo di 5.164,57 euro: per arrivare a questi importo si devono sommare i versamenti volontari del sottoscrittore più quelli del datore di lavoro. Non rientrano in questo calcolo i versamenti derivanti dal trattamento di fine rapporto (TFR).
- Abbatte il reddito imponibile: la deducibilità abbassa le tasse che si pagano ogni anno. Per esempio se si ha un reddito di 30.000 euro e si versa una quota annua di 1.000 euro a un fondo pensione, il reddito imponibile su cui si pagano le tasse scende a 29.000 euro. In pratica, applicando l’aliquota Irpef per questo reddito che è pari al 35%, il risparmio fiscale è di 350 euro (pari al 35% dei 1.000 versati nel fondo pensione).
- Tassazione contenuta sui rendimenti: un altro vantaggio fiscale è la tassazione sui rendimenti dei fondi pensione. Hanno una tassazione agevolata con un’aliquota del 12,5% contro il 26% delle azioni.
- Tassazione migliore rispetto al TFR: nel momento in cui si riscuote il fondo pensione, oltre alla tassazione sui rendimenti, ci sono da pagare le tasse sulla parte di contributi sui cui si è beneficiato dei vantaggi fiscali, e sull’eventuale TFR. Le tasse vanno da un massimo del 15% a un minimo del 9%. L’aliquota dipende da quanto tempo si è investito nel fondo: fino a 15 anni di permanenza la tassazione è al 15%; mentre da 15 anni in avanti ogni anno aggiuntivo viene scontato uno 0,3% fino a raggiungere il 9%. La tassazione del TFR lasciato in azienda tiene conto dell’aliquota media Irpef degli ultimi 5 anni prima della pensione e va da un minimo del 23% fino a un massimo del 43%.
- Esenzione dal bollo: per tutti gli investimenti si paga un’imposta di bollo annua dello 0,2%. Questa imposta non c’è sui fondi pensione. Si tratta di un risparmio significativo se si considera che il fondo pensione è un investimento di lungo termine. Per esempio, se si tiene un fondo pensione per 20 anni il risparmio sull’imposta di bollo è del 4%.
Prima di procedere con un Fondo Pensione analizza la tua situazione pensionistica: valuta l’arco di tempo che ti separa dal pensionamento, la tua situazione economica, la tua capacità contributiva attuale e prospettica e il livello di rischio che vuoi sostenere, per pianificare al meglio i versamenti a seconda delle tue necessità.
Esempio pratico:
Paolo ha 31 anni, lavora come dipendente e guadagna 38.000 euro l'anno. La sua pensione futura, però, sarebbe di poco più di 1.200 euro al mese, una cifra che non gli garantirebbe una vecchiaia serena, soprattutto considerando l'alto tasso d'inflazione e l'incertezza economica. Deciso a migliorare la sua situazione, Paolo decide di calcolare quanto potrebbe ottenere con una pensione integrativa.
Dopo aver analizzato diverse opzioni, Paolo stabilisce di versare 150 euro al mese in un fondo pensione e di destinare anche il suo TFR al fondo. Dopo aver inserito tutti i dati nel calcolatore, Paolo scopre che, con questi versamenti e considerando un rendimento medio annuo del fondo (ipotizzato intorno al 4-5%), potrebbe ottenere un reddito aggiuntivo di circa 13.000 euro lordi all’anno, ovvero circa 800-900 euro netti al mese, a partire dal momento in cui andrà in pensione. Inoltre, scopre che i versamenti annuali al fondo pensione sono deducibili dalle tasse. Questo significa che, grazie alla deducibilità fiscale, potrebbe risparmiare circa 600 euro ogni anno in imposte.
Con questa scelta, Paolo si assicura un futuro più tranquillo, con la consapevolezza che, oltre alla pensione pubblica, potrà contare su un reddito integrativo che gli permetterà di sostenere meglio le sue spese future e affrontare con maggiore serenità gli anni della pensione.
* Quello sopra riportato è un semplice esempio a scopo esplicativo, non costituisce alcun suggerimento o promessa di rendita.
Trasferimento del Fondo Pensione
Se invece hai già aderito a un Fondo Pensione, ti consigliamo di valutare se la soluzione scelta è ancora efficiente o se esistono opzioni migliori sul mercato.
Il trasferimento da un Fondo Pensione a un altro in genere può essere effettuato una volta trascorsi almeno 2 anni dalla sottoscrizione. Questo vincolo temporale si annulla, però, se il rapporto di lavoro che legittimava l'adesione al fondo cessa prematuramente, oppure se il fondo stesso comunica modifiche peggiorative delle proprie condizioni economiche.
Se non si rientra in queste casistiche, è comunque possibile aprire un secondo fondo pensione su cui iniziare a versare il denaro e allo scadere dei 2 anni richiedere il trasferimento dal primo fondo sottoscritto verso il secondo.
Le variabili da considerare per questa valutazione possono essere diverse: a partire dai costi fissi, di gestione, sui singoli versamenti, fino alla solidità del gestore e il livello di assistenza fornito ai clienti. Non sempre è semplice districarsi fra tutti questi elementi. Con i nostri partner puoi richiedere una valutazione automatica per capire se e quanto puoi risparmiare con un fondo differente e potenzialmente più vantaggioso.
Pensione integrativa: domande frequenti
Quanto conviene versare in un fondo pensione?
Si raccomanda di riservare una parte del reddito mensile, idealmente tra il 10% e il 20%, per costruire una pensione integrativa. Nel caso in cui tu abbia altre priorità finanziarie, come progetti legati alla casa o esigenze familiari, puoi ridurre questa quota. Tuttavia, è fondamentale mantenere un minimo del il 5% per assicurarti una stabilità economica negli anni a venire.
Come posso iniziare a versare nella pensione integrativa?
Per iniziare a versare nella pensione integrativa, è necessario scegliere un fondo pensione, che può essere aperto individualmente o tramite il proprio datore di lavoro. Successivamente, si può decidere l'importo dei versamenti e la modalità (ad esempio, mensile, annuale o una tantum).
Quali sono i vantaggi fiscali di una pensione integrativa?
I contributi versati alla pensione integrativa sono deducibili dal reddito imponibile fino a un massimo di 5.164,57 euro annui. Questo significa che si paga meno tasse, poiché l'importo che contribuisce al fondo pensione riduce il reddito su cui vengono calcolate le imposte.
Posso cambiare fondo pensione in qualsiasi momento?
Sì, è possibile trasferire i propri risparmi da un fondo pensione a un altro, senza penalità fiscali. Tuttavia, bisogna verificare le condizioni e le modalità specifiche del trasferimento, che possono variare da fondo a fondo.
Cosa succede se non verso nulla nel fondo pensione integrativa?
Se non si effettuano versamenti al fondo pensione, non si accumulerà nessun capitale aggiuntivo oltre alla pensione pubblica. Questo potrebbe portare a una pensione complessiva più bassa al momento del pensionamento, rendendo meno sostenibile il tenore di vita.
Posso fare dei prelievi anticipati dal fondo pensione?
Sì, in determinati casi è possibile richiedere un'anticipazione sui fondi accumulati, come per l'acquisto della prima casa, per spese sanitarie importanti o in caso di disoccupazione. Le modalità e i limiti variano a seconda del fondo pensione.
Che tipo di investimenti vengono effettuati con i soldi nel fondo pensione?
I fondi pensione investono i contributi in una varietà di strumenti finanziari, come azioni, obbligazioni, fondi comuni e altri investimenti, in base alla strategia di rischio scelta dal fondo. Il rendimento dipende dalle performance di questi investimenti.
A che età posso iniziare a ricevere la pensione integrativa?
La pensione integrativa può essere iniziata in genere a partire dai 57 anni, ma dipende dalle condizioni del fondo pensione scelto. Alcuni fondi offrono opzioni di rendita anche prima, ma in genere è legata all'età pensionabile, che è fissata in base alle normative vigenti.
Come posso versare il mio TFR (Trattamento di Fine Rapporto) nel fondo pensione?
Il TFR può essere destinato volontariamente al fondo pensione al posto di essere liquidato direttamente al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Per farlo, basta comunicare al proprio datore di lavoro l'intenzione di destinare il TFR al fondo pensione, che provvederà a trasferirlo direttamente.
Cos'è il contributo aggiuntivo al fondo pensione?
Il contributo aggiuntivo è un importo che il datore di lavoro destina direttamente al fondo pensione del dipendente, oltre al TFR. Questo contributo è previsto dai contratti collettivi nazionali e costituisce un incentivo economico per favorire l'adesione al fondo pensione.
Qual'è il miglior fondo pensione per il TFR?
La soluzione che suggeriamo per la gestione del TFR è il fondo pensione ARCA Previdenza, scegliendo uno dei suoi quattro comparti.
Approfondimenti sui fondi pensione:










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