Come risparmiare sul mutuo: previsioni e strategie per il 2025
16 ott 2025 | 5 min di lettura | Pubblicato da Linda M.

Il mondo dei mutui è in continua evoluzione: nella prima parte del 2025 la BCE, per stimolare l'economia dell'Eurozona, ha intrapreso una serie di riduzioni dei tassi di interesse. Tassi che sono stati poi mantenuti invariati a partire dal secondo semestre, indicando una possibile fine del ciclo di allentamento monetario.
Le prospettive per il 2026 suggeriscono una politica monetaria più cauta, con previsioni di crescita economica moderata e inflazione sotto controllo, ma i tassi più bassi rispetto anche solo a qualche anno fa possono comunque rappresentare una considerevole occasione di risparmio per i mutuatari.
Sommario
Impatto dei tagli sui tassi di interesse
Nel corso del 2025 la BCE ha progressivamente ridotto i tassi di interesse, che attualmente si attestano al:
- 2% per i depositi presso la banca centrale;
- 2,15% per le operazioni di rifinanziamento principali;
- 2,40% per le operazioni di rifinanziamento marginale.
Questa strategia di progressive riduzioni, con i tassi mantenuti poi invariati negli ultimi mesi, è stata parte di un più ampio sforzo per stimolare l'economia europea e ha avuto un impatto diretto sui tassi di interesse dei mutui.
Nel 2026, le previsioni per i tassi dei mutui in Italia indicano un contesto favorevole soprattutto per i mutui a tasso variabile, con l'Euribor previsto in ulteriore discesa e successivamente stabile intorno al 2%.
Mutui a tasso variabile
I mutui a tasso variabile sono direttamente influenzati dai cambiamenti nei tassi di interesse decisi dalla BCE. Quando i tassi scendono, le rate mensili dei mutui a tasso variabile diminuiscono, offrendo immediati benefici finanziari ai mutuatari. Ad esempio, un mutuo di 200.000 euro potrebbe vedere una riduzione della rata mensile di diverse decine di euro, liberando risorse che possono essere utilizzate per altri scopi, come il risparmio o gli investimenti.
Vantaggi
- risparmio immediato: riduzione delle rate mensili;
- flessibilità: possibilità di rinegoziare il mutuo in caso di ulteriori riduzioni dei tassi;
- opportunità di estinzione anticipata: con rate più basse, è possibile accumulare risparmi per estinguere il mutuo in anticipo.
Mutui a tasso fisso
Anche se le rate dei mutui a tasso fisso già accesi non risentono delle variazioni dei tassi di interesse (il tasso fisso è infatti un'opzione interessante per chi preferisce la sicurezza di una rata costante), i nuovi mutui offerti sul mercato potrebbero beneficiare di condizioni più vantaggiose e rappresentare una soluzione conveniente non solo per i nuovi richiedenti, ma anche per chi ha già acceso un mutuo e vuole risparmiare tramite una surroga.
Vantaggi
- stabilità: rate prevedibili e costanti nel tempo;
- protezione dall'inflazione: mantenendo un tasso fisso, i mutuatari sono protetti da eventuali aumenti futuri dei tassi;
- condizioni favorevoli: i nuovi mutui a tasso fisso potrebbero offrire tassi più bassi rispetto al passato.
Calcolo e simulazioni sui risparmi futuri
Ecco alcuni esempi concreti che illustrano i potenziali risparmi per chi ha un mutuo.
Ipotizziamo di aver sottoscritto due anni fa un mutuo variabile a 30 anni da 150.000 euro, stipulato a un tasso di interesse del 3,50%. Considerando che gli ultimi dati ABI hanno rilevato un tasso medio del 3,25% a settembre 2025, con il nuovo tasso il risparmio mensile sarebbe di circa 20€. Può sembrare una cifra contenuta, ma sui 28 anni rimanenti del mutuo il risparmio complessivo sarebbe di quasi 7.000€.
Su un importo maggiore, ad esempio di 250.000 euro, a parità di tassi e durata rispetto al primo esempio, il risparmio complessivo potrebbe arrivare fino a circa 11.600€ sull'intera durata del mutuo restante.
| Importo | Tasso iniziale | Rata iniziale | Nuovo tasso | Nuova rata | Risparmio mensile | Risparmio totale |
|---|---|---|---|---|---|---|
| 150.000€ | 3,50% | 673,57€ | 3,25% | 652,81€ | 20,76€ | 6.975,36€ |
| 250.000€ | 3,50% | 1.122,61€ | 3,25% | 1.088,02€ | 34,59€ | 11.622,24€ |
Strategie per massimizzare i risparmi
Per trarre il massimo vantaggio dalle riduzioni dei tassi di interesse, i mutuatari possono considerare diverse strategie. Vediamo quali sono le principali.
Rinegoziazione del mutuo e surroga
Se si ha già un mutuo in corso ma il tasso sottoscritto non è più conveniente, è possibile sia contattare la propria banca per discutere la possibilità di rinegoziare le condizioni, sia trasferire il debito residuo presso un altro istituto tramite la procedura di surroga, gratuita per il mutuatario.
Consolidamento del debito
Per chi ha anche altri prestiti in corso, una valida alternativa potrebbe essere quella di consolidare altri debiti ad alto interesse nel mutuo, approfittando dei tassi più bassi, per unificare le rate e risparmiare sull'esborso totale.
Estinzione anticipata
Se si è già riusciti a risparmiare sulla rata del mutuo (tramite la rinegoziazione, la surroga o il consolidamento), si può anche pensare di accantonare i risparmi derivanti dalle rate più basse per estinguere il mutuo in anticipo, riducendo l'importo totale degli interessi pagati.
Tasso fisso e tasso variabile nel 2025: un confronto
Il 2025 ha visto un contesto particolarmente favorevole per i mutui a tasso variabile, grazie alle riduzioni dei tassi apportate dalla BCE durante l'anno. La formula del variabile permette ai consumatori di beneficiare immediatamente dei ribassi, riducendo l'importo delle rate mensili.
Nel 2025, l'Euribor ha mostrato infatti una forte tendenza al ribasso, passando dal 2,707% di gennaio al 2,027% di settembre, con una flessione più marcata nei primi mesi dell'anno. Questa discesa è stata influenzata dalle politiche monetarie della BCE, che hanno ridotto i tassi di riferimento per stimolare l'economia. L'Euribor a 3 mesi, utilizzato per i mutui a tasso variabile, ha seguito questa traiettoria, portando a una diminuzione delle rate per i mutuatari.
Al contrario, chi aveva già contratto un mutuo a tasso fisso non ha potuto beneficiare direttamente delle riduzioni. L'IRS, indicativo invece dei tassi di interesse a lungo termine per i mutui a tasso fisso, nel 2025 ha avuto un andamento in controtendenza rispetto all'Euribor. Se a gennaio, infatti, l'IRS a 20 anni si attestava al 2,49%, il trend è stato di un graduale ma stabile rialzo, per arrivare a settembre al 2,94%. La ragione è che, nonostante i tagli apportati dalla BCE, le aspettative di lungo periodo prevedono comunque un periodo di tassi stabilmente più elevati rispetto al passato.
Di conseguenza, chi ha optato per il tasso variabile nel 2025 ha sicuramente visto un vantaggio immediato. Anche per i sottoscrittori del tasso fisso, tuttavia, si sono sbloccate nuove possibilità di risparmio: sebbene gli indici IRS siano stati in leggero rialzo, si sono mantenuti comunque significativamente più bassi rispetto ai picchi degli anni precedenti. Per cui, se si è sottoscritto un mutuo fisso da qualche tempo, è possibile valutare una modifica alle condizioni con la propria banca o cambiare istituto di credito per risparmiare sulla rata.
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