Un “tesoretto” natalizio da 42 mld: perché la tredicesima può rendere il mutuo meno gravoso
10 dic 2025 | 4 min di lettura | Pubblicato da Cristina Bartelli

Sotto l’albero una rata del mutuo più sostenibile grazie all’iniezione di liquidità che arriva dalla tredicesima. Un tesoretto, secondo le stime della Cgia di Mestre, al netto delle tasse, da 42 mld di euro. Il pagamento della mensilità extra è iniziato, a partire dal primo dicembre, per 16,3 mln di pensionati, mentre entro Natale arriverà anche per i 19,7 mln di dipendenti del settore pubblico e privato. In molti attenderanno la mensilità aggiuntiva per alleggerire il peso del mutuo in essere, andando, in un orizzonte più ampio, a rinforzare anche il rapporto tra indebitamento e sostenibilità del mutuo. Vediamo perché.
Sommario
La riduzione dell’indebitamento
Secondo stime di Federconsumatori, quasi il 30% (28,9%) di coloro che hanno ricevuto, nel 2024, la tredicesima, ha deciso di destinarla al pagamento della rata di mutui, prestiti e finanziamenti, o in alternativa per l’RC auto. Mentre, per coloro che devono accendere un mutuo o stanno valutando il cambio attraverso la surroga, l’iniezione della liquidità è una entrata aggiuntiva che va a delineare, in maniera più positiva, l’esposizione debitoria e l’eventuale rapporto con la banca.
Quando si presenta domanda per il mutuo, è bene ricordare che le banche analizzano tutta una serie di variabili per ricostruire la capacità patrimoniale/reddituale di chi presenta la richiesta e stilare i criteri di erogazione del finanziamento. In questo contesto, nella fase di accesso al credito, bisogna considerare che, nel concedere un mutuo, la banca tiene conto di diversi fattori.
Il rapporto rata/reddito
Fino a che esborso posso permettermi con le mie entrate? In questo caso, la banca applica un rapporto matematico tra quella che è la rata di rimborso, sulla base dell’importo e della durata del finanziamento richiesto, e il reddito percepito dal soggetto richiedente, un reddito che deve essere già epurato da altri impegni in essere e quindi è considerato netto (al netto quindi di tasse, altri finanziamenti, spese per la sussistenza).
Si prendono in esame una serie di fattori:
- il reddito netto mensile e la stabilità lavorativa,
- se si ha un contratto a tempo indeterminato o meno,
- (se si è partita Iva) l’andamento dei ricavi degli ultimi tre anni.
Il rapporto rata/reddito che viene fuori affinché una rata sia considerata sostenibile non deve superare il 30-35%.
Le banche tendono poi a calcolare e guardare non i lordi ma la retribuzione annuale netta, comprensiva anche delle mensilità aggiuntive, come nel caso della tredicesima e di eventuali quattordicesime.
Soglia minima di sussistenza
Ogni famiglia, così come ha delle entrate fisse di natura ordinaria (in prevalenza stipendio, interessi su risparmi, entrate da locazioni) e molto meno di frequente di natura straordinaria, (eredità, premi e vincite in denaro), ha soprattutto delle uscite fisse:
- bollette,
- tasse,
- spesa alimentare,
- spesa per l’istruzione e corsi dei figli,
- costo di gestione dell’auto,
- spese condominiali e/o piccoli interventi di manutenzione della casa.
L’importo minimo di queste uscite fisse è quello che, allo stesso tempo, deve essere garantito mensilmente, proprio per il soddisfacimento delle proprie esigenze, e del quale non si può fare a meno.
Quello che resta, sottraendo la soglia minima di sussistenza dalle entrate, è ciò su cui ci si può basare per valutare la rata e l’accesso al mutuo.
Come sfruttare la tredicesima
Ricapitolando, nel momento in cui si chiede un mutuo, la banca passa in esame tutta questa serie di voci. In questo contesto, la tredicesima è un boost di liquidità che aiuta a migliorare la propria capacità di anticipare una somma maggiore e deve essere considerato nel complesso delle somme in entrata.
La liquidità ottenuta con la tredicesima può infatti aiutare a:
- aumentare le risorse finanziarie a disposizione e migliorare la soglia di reddito “spendibile” per il mutuo,
- estinguere anticipatamente, o comunque ridurre, i debiti complessivi.
La tredicesima è la classica boccata d’ossigeno che consente di affrontare le voci di spesa e assorbirle, senza fare del rosso sul proprio conto ed erodere il proprio, eventuale, risparmio.
Come migliorare la propria capacità creditizia nel momento di richiesta del mutuo
Prima di fare richiesta, se ci sono piccoli prestiti accesi, meglio puntare a chiudere tutto, per avere una situazione patrimoniale con pochi elementi ed esposizioni debitorie.
È bene valutare anche la durata: rate più piccole sono più sostenibili, ma di solito implicano una durata maggiore, quindi bisogna valutare bene le proiezioni e le possibili alternative.
Evitare di esporsi a ritardi nei pagamenti di scadenze (anche dei prestiti) e non accendere finanziamenti, anche di piccolo importo, troppo ravvicinati aiuta a minimizzare gli intoppi al momento della richiesta del mutuo.
Un maggiore anticipo sulla casa, poi, rappresenta un minor rischio per la banca e si possono strappare condizioni migliori, quindi se possibile è meglio prendere in esame immobili che consentano anche un anticipo più elevato, rispetto al 20%.
Con un simulatore come quello di Facile.it si può verificare il proprio profilo, confrontare le diverse e più aggiornate offerte da parte delle banche, e decidere in base alle proprie esigenze, ad esempio per un tasso fisso, se si vuole una spesa certa nel tempo, o per un tasso variabile se si è in grado di sostenere eventuali rialzi e si è sereni nel correre un minimo di rischio.

Giornalista professionista dal 2004 e vicecaporedattore per ItaliaOggi, scrive del Fisco in ogni sua forma. Ha fatto incursioni su Classcnbc e Tgcom per raccontare le novità di manovra di bilancio, sanatorie fiscali e storie di elusione.
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