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Riscaldamenti accesi dal 15 ottobre, ma non per tutti: date e orari nelle diverse zone d’Italia

14 ott 2025 | 4 min di lettura | Pubblicato da Carmela d.

Termostato di regolazione per un efficiente sistema di riscaldamento automatizzato

Con l’arrivo dell’autunno e l’abbassarsi delle temperature, milioni di italiani si preparano a riaccendere il riscaldamento domestico.  A partire da mercoledì 15 ottobre 2025, sarà possibile accendere gli impianti nella maggior parte delle province del Nord e nelle aree montane (Zona E), mentre il resto del Paese dovrà ancora attendere. 

Le regole, però, sono rigide: ogni zona climatica ha le proprie date e limiti di utilizzo, e chi non le rispetta rischia multe fino a 3.000 euro.

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Riscaldamenti 2025: il calendario di accensione per zone climatiche

L'Italia è divisa in sei zone climatiche (dalla A alla F), che determinano la data di inizio e fine dei riscaldamenti, oltre alla durata massima giornaliera di accensione. 

Zona Climatica Data di Accensione Ore Massime al Giorno Periodo di Spegnimento Esempi di Province Note e Caratteristiche
Zona F Nessuna limitazione Nessun limite Nessun limite Belluno, Cuneo, Trento Aree di alta montagna, riscaldamento libero tutto l’anno.
Zona E Dal 15 ottobre 14 ore Fino al 15 aprile Milano, Torino, Bologna, Bergamo, L’Aquila, Perugia, Potenza, Enna, Venezia, Verona Comprende gran parte del Nord e le province montane del Centro-Sud.
Zona D Dal 1 novembre 12 ore Fino al 15 aprile Roma, Firenze, Genova, Chieti, Foggia, Pisa, Prato, Siena, Terni, Viterbo Climi temperati del Centro Italia e parte delle coste tirreniche.
Zona C Dal 15 novembre 10 ore Fino al 31 marzo Bari, Napoli, Salerno, Lecce, Cagliari, Sassari, Caserta, Cosenza, Taranto Zone costiere del Sud e delle isole con inverni miti.
Zona B Dal 1 dicembre 8 ore Fino al 31 marzo Palermo, Catania, Reggio Calabria, Siracusa, Trapani, Crotone, Lampedusa Zone meridionali e insulari con clima caldo.
Zona A Dal 1 dicembre 6 ore Fino al 15 marzo Porto Empedocle, Linosa Le aree più calde d’Italia; uso del riscaldamento molto limitato.

Dal 15 ottobre (Zona E)

L'accensione è consentita a partire da mercoledì 15 ottobre nella stragrande maggioranza delle province del Nord e in diverse aree interne del Centro e Sud. Rientrano in questa zona, ad esempio: Milano, Torino, Bologna, Firenze (limitatamente ad alcune aree di montagna), Potenza, L'Aquila, Perugia, Bolzano e Reggio Emilia.

  • Durata massima: 14 ore al giorno.
  • Data di spegnimento: 15 aprile.

Dal 1° novembre (Zona D)

Dovranno attendere il 1° novembre le province situate in zone a clima intermedio, tra cui: Roma, Firenze, Genova, Macerata, Pescara, Lucca e Siena.

  • Durata massima: 12 ore al giorno.
  • Data di spegnimento: 15 aprile.

Dal 15 novembre (Zona C)

Per gran parte delle province del Sud Italia, l'accensione è prevista per il 15 novembre, includendo città costiere e aree a clima mite come: Napoli, Bari, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catania, Lecce e Salerno.

  • Durata massima: 10 ore al giorno.
  • Data di spegnimento: 31 marzo.

Dal 1° dicembre (Zone A e B)

Le zone più calde attendono fino al 1° dicembre. Rientrano in questa categoria le province con clima molto mite, come: Agrigento, Catania, Messina, Palermo e Reggio Calabria.

  • Zona A: 6 ore al giorno, fino al 15 marzo.
  • Zona B: 8 ore al giorno, fino al 31 marzo.

Cosa dice la normativa

La normativa stabilisce regole precise per evitare sprechi energetici e sanzioni.

  • Temperatura massima: il termostato non può superare i 20°C (con una tolleranza massima fino a 22°C) per gli ambienti domestici e i 18°C (tolleranza 20°C) per gli edifici industriali/artigianali.
  • Ordinanze comunali: i sindaci possono, con ordinanza specifica, anticipare o posticipare le date di accensione e spegnimento, o ridurre la durata giornaliera per necessità climatiche locali.
  • Sanzioni: la mancata osservanza di queste disposizioni (nazionali o locali) può comportare multe salate, che vanno da un minimo di 500 euro a un massimo di 3.000 euro.

Opportunità di risparmio ad ottobre 2025

Nonostante l'accensione dei riscaldamenti porti inevitabilmente a un aumento dei consumi, è ancora possibile approfittare di tariffe convenienti e ridurre i costi in bolletta. Uno studio di Facile.it conferma che "scegliere un fornitore non ottimale significa rischiare di pagare fino a 310 euro in più per il solo riscaldamento domestico".

Inoltre, “la spesa finale per la bolletta del gas può variare fino al 34% tra l'offerta più conveniente e quella meno vantaggiosa”: per questo, la scelta migliore oggi è utilizzare il comparatore di Facile.it per confrontare ed analizzare le offerte disponibili, così da individuare quella che meglio soddisfa le proprie esigenze di consumo e garantisce un risparmio sulla spesa energetica.

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