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Prova di tenuta impianto gas: come si esegue, strumenti e norme di riferimento

tecnico controlla impianto gas

Le 3 cose da sapere

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    Verifica che l’impianto non abbia perdite e mantenga la pressione stabile.

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    Verifica che l’impianto non abbia perdite e mantenga la pressione stabile.

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    È obbligatoria per nuove installazioni, lavori o sospette perdite.

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    È obbligatoria per nuove installazioni, lavori o sospette perdite.

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    Norme di riferimento: UNI 11137:2023 e D.M. 37/08, che ne definiscono criteri e frequenza.

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    Norme di riferimento: UNI 11137:2023 e D.M. 37/08, che ne definiscono criteri e frequenza.

La prova di tenuta dell’impianto gas è un controllo tecnico indispensabile per garantire la sicurezza delle abitazioni e verificare che l’impianto sia conforme alle normative in vigore. Serve ad accertare l’assenza di perdite e la corretta pressione della rete domestica, riducendo il rischio di dispersioni e malfunzionamenti. Si tratta di una procedura importante non solo in fase di installazione o manutenzione, ma anche quando si cambia fornitore o offerta gas, per assicurarsi che l’impianto sia perfettamente efficiente e pronto all’attivazione del servizio. Vediamo quando la prova è obbligatoria, come viene eseguita e quali norme è utile conoscere.

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Sommario

Cos’è la prova di tenuta dell’impianto gas

La prova di tenuta è un controllo essenziale per garantire la sicurezza dell’impianto domestico del gas. Serve a verificare che le tubazioni e i raccordi mantengano l’integrità nel tempo e che l’impianto rispetti i parametri di sicurezza previsti dalle norme tecniche. Si tratta di una verifica da svolgere solo con strumenti certificati e da parte di un tecnico abilitato, in grado di certificare la regolarità del sistema.

  • La prova di tenuta controlla, a impianto chiuso, la stabilità della pressione e l’assenza di fughe di gas. 
  • La verifica dell’impianto include anche la prova di tenuta, valutando conformità normativa e stato generale dei componenti. 
  • Se emergono anomalie, si effettua la ricerca perdite, per localizzare il punto preciso della dispersione.

Riferimento tecnico: norma UNI 11137:2023, che definisce modalità, strumenti e criteri di prova per gli impianti a gas domestici.

Da sapere

Quando è obbligatoria la prova di tenuta

La prova di tenuta è obbligatoria in diversi casi specifici, stabiliti dalle normative tecniche e di sicurezza. In particolare, deve essere effettuata:

  • alla prima installazione dell’impianto gas;
  • dopo interventi di manutenzione straordinaria o sostituzione di parti significative (tubi, valvole, contatori, ecc.);
  • prima della riattivazione dell’erogazione del gas dopo un’interruzione prolungata;
  • in caso di sospetta perdita, odore di gas o segnalazione anomala da parte del distributore;
  • periodicamente, come previsto dalle normative tecniche o su richiesta del gestore.
Situazione Prova di tenuta Riferimento normativo
Nuova installazione impianto obbligatoria D.M. 37/08 art. 7
Manutenzione o modifica impianto obbligatoria UNI 11137:2023
Riattivazione del gas dopo sospensione obbligatoria UNI 11137:2023
Controlli periodici raccomandata UNI 11137:2023
Sospetta perdita obbligatoria Obbligo di sicurezza generale

Come si esegue la prova di tenuta dell’impianto gas

La procedura si svolge in più fasi e richiede strumenti specifici per garantire misurazioni precise e affidabili.

Fasi della procedura di controllo

La prova di tenuta si svolge seguendo una procedura precisa che consente di valutare la stabilità e la sicurezza dell’impianto. Ogni fase è fondamentale per garantire la correttezza delle misurazioni e la validità del risultato finale. Ecco come si sviluppa il controllo.

  1. Preparazione dell’impianto: vengono isolati gli apparecchi e chiuse tutte le valvole di erogazione.
  2. Applicazione della pressione di prova: il tecnico introduce nel circuito una pressione controllata e costante.
  3. Misurazione e osservazione: la pressione viene monitorata per un periodo stabilito, in genere tra i 10 e i 15 minuti.
  4. Verifica del risultato: se la pressione resta invariata, l’impianto è conforme; in caso di variazioni, viene segnalata una perdita.
  5. Redazione del verbale tecnico: al termine, il professionista rilascia un documento ufficiale che certifica l’esito della prova.

Strumenti utilizzati per la misurazione

Per eseguire una prova di tenuta attendibile è indispensabile utilizzare strumenti di misurazione ad alta precisione, capaci di rilevare anche le più piccole variazioni di pressione. I tecnici abilitati impiegano solitamente manometri analogici o digitali e, in contesti più complessi, dispositivi elettronici con sensori di pressione differenziale. Tutti gli strumenti devono essere certificati e periodicamente tarati, come previsto dalle normative tecniche, per assicurare l’accuratezza dei dati e la validità legale del test.

Manometro e apparecchi elettronici di rilevazione

Il manometro analogico o digitale è lo strumento base per la prova di tenuta. In alternativa, si possono utilizzare apparecchi elettronici certificati con sensori di pressione differenziale, che offrono una lettura automatica e più accurata. Questi strumenti devono essere tarati periodicamente per garantire la validità delle misurazioni.

Chi può effettuare la prova di tenuta

La prova deve essere eseguita esclusivamente da tecnici abilitati ai sensi del D.M. 37/08, iscritti alla Camera di Commercio e dotati di strumentazione conforme alla normativa.
L’intervento non può essere svolto in autonomia dal proprietario o dall’inquilino, poiché richiede competenze professionali e la redazione di una dichiarazione di conformità o di rispondenza.

Norme di riferimento per la prova di tenuta gas

Le regole che disciplinano la prova di tenuta sono contenute in specifici testi tecnici e legislativi che definiscono modalità operative, periodicità e responsabilità.

Principali normative tecniche

  • UNI 11137:2023: stabilisce criteri e procedure per la verifica della tenuta degli impianti domestici alimentati da gas metano o GPL;
  • D.M. 37/08: disciplina l’installazione, la manutenzione e la verifica degli impianti negli edifici civili, indicando chi è autorizzato a eseguire i controlli.

Periodicità dei controlli sugli impianti domestici

La legge non prevede una cadenza fissa per la prova di tenuta, ma la UNI 11137 raccomanda controlli ogni 4 anni per gli impianti domestici e ogni 2 anni per quelli condominiali o centralizzati. Il gestore del servizio gas può inoltre richiedere una verifica straordinaria in caso di anomalie o sospetto malfunzionamento.

Domande frequenti sulla prova di tenuta dell’impianto a gas

Cosa si fa in caso di esito negativo della prova?

Se la prova evidenzia una perdita, il tecnico deve individuare la causa, sospendere immediatamente la fornitura e procedere con la riparazione dell’impianto. Solo dopo la messa in sicurezza potrà essere effettuata una nuova prova di verifica.

Quali sono gli interventi di manutenzione e ripristino necessari?

Dipende dall’entità della perdita: si può intervenire con sostituzione di guarnizioni, raccordi o tubazioni, oppure con il rifacimento parziale dell’impianto. Ogni intervento deve essere seguito da una nuova prova di tenuta con esito positivo.

Le responsabilità sono del proprietario o dell’inquilino?

La responsabilità della manutenzione ordinaria spetta di norma all’inquilino, mentre quella straordinaria e della conformità dell’impianto resta in capo al proprietario. Tuttavia, il contratto di locazione può prevedere accordi diversi.

Quali sono i documenti da conservare?

È importante conservare il verbale della prova di tenuta, la dichiarazione di conformità e gli eventuali rapporti di manutenzione rilasciati dal tecnico. Questi documenti possono essere richiesti in caso di controllo o per la vendita dell’immobile.

17 nov 2025 | 4 min di lettura | Pubblicato da Linda M.

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