Bolletta non pagata: entro quando saldare e cosa succede in caso di ritardo

Le 3 cose da sapere
- 1
Dopo la scadenza, c’è una tolleranza di circa 10 giorni prima dell’invio del primo sollecito.
1Dopo la scadenza, c’è una tolleranza di circa 10 giorni prima dell’invio del primo sollecito.
- 2
Le procedure cambiano tra luce, gas e acqua, con la riduzione di potenza prevista solo per la luce.
2Le procedure cambiano tra luce, gas e acqua, con la riduzione di potenza prevista solo per la luce.
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In caso di mancato pagamento prolungato, si rischia la sospensione o il distacco definitivo.
3In caso di mancato pagamento prolungato, si rischia la sospensione o il distacco definitivo.
Il mancato pagamento di una bolletta può comportare conseguenze diverse a seconda dei tempi e del servizio interessato. Dalle prime fasi di sollecito fino all’eventuale sospensione della fornitura, ogni passaggio segue regole precise stabilite da ARERA. Conoscere le tempistiche, le modalità per regolarizzare la posizione e i sistemi più pratici per evitare ritardi aiuta a gestire in modo corretto ogni situazione e a prevenire disagi o costi aggiuntivi.
Sommario
Cosa succede se non paghi una bolletta entro la scadenza
Nei primi giorni dopo la scadenza generalmente non ci sono conseguenze, è ancora possibile effettuare il pagamento utilizzando i canali abituali per regolarizzare la propria posizione. Tuttavia, se il ritardo si prolunga, si attivano gradualmente diversi passaggi da parte del fornitore:
- entro 10 giorni dalla scadenza: il pagamento può ancora essere effettuato senza particolari conseguenze, ma il venditore può inviare un primo sollecito, indicando una nuova data entro cui saldare l’importo dovuto;
- dopo circa 25 giorni dalla scadenza: in assenza di pagamento, viene inviata una diffida ad adempiere tramite raccomandata o PEC. Oltre all’importo della bolletta, sono addebitati anche gli interessi di mora maturati fino a quel momento.
Scaduti i termini della diffida, se il pagamento non viene effettuato, il fornitore può procedere con la sospensione graduale della fornitura.
La gestione dei ritardi nei pagamenti segue la procedura standard definita da ARERA:
- sollecito dopo la scadenza per invitare al pagamento;
- diffida ad adempiere, con un termine ultimo per regolarizzare;
- sospensione graduale della fornitura, che per la luce comporta prima una riduzione della potenza fino al 15%.
Il termine indicato nella diffida può variare: 10, 15 o 20 giorni solari, a seconda del canale di comunicazione utilizzato (PEC o raccomandata).
Tempi e tolleranza previsti prima del sollecito
Un leggero ritardo nel pagamento, fino a cinque giorni oltre la scadenza, di norma non comporta penali né l’applicazione di interessi di mora. Superata questa tolleranza, il venditore può inviare un sollecito dopo 10 giorni dalla scadenza, oppure procedere con la diffida entro un intervallo che può andare da 7 a 15 giorni dalla scadenza, assegnando poi un termine ultimo di 10, 15 o 20 giorni solari per il pagamento in base al canale utilizzato.
| Servizio | Giorni medi prima del sollecito | Giorni minimi prima della sospensione |
|---|---|---|
| Luce | 10–25 giorni dalla scadenza della bolletta | Dopo il termine della diffida formale la potenza viene ridotta al 15% della disponibile per 15 giorni e la sospensione totale avviene dopo ulteriori 15 giorni se il pagamento non viene effettuato. |
| Gas | 10–25 giorni dalla scadenza della bolletta | Dopo il termine della diffida formale, il venditore può richiedere al distributore di sospendere la fornitura (generalmente, non prima di 40 giorni dalla ricezione della diffida). |
| Acqua | 10–25 giorni dalla scadenza della bolletta | La sospensione o limitazione non può avvenire prima che siano trascorsi almeno 40 giorni solari dalla data di ricezione della comunicazione formale di mora da parte dell’utente. |
Differenze tra bolletta luce, gas e acqua
Per la luce, prima della sospensione è prevista una riduzione temporanea della potenza fino al 15% se il contatore lo consente. Il distacco completo può avvenire solo dopo la diffida e il rispetto dei tempi minimi stabiliti da ARERA. Nel caso del gas, la sospensione viene richiesta al distributore solo dopo la costituzione in mora e non può essere effettuata prima che siano trascorsi almeno 40 giorni dalla diffida.
Per il servizio idrico, la sospensione o la limitazione dell’erogazione è consentita solo in presenza di un debito rilevante e dopo specifiche comunicazioni. Anche qui deve trascorrere un periodo minimo di circa 40 giorni dalla comunicazione formale di mora prima che il gestore possa intervenire.
Entro quanto tempo si può pagare una bolletta scaduta
Se il pagamento avviene entro pochi giorni dopo la scadenza, di norma non si applicano penali. Superato questo breve periodo, il venditore può inviare una diffida ad adempiere tramite raccomandata o PEC, nella quale viene stabilito un termine preciso per il saldo dell’importo dovuto:
- 10 giorni solari se la comunicazione arriva via PEC (dal momento della consegna);
- 15 giorni solari se si considera la data di invio della raccomandata;
- 20 giorni solari se il termine decorre dalla data di emissione della raccomandata.
A seconda del canale utilizzato, si hanno a disposizione fino a 20 giorni di tempo per regolarizzare la posizione dopo la ricezione della diffida.
Esempio pratico: se la tua bolletta scade il 1° marzo, potresti ricevere un sollecito intorno al 10 marzo. Se non paghi, tra il 15 e il 20 marzo ti verrà inviata la diffida, con un termine per il pagamento entro il 30 marzo (in caso di PEC) o entro il 5 aprile (in caso di raccomandata). Trascorsi ulteriori 15 giorni senza pagamento, il fornitore può ridurre la potenza o sospendere la fornitura.
Scadenze e modalità di pagamento dopo il termine
Le modalità di pagamento sono sempre indicate nella diffida ad adempiere. Per sicurezza, è consigliabile contattare il servizio clienti del proprio fornitore per verificare gli importi aggiornati e le istruzioni. È possibile saldare anche senza bollettino, utilizzando i principali canali di pagamento:
- Carta di credito;
- Bancomat;
- Home banking o PayPal;
- Bonifico;
- CBILL.
Cosa succede se la bolletta è scaduta da più di 2 mesi
Se una bolletta resta non pagata per più di due mesi, il fornitore può avviare la sospensione o il distacco della fornitura. Per l’energia elettrica, è prevista prima una riduzione della potenza al 15% per circa 15 giorni, seguita dalla disattivazione del contatore in caso di mancato saldo.
Nel frattempo maturano interessi di mora e vengono addebitati costi di sollecito, sospensione e riattivazione. In caso di morosità prolungata, il fornitore può recedere dal contratto, mentre le bollette più vecchie possono andare in prescrizione se non richieste entro i termini di legge.
Cosa comporta il mancato pagamento della bolletta
Non pagare una bolletta entro i termini previsti può avere diverse conseguenze economiche e pratiche, che si intensificano con il protrarsi del ritardo. I principali effetti sono:
- addebito degli interessi di mora: l’ammontare varia in base ai giorni di ritardo e alle spese per i solleciti. Se sei “buon pagatore” (puntuale nei due anni precedenti), per i primi 10 giorni si applica il solo tasso di riferimento senza maggiorazioni;
- invio di solleciti e successiva diffida ad adempiere tramite raccomandata o PEC con un termine ultimo di 10, 15 o 20 giorni solari;
- riduzione di potenza per la luce fino al 15% e, in assenza di pagamento, sospensione della fornitura dopo ulteriori 15 giorni;
- sospensione della fornitura in caso di mancato rispetto dei termini indicati nella diffida.
Come regolarizzare una bolletta non pagata
In caso di mancato pagamento entro la scadenza, è importante agire subito per evitare l’applicazione di interessi o l’avvio della procedura di sospensione. Segui questi passaggi per metterti in regola in modo rapido e corretto.
| Passaggio | Cosa fare |
|---|---|
| 1. Verifica la scadenza e gli importi | Controlla la data indicata sulla prima pagina della bolletta e assicurati di conoscere l’importo dovuto. |
| 2. Effettua il pagamento | Usa i canali disponibili (carta, bancomat, home banking, PayPal, bonifico o CBILL) oppure segui le istruzioni riportate nella diffida. |
| 3. Se la bolletta è arrivata già scaduta | Conserva la busta per dimostrare la data di spedizione, contatta il servizio clienti e valuta se contestare eventuali interessi di mora. |
| 4. Contatta il fornitore | Chiama il servizio clienti per verificare la tua posizione, confermare il pagamento e assicurarti che la fornitura non venga sospesa. |
Consigli per evitare ritardi
Per non rischiare dimenticanze o solleciti, il modo più semplice è attivare la domiciliazione bancaria: in questo modo l’importo della bolletta viene addebitato automaticamente poco prima della scadenza, evitando ritardi e interessi di mora.
Se stai valutando un cambio fornitore luce e gas, puoi attivare la domiciliazione già in fase di sottoscrizione del nuovo contratto: in questo caso non dovrai versare il deposito cauzionale, previsto invece per chi paga con bollettino.
Un altro modo efficace per restare sempre aggiornati sulle scadenze è attivare l’area clienti online o l’app del fornitore, che consente di monitorare i consumi, consultare le bollette e verificare in tempo reale eventuali importi da saldare. Molte aziende offrono anche la possibilità di ricevere le bollette via email o SMS, così da ricevere un promemoria qualche giorno prima della scadenza ed evitare disguidi postali.
Domande frequenti sulle bollette scadute
Quanto tempo passa tra la scadenza e il distacco della fornitura?
Tra la scadenza e il distacco passano in media 40-60 giorni, a seconda del servizio. Per la luce la potenza viene prima ridotta al 15% per 15 giorni, poi avviene il distacco; per gas e acqua la sospensione può avvenire solo dopo almeno 40 giorni dalla diffida formale.
Posso rateizzare una bolletta scaduta?
Sì, è possibile rateizzare una bolletta scaduta, ma le condizioni dipendono dal fornitore e sono spesso più rigide rispetto a quelle previste per le bollette ancora nei termini.
Come verifico se il mio fornitore ha avviato la procedura di morosità?
Controlla se hai ricevuto una diffida ad adempiere tramite raccomandata o PEC con un termine di pagamento. Verifica l’eventuale riduzione di potenza per la luce o comunicazioni di sospensione. In caso di dubbi, contatta il servizio clienti del tuo fornitore per conferma e istruzioni.
17 nov 2025 | 7 min di lettura | Pubblicato da Marta R.
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