Spese fisse della bolletta luce: come si calcolano e da cosa dipendono

Le 3 cose da sapere
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Le spese fisse rappresentano la parte stabile della bolletta, indipendente dai consumi effettivi.
1Le spese fisse rappresentano la parte stabile della bolletta, indipendente dai consumi effettivi.
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Coprono costi necessari al funzionamento della rete elettrica e alla gestione del contratto.
2Coprono costi necessari al funzionamento della rete elettrica e alla gestione del contratto.
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Comprendono componenti stabilite dal fornitore e voci regolamentate da ARERA e dalla legge.
3Comprendono componenti stabilite dal fornitore e voci regolamentate da ARERA e dalla legge.
Le spese fisse nella bolletta luce: cosa sapere
Le spese fisse rappresentano la parte della bolletta che rimane dovuta indipendentemente dai consumi, coprono costi essenziali per il funzionamento della rete elettrica e la gestione del contratto.
Le principali voci comprendono la quota fissa del servizio di vendita, che incide mediamente sul 10–15% del totale; le spese per trasporto e gestione del contatore, circa il 20–25%; gli oneri di sistema, che pesano mediamente tra il 15 e il 20%; e le imposte, come accisa e IVA, che rappresentano circa il 10% della bolletta.
Sommario
Cosa sono le spese fisse nella bolletta della luce
Le spese fisse della bolletta della luce sono voci che rimangono dovute indipendentemente dall’energia effettivamente consumata. Coprono attività e servizi necessari al funzionamento del sistema elettrico e alla gestione del contratto, perciò non scendono al di sotto di una certa soglia anche quando i consumi sono bassi. Rientrano tra le spese fisse:
- la quota fissa del servizio di vendita;
- le spese per il trasporto e la gestione del contatore;
- gli oneri di sistema;
- le imposte.
Differenza tra spese fisse e costi variabili
Le spese fisse non dipendono dall’energia effettivamente prelevata e restano dovute anche in assenza di consumo, garantendo la copertura dei costi essenziali per la rete e la gestione del contratto. I costi variabili, invece, sono direttamente legati al consumo di energia e variano in base all’uso effettivo.
Per questo motivo, anche riducendo al minimo i consumi, la bolletta non può mai azzerarsi completamente, poiché le spese fisse rappresentano una quota stabile e indispensabile del totale.
Perché esistono le spese fisse nella bolletta elettrica
Le spese fisse esistono per coprire funzioni essenziali del sistema elettrico e del rapporto contrattuale: gestione commerciale del cliente, trasporto dell’energia sulla rete, gestione e manutenzione del contatore, finanziamento di attività di interesse generale tramite oneri di sistema e assolvimento delle imposte previste dalla legge. Queste componenti rendono il servizio disponibile e sicuro a prescindere dall’utilizzo.
Da cosa dipendono le spese fisse dell’energia elettrica
Le spese fisse dell’energia elettrica derivano da una combinazione di fattori regolatori, contrattuali e fiscali. Una parte di queste è stabilita direttamente dal fornitore, che può definire liberamente la quota fissa del servizio di vendita nell’ambito della propria offerta. Questo significa che, a seconda del contratto scelto, la stessa utenza può sostenere costi fissi leggermente diversi.
Un’altra parte è invece regolata da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) e non varia tra fornitori, a parità di tipologia di contratto. Rientrano in questa categoria:
- i costi legati al trasporto;
- i costi legati alla gestione del contatore, stabiliti in modo uniforme per garantire equità tra gli utenti.
Infine, una quota delle spese fisse è definita per legge, come nel caso degli oneri di sistema e delle imposte, che comprendono accisa e IVA.
Ruolo del contratto e del fornitore
La quota fissa del servizio di vendita è la voce su cui il fornitore ha maggiore libertà di definizione, e può quindi variare tra le diverse offerte del mercato libero. È quindi importante confrontare le tariffe non solo in base al prezzo dell’energia, ma anche valutando l’incidenza delle spese fisse previste dal contratto.
Come incide la potenza impegnata sul costo finale
La potenza impegnata rappresenta il livello massimo di potenza elettrica che un’utenza può prelevare contemporaneamente dalla rete e incide direttamente sulle spese fisse della bolletta. Maggiore è la potenza contrattuale, più alta sarà la quota dovuta per il trasporto e la gestione del contatore, anche se i consumi restano bassi.
Per le utenze domestiche, la potenza standard è di 3 kW, sufficiente per le esigenze di una famiglia media. Tuttavia, chi utilizza molti elettrodomestici contemporaneamente o impianti energivori può scegliere potenze superiori (4,5 kW, 6 kW o più), con un conseguente aumento dei costi fissi.
Questa voce è regolata da ARERA e non dipende dal fornitore. Ciò significa che, a parità di potenza impegnata, l’importo resta lo stesso in tutte le offerte.
Come si calcolano le spese fisse nella bolletta luce
Il totale delle spese fisse si ottiene sommando le voci non legate ai prelievi energetici: quota fissa del servizio di vendita, spese per il trasporto e la gestione del contatore, oneri di sistema e imposte. Queste componenti costituiscono una base di costi stabile per l’utente, che resta dovuta anche con consumi ridotti.
Quote fisse, potenza e oneri di sistema: cosa comprendono
- quota fissa del servizio di vendita: copre gestione amministrativa e commerciale del contratto (fatturazione, assistenza clienti) e può variare tra offerte, perché definita dal fornitore;
- spese per trasporto e gestione del contatore: comprendono trasporto dell’energia e attività sul contatore; sono fissate da ARERA e sono uguali per utenti con lo stesso tipo di contratto;
- oneri di sistema: finanziano iniziative di interesse generale, tra cui promozione delle energie rinnovabili, misure di sostegno e interventi per sicurezza e qualità del servizio;
- imposte: includono accisa sull’energia elettrica e IVA applicata sull’intero importo.
Esempio pratico di calcolo delle spese fisse
Per comprendere meglio il peso delle spese fisse, ipotizziamo una bolletta mensile da 80€ per un’utenza domestica tipo con potenza impegnata di 3 kW. La ripartizione potrebbe essere la seguente:
- quota fissa del servizio di vendita: 10€ (circa 12%)
- trasporto e gestione del contatore: 18€ (circa 23%)
- oneri di sistema: 14€ (circa 17%)
- imposte (accisa e IVA): 8€ (circa 10%)
- costo energia consumata: 30€ (circa 38%)
In questo esempio, le spese fisse rappresentano circa il 62% del totale. Aumentando i consumi, la parte variabile cresce e la percentuale dei costi fissi tende a ridursi sul totale.
Quanto pesano le spese fisse sul totale della bolletta
Le spese fisse rappresentano una componente rilevante e incidono sul prezzo della bolletta elettrica, in particolare per chi ha consumi contenuti. Poiché coprono costi legati al funzionamento del sistema elettrico e alla gestione del contratto, non possono essere eliminate o ridotte in base all’uso dell’energia.
Percentuale media sui consumi domestici
- Quota fissa del servizio di vendita: 10–15%
- Trasporto e gestione del contatore: 20–25%
- Oneri di sistema: 15–20%
- Imposte: circa 10%
- Quota variabile (energia consumata): 40–60%
In generale, le spese fisse incidono tra il 40% e il 60% del totale.
Differenze tra mercato libero e servizio di maggior tutela
| Componente | Mercato libero | Servizio di maggior tutela |
|---|---|---|
| Quota fissa del servizio di vendita | Determinata dal fornitore, può variare tra le offerte | Definita dall’ARERA, regolata e stabile |
| Spese per trasporto e gestione del contatore | Stabilite da ARERA, uguali per tutti | Stabilite da ARERA, uguali per tutti |
| Oneri di sistema | Stabiliti dalla legge, uguali per tutti | Stabiliti dalla legge, uguali per tutti |
| Imposte | Accisa e IVA applicate sull’importo totale | Accisa e IVA applicate sull’importo totale |
Come ridurre l’impatto delle spese fisse sulla bolletta
Le spese fisse non possono essere eliminate, ma è possibile ridurre la bolletta complessiva intervenendo sui consumi e scegliendo offerte convenienti. Ottimizzare l’efficienza degli elettrodomestici e il modo d’uso aiuta a contenere la parte variabile e a migliorare il totale.
Scelta della potenza impegnata più adatta
Una potenza contrattuale troppo alta rispetto alle proprie necessità fa aumentare la parte fissa della bolletta. Al contrario, una potenza troppo bassa può causare distacchi frequenti della corrente.
Per scegliere, è consigliabile:
- verificare la potenza impegnata sul contatore (di solito 3 kW per un’utenza domestica standard);
- analizzare le proprie abitudini di consumo: chi vive da solo o utilizza pochi elettrodomestici può valutare di ridurre a 2,5 o 2 kW. Chi ha una famiglia numerosa o molti dispositivi elettrici può optare per 4,5 o 6 kW;
- stimare il fabbisogno reale: ogni grande elettrodomestico (forno, lavatrice, condizionatore) assorbe tra 1 e 2 kW, usarli insieme può richiedere maggiore potenza;
- se necessario, richiedere una variazione di potenza al proprio fornitore (aumentarla o ridurla è possibile una volta all’anno con costi contenuti stabiliti da ARERA).
Questa semplice ottimizzazione può far risparmiare diversi euro all’anno, in base alle tariffe applicate.
Offerte luce con costi fissi ridotti
Optare per un’offerta con tariffe competitive può aiutare a ridurre l’incidenza della quota fissa del servizio di vendita. È importante confrontare le proposte disponibili sul mercato valutando sia le componenti fisse sia i costi legati ai consumi effettivi. Abbinare una tariffa vantaggiosa a buone pratiche di utilizzo dell’energia consente di contenere la spesa complessiva e rendere la bolletta più sostenibile.
Domande frequenti sulle spese fisse della bolletta
Le spese fisse cambiano se passo al mercato libero?
Le spese fissate da ARERA per trasporto e gestione del contatore restano uguali per tutti gli utenti con lo stesso tipo di contratto. La quota fissa del servizio di vendita è definita dal fornitore e può variare tra le offerte disponibili. Oneri di sistema e imposte sono stabiliti a livello generale.
Le spese fisse sono uguali per tutti i fornitori?
Le spese per trasporto e gestione del contatore sono uguali per tutti a parità di contratto, perché regolate da ARERA. La quota fissa del servizio di vendita è determinata dal fornitore e può differire tra offerte.
Posso azzerare le spese fisse della bolletta elettrica?
No. Le spese fisse non possono essere eliminate e rappresentano una componente stabile della bolletta. Si può agire sui consumi e sulla scelta dell’offerta per ridurre l’importo complessivo, ma i costi fissi restano comunque dovuti.
30 ott 2025 | 6 min di lettura | Pubblicato da Marta R.
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