9 ago 2013 | 2 min di lettura | Pubblicato da Castiglia M.
In tempo di crisi, si sa, molti soffrono e pochi, se proprio non si arricchiscono, possono comunque fare buoni affari. Non fa eccezione il settore immobiliare che, pur in una situazione generale di pesante stallo del mercato, ha visto crescere di molto la disponibilità di fabbricati messi all’asta a causa dell’aumento dei pignoramenti che ha coinvolto sia i privati oberati dai debiti sia i costruttori che hanno dichiarato fallimento.
Perciò, chi in questo momento dispone di un po’ di contante ha l’opportunità di aggiudicarsi un’abitazione a un prezzo mediamente più basso di almeno il 20% rispetto ai valori di mercato. Peraltro, mentre un tempo era necessario disporre dell’intero ammontare, grazie a un accordo tra Abi e Tribunali è oggi possibile accedere a speciali “mutui asta” erogati dalle banche convenzionate, ottenendo prestiti che coprono sino all’80% del prezzo dell’immobile.
Grazie a internet, digitando su un qualsiasi motore di ricerca le parole “aste online”, è possibile farsi un’idea di cosa propongono i diversi Tribunali sui siti dedicati alle vendite giudiziarie dove visionare foto, planimetrie, perizie e, naturalmente, ordinanze e scadenze che indicano come procedere in caso di interesse. Due le modalità di vendita: senza incanto e, generalmente in subordine (cioè in caso di mancata assegnazione nella prima fase) con incanto.
La prima prevede la presentazione presso la Cancelleria del Tribunale di competenza, entro la scadenza fissata, dell’offerta d’acquisto in busta chiusa, indicando prezzo, tempistica, modalità di pagamento e altri elementi utili alla valutazione dell’offerta stessa. Le buste vengono quindi aperte alla presenza dei potenziali acquirenti e, se la proposta viene ritenuta adeguata dalle parti interessate (ad esempio se è pari al valore dell’immobile aumentato di un quinto), si procede con l’assegnazione. Se ci sono più offerte valide, viene però indetta una gara tra i proponenti, partendo da un prezzo base pari alla migliore offerta. Una volta assegnato l’immobile, il giudice emette un decreto contenente modalità di versamento e scadenze.
Se invece non si trova un accordo, dopo che il giudice ha stabilito luogo, giorno e ora dell’asta, prezzo base, rialzo minimo, ammontare della cauzione e scadenze, si procede nella classica vendita con incanto durante la quale i partecipanti dichiarano la loro offerta.
Prima di partecipare alle vendite è richiesto il versamento di un deposito cauzionale, normalmente sotto forma di assegno circolare e di importo pari al 10% del prezzo base d’asta. In caso non si riesca ad aggiudicarsi l’immobile, la cauzione viene restituita all’offerente.
Da ricordare infine che se l’immobile acquistato è prima casa è possibile accedere alle relative agevolazioni fiscali inoltrando domanda al Tribunale di competenza, purché l’abitazione non sia configurabile come casa di lusso.
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