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Piano di ammortamento prestito: cos'è e come calcolarlo

Piano di ammortamento prestito: cos'è e come calcolarlo
Le 3 cose da sapere:
  • Cos'è: è il piano di rimborso del finanziamento concesso
  • Come funziona: può essere a tasso fisso o a tasso variabile
  • Confronta e scegli tra i piani di ammortamento con tasso più adatto a te

Uno degli aspetti più importanti da considerare quando si richiede un prestito personale è il piano di ammortamento. Esso rappresenta la durata del periodo necessario per rimborsare alla banca oppure alla società finanziaria che ha concesso il finanziamento, l'importo ricevuto.

Il piano di ammortamento prevede una serie di rate mensili calcolate in virtù del tasso di interesse previsto che può essere fisso, variabile e in alcune occasioni anche misto. Ciascuna rata prevede una quota capitale che solitamente è più bassa nella fase iniziale ed una quota molto più considerevole inizialmente che è quella degli interessi passivi.

Piano di ammortamento prestito: cos’è

Il piano di ammortamento del prestito è il piano di restituzione del rimborso con rate mensili da parte di chi richiede il finanziamento nei confronti della banca che eroga il credito.

Il piano di ammortamento è collegato alla tipologia di tasso scelto che può essere fisso oppure variabile anche se alcune società permettono di optare per il tasso misto. Il prestito viene rimborsato secondo un piano di ammortamento che viene individuato al momento della sottoscrizione del prestito.

Nel piano di ammortamento vengono fissate le scadenze mensili stabilendo una data fissa per tutte le varie rate come potrebbe essere il 5 di ogni mese. Attraverso il piano di ammortamento, la banca va a recuperare la quota capitale ossia l'importo che ha concesso e gli interessi previsti.

Ovviamente, nel calcolare il piano di ammortamento, la durata del prestito e l'importo della rata mensile, bisogna tenere in considerazione l'incidenza del tasso di interesse attraverso due valori indicativi che sono il tasso annuo nominale (TAN) e il tasso annuo effettivo globale (TAEG).

Inoltre, nella rata vengono riportate anche tutte quelle che sono le spese accessorie dovute alla gestione della pratica ed eventuali perizie a seconda della tipologia del finanziamento concesso.

Ritornando al discorso della quota capitale e della quota interessi, bisogna rimarcare come in una rata queste due quote non siano ripartite egualmente. E’ ormai prassi piuttosto comune da parte tutte le principali banche operanti sul territorio nazionale, quella di prevedere delle rate iniziali in cui c'è una maggior quota prevista per il rimborso degli interessi.

Ovviamente, con il passare del tempo e quindi con il pagamento delle varie rate, c'è una situazione che si va a ribaltare per cui la singola rata prevederà una quota capitale maggiore rispetto a quella prevista per gli interessi.

Il motivo di questo genere di bilanciamento di due quote si basa su un concetto semplice ed intuitivo: nella prima fase del piano di ammortamento gli interessi sono più alti in virtù del fatto di essere applicati su una quota capitale maggiore. Con l'abbassarsi della quota capitale si abbassano proporzionalmente anche gli interessi, il che risulta ovviamente più vantaggioso per la società che ha concesso il finanziamento.

Questo aspetto potrebbe apparire superfluo, ma in realtà risulta molto importante qualora si volesse pensare ad un’estinzione anticipata.

Piano di ammortamento del prestito con preammortamento

Il piano di ammortamento del prestito con preammortamento che rappresenta è il periodo iniziale che intercorre tra il momento esatto in cui viene sottoscritto il contratto del finanziamento e quello in cui ha inizio la restituzione delle quote capitali.

In pratica, si richiede alla banca la possibilità di poter rimandare nel tempo l'inizio del rimborso. Ci sono diversi motivi per cui potrebbe risultare utile fruire del preammortamento tra cui quello di far cadere la scadenza mensile della rata in un giorno preciso per questioni di comodità.

In questo caso, la durata del preammortamento è davvero minima e solitamente minore dei 30 giorni. Un altro importante vantaggio è quello di permettere al cliente di avere una fase iniziale di respiro in cui non dovrà occuparsi del pagamento delle rate del rimborso.

Oppure si può anche pensare ad una sorta di preammortamento finanziario grazie al quale le prime rate sono di entità inferiore rispetto a quelle successive.

Come si calcola un piano di ammortamento: i principali metodi

In fase di stipulazione del contratto di richiesta del prestito, è sempre necessario ottenere una copia del piano di ammortamento del finanziamento in maniera tale da poter valutare tutti gli aspetti più importanti.

Infatti, si tratta di un vero e proprio documento all'interno del quale viene riportato il riassunto del numero di rate da pagare, l'importo mensile previsto, gli interessi e le scadenze di pagamento. Calcolare il piano di ammortamento di un prestito è quindi essenziale per poter effettuare un congruo confronto ad esempio con i finanziamenti offerti da altri istituti di credito.

Per il calcolo bisogna prendere in considerazione l'importo del prestito, la durata che si vuole imporre al periodo di rimborso e quindi il tasso di interesse: questi dati sono essenziali e vengono comunicati dalla banca a seconda della tipologia di prestito. Ovviamente, bisogna calcolare gli interessi e ripartire i costi sulla durata prevista.

Diverso è il discorso quando si va a calcolare il piano di ammortamento di un prestito con tasso variabile, in quanto la singola rata mensile può oscillare in virtù di alcuni indici borsistici come le Euribor. In linea teorica, la rata può essere più alta o più bassa, ma molto dipende dalle caratteristiche del prestito.

Esempio di calcolo

Il primo esempio è quello di un piano di ammortamento per un importo di 10.000 euro da restituire in 48 mesi ed un Taeg del 6,00% e Tan 5,70%. In questo caso, si andrà a restituire alla banca un importo complessivo di 11.272,82 euro con rate mensili pari a 234,85 euro. La prima rata avrà una quota interessi di 50 euro e una quota capitale di 184,85 euro, mentre l’ultima rata una quota interessi di 1,17 euro ed una quota capitale di 233,68 euro.

Il secondo esempio è relativo ad un piano di ammortamento per un importo di 10.000 euro da restituire in 24 mesi con Taeg 5,97% e Tan 5,81%. In questa situazione bisognerà restituire 10.633,71 euro con una rata mensile di 443,07 euro. La prima rata prevede una quota interessi di 49,75 euro e una quota capitale di 393,92 euro, mentre l’ultima è caratterizzata da una quota interessi di 2,19 euro ed una quota capitale di 440,88 euro.

Il terzo esempio è di un piano di ammortamento per un importo di 20.000 euro da restituire in 72 mesi con Taeg del 6,29% e Tan del 6,00%. Si dovrà restituire complessivamente 24.062,56 euro con rata mensile di 334,20 euro. La prima rata ha quota di interessi di 104,83 e quota capitale di 229,37 euro, mentre l’ultima una quota interessi di 1,74 euro ed una quota capitale di 332,46 euro.

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Domande Frequenti

Come si calcola l'aliquota di ammortamento?

L'aliquota di ammortamento è una percentuale che viene utilizzata per calcolare la somma ammortizzabile di un bene. Si calcola dividendo il valore residuo del bene per il numero di anni di vita utile stimato. Ad esempio, se un bene ha un valore residuo di 10.000 euro e una vita utile stimata di 5 anni, l'aliquota di ammortamento sarà del 20% (10.000/5 = 2.000).

Come si calcola la rata di ammortamento?

La rata di ammortamento è il pagamento periodico che un debitore deve effettuare per ripagare un prestito. La rata di ammortamento è calcolata dividendo l'importo del prestito per il numero di rate previste. La rata di ammortamento può essere anche calcolata utilizzando una formula matematica nota come formula di ammortamento. La formula di ammortamento prende in considerazione il tasso di interesse, il numero di rate e l'importo del prestito. La formula di ammortamento è la seguente:

Rata di ammortamento = (Importo del prestito x Tasso di interesse) / (1 - (1 + Tasso di interesse)^-Numero di rate)

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