Maxiconguagli in bolletta: ora dopo due anni vanno prescritti in ogni caso
23 lug 2020 | 3 min di lettura | Pubblicato da Giorgia N.

Basta maxiconguagli da pagare solo perché si è dimenticato di fornire al gestore la lettura del contatore. Le bollette di gas, bolletta luce o acqua che rivendicano il pagamento per consumi più vecchi di due anni vanno contestate in ogni caso, perché l’utente non è tenuto a saldarle.
La novità è stata introdotta dal 1° gennaio 2020 con la legge di Bilancio, (160/2019), ma solo a fine maggio è diventata pienamente operativa.
Fino a ieri penalizzati i clienti "distratti"
Prima di oggi la prescrizione per i consumi relativi ai periodi che andavano oltre i 2 anni non era universale, ma era esclusa nei casi in cui il maxi conguaglio era dovuto a una "mancata o erronea rilevazione dei dati", e in tutti i casi in cui esistesse "un'accertata responsabilità" dell'utente.
Questi, in sostanza, era tenuto a pagare se aveva fornito un dato di lettura non veritiero, o se non lo aveva fornito affatto. Una clausola, come avevano fatto notare diverse associazioni di consumatori, che di fatto annullava il vantaggi della prescrizione, perché accade spesso che il cliente dimentichi di inviare regolarmente al venditore la lettura dei dati. Gli utenti "distratti" continuavano dunque a essere penalizzati, ritrovandosi a dover pagare a volte cifre esorbitanti per consumi arretrati vecchissimi, con la sola consolazione di poterli rateizzare.
Attenzione al modulo
Quello di oggi è quindi un bel passo avanti, ma i clienti dovranno usare comunque un po’ di attenzione. Esattamente come ieri, la prescrizione non è automatica. Una volta effettuato il conteggio e rilevati consumi vecchi non contabilizzati, i venditori e i gestori inviano al cliente l’importo da pagare ben evidenziato in fattura, o in una fattura a parte. Nello stesso documento sono tenuti a informarli della possibilità di eccepire gli importi più vecchi di due anni. E a quel punto per non pagare, bisognerà attivarsi.
Meglio una Pec
Nella bolletta il cliente troverà questa dicitura: "Gli importi per consumi risalenti a più di due anni possono non essere pagati, in applicazione della Legge di bilancio 2018 (Legge 205/17) come modificata dalla Legge di bilancio 2020 (Legge n. 160/19). La invitiamo a comunicare tempestivamente la Sua volontà di eccepire la prescrizione relativamente a tali importi, ad esempio inoltrando il modulo di eccezione della prescrizione allegato alla fattura xx, ai recapiti di seguito riportati".
Dovrà quindi utilizzare il modulo allegato e inviare al gestore la contestazione indirizzandola ai recapiti indicati dall'azienda. Questa comunicazione è sufficiente ad azzerare ogni pretesa da parte del venditore, ma il consiglio resta comunque quello di inviare il messaggio via pec o raccomandata, per avere la certezza che il modulo si astato recapitato, e, in caso di contestazione, poter dimostare di avere seguito la procedura corretta. La società, una volta ricevuta la contestazione non potrà fare altro che annullare in automatico la fattura.
Il via dalle fatture estive
La delibera dell’Arera che inserisce le nuove modalità è datata 26 maggio, di conseguenza tutte le fatture emesse a partire da quella data dovranno attenersi al nuovo impianto normativo. Significa che a partire dalle bollette estive i clienti potranno contestare tutti i consumi più vecchi di due anni. Per le precedenti, purtroppo, valgono le vecchie norme.

Pugliese trapiantata in Emilia, giornalista professionista dal 2005, laurea in filologia romanza e master in giornalismo all’Università di Bologna.
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