25 feb 2015 | 2 min di lettura | Pubblicato da Daniela D.
Soluzione ideale per i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, la cessione del quinto è una soluzione creditizia che poggia sulla garanzia offerta dalla presenza di un contratto di lavoro saldo e di una retribuzione congrua che permetta di cedere una parte, nello specifico 1/5, del compenso ricevuto mensilmente alla finanziaria che ha erogato il prestito.
La retribuzione mensile non è però l’unica garanzia valutata dalla finanziaria all’atto di concedere un prestito. Un ruolo importante è giocato dal TFR, il cui importo è strettamente connesso all’anzianità di servizio e alla possibilità del dipendente di usufruirne anticipatamente. Cosa succede quando a chiedere un prestito con cessione del quinto è un lavoratore a tempo indeterminato neoassunto o un dipendente che ha già utilizzato l’anticipo sul trattamento di fine rapporto? In questi casi per la banca o la finanziaria viene meno la possibilità di rivalersi sull’importo del TFR nel caso in cui il cliente, ad esempio in seguito all’improvvisa perdita dell’impiego, non potesse più far fronte al rimborso. Caduta questa garanzia, il prestito con cessione del quinto resta possibile, ma vengono applicate nuove condizioni e alcune restrizioni, in particolare per quanto riguarda l’importo finanziabile.
Un prestito tramite cessione del quinto senza TFR richiede sostanzialmente maggiori garanzie rispetto alla solidità della posizione lavorativa del cliente e dell’azienda in cui lavora. Troveranno dunque maggiore difficoltà ad accedere al credito i dipendenti di aziende di dimensioni ridotte e non saranno ammessi dipendenti di società di persone, ma solo di capitali (S.p.A., S.r.l., S.a.p.a.). Sarà d’obbligo avere superato il periodo di prova ed è di norma richiesta un’anzianità lavorativa minima, dai 3 ai 6 mesi. La finanziaria conterrà inoltre i rischi riducendo a 15.000 euro l’importo massimo del prestito, che di norma può superare i 50.000 euro. Contestualmente, la durata del finanziamento senza TFR non supererà i 5 anni e la percentuale di retribuzione cedibile a titolo di rimborso ogni mese potrebbe essere inferiore al tradizionale 20%.
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