5 mag 2021 | 4 min di lettura | Pubblicato da Giorgia N.
Sono in arrivo nuovi rincari nelle bollette di luce e gas. L'aumento del costo delle materie prime porterà le fatture del prossimo trimestre a salire rispettivamente del 3,8% e del 3,9%.
Il dato dell’Authority per l’energia è calcolato sui clienti del servizio a maggior tutela, ma aumenti analoghi sono attesi anche nel mercato libero, e si riverseranno nell'immediato sugli utenti che non hanno sottoscritto tariffe a prezzo bloccato.
Le associazioni dei consumatori hanno fatto i calcoli: secondo l’Unione nazionale consumatori, con gli ultimi ritocchi delle tariffe la spesa complessiva per famiglia salirà su base annua di 21 euro per la luce e di 39 euro per il gas.
Si può correre ai ripari? In parte sì, e lo abbiamo imparato seguendo tutta una serie di consigli sul risparmio energetico. Piccoli accorgimenti come abbassare la temperatura dello scaldabagno o non lasciare in standby i dispositivi elettronici possono certo aiutarci a non fare lievitare le bollette a dismisura. Eppure sul fronte del risparmio energetico c’è un capitolo particolarmente degno di nota, a cui da sempre diamo poca importanza. È quello delle lampadine: in pochissimi sanno che acquistando quelle giuste si risparmia fino al 50% sui consumi elettrici.
La scelta più efficiente è sicuramente quella delle lampadine a Led. Basti pensare che secondo un'analisi di Eurostat, sostituendo con una lampada di questo tipo un vecchio modello a incandescenza da 60 Watt, si possono risparmiare in Italia suppergiù 11 euro all’anno, considerando un uso di tre ore al dì. Se moltiplichiamo il dato per circa 20 lampadine, quante potrebbero essere quelle presenti in una casa di piccole/medie dimensioni, il risparmio per famiglia si aggira intorno ai 200 euro all’anno.
Le fonti luminose a tecnologia Led risultano di gran lunga più green ed economiche anche se paragonate alle pur efficienti lampadine a fluorescenza. Come riferisce l’Enea (Ente nazionale energia e ambiente), a parità di luce emessa consumano fino al 50% in meno e hanno un tempo di vita di dieci volte più lungo delle fluorescenti: parliamo di oltre 100.000 ore contro 10.000. L’unico svantaggio di questa tecnologia resta il costo elevato, ancora doppio rispetto agli altri modelli sul mercato, ma con il vantaggio che la spesa viene ammortizzata e recuperata nel giro di pochi mesi.
Per fare la scelta giusta, naturalmente, è necessario sostituire la vecchia fonte luminosa con una che ci offra prestazioni adeguate. Non è cosa semplice per i non esperti: la luminosità delle vecchie lampadine a incandescenza viene infatti ancora calcolata in base al consumo (e cioè in Watt), mentre a partire dalle lampade a fluorescenza in avanti, l’unità di misura indicata sulle confezioni è il Lumen, che indica l’intensità luminosa.
Per noi abituati a misurare tutto in Watt può essere utile sapere che una lampadina da 40 Watt ha pari luminosità di una lampada a Led da 470 lumen, o di una lampada fluorescente da 432 lumen. I vecchi 60 Watt sono invece equiparabili a una Led da 806 Lumen e a una fluorescente da 741. Infine, per sostituire una lampadina da 100 Watt dovremo acquistarne una a Led con 1521 Lumen o una fluorescente da 1398 lumen. Il risparmio in termini di energia sarà sorprendente, dopo avere cambiato la fonte incandescenza da 100 Watt con la lampadina a Led consumeremo appena 15,6 Watt!
Un altro aspetto da considerare sono i cicli di accensione di ogni prodotto. L’unità di misura è indicata in etichetta, e serve a dirci quanti accensioni e spegnimenti è in grado di tollerare la lampadina che stiamo per acquistare prima di esaurirsi.
Per ambienti di passaggio come l’ingresso, o spesso utilizzati per brevi periodi, come il bagno o lo sgabuzzino, è meglio preferire prodotti con alto numero di cicli di accensione, che suoperi quindi lo standard dei 3000-6000. Occhio anche a non accoppiare le lampadine meno longeve con i timer, perché la loro durata potrebbe ridursi drasticamente.
Pugliese trapiantata in Emilia, giornalista professionista dal 2005, laurea in filologia romanza e master in giornalismo all’Università di Bologna.
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