28 feb 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Castiglia M.
Le moratorie sono iniziative che permettono alle famiglie che si trovano in temporanea difficoltà economica di sospendere il pagamento delle rate di un finanziamento in corso. Quando non si pagano le rate per tempo, si finisce segnalati alle centrali rischi e inseriti negli elenchi dei cattivi pagatori. Il che significa che, in futuro, difficilmente i segnalati riusciranno a ottenere un nuovo prestito, proprio perché il merito creditizio di un cliente è la prima cosa che una banca valuta per decidere se erogare il finanziamento oppure no.
Cosa succede dunque se di questi tempi si aderisce a una moratoria, sospendendo il pagamento delle rate? Si viene segnalati e si entra a far parte d’ufficio della "lista nera"? La risposta è no. E a chiarire il quanto è proprio la Banca d’Italia,che ha fornito agli intermediari le indicazioni necessarie e valide per tutto il periodo d’emergenza legato alla pandemia.
Tra le risposte frequenti ai dubbi dei consumatori in merito alle centrali rischi, Banca d’Italia ha precisato di aver fornito agli intermediari, con una comunicazione datata 23 marzo 2020, tutte le indicazioni specifiche in tema di moratorie e segnalazioni alle centrali rischi.
Nella comunicazione si evidenzia che non ci deve essere alcuna segnalazione a carico di coloro che hanno aderito una moratoria perché le rate sono sospese. Oltre a questo, si specifica che il soggetto interessato non può essere segnalato se gli è già stata concessa la sospensione delle rate.
Tuttavia, i contribuenti presenti nella "lista nera" delle centrali rischi, per inadempienze precedenti la concessione della moratoria, non possono chiedere la cancellazione della segnalazione.
Altra cosa che Banca d’Italia chiarisce è che il contribuente che chiede di essere ammesso a una moratoria non può essere segnalato in alcun modo come cattivo pagatore. Anche perché alla sospensione delle rate possono accedere solo coloro che, al momento della richiesta, non siano già presenti nei database delle centrali rischi per inadempienze contrattuali nei confronti dei finanziamenti già ricevuti.
Ma cosa succede se un intermediario non rispetta le indicazioni fornite da Banca d’Italia? I contribuenti hanno il diritto di sapere se sono segnalati alla centrale rischi di Banca d’Italia che, per questo, ha messo a loro disposizione un servizio gratuito di accesso alla piattaforma. Nel caso si scoprisse di essere stati segnalati erroneamente, si può chiedere la correzione all’intermediario finanziario che ha erogato il prestito o si può presentare un esposto direttamente a Banca d’Italia.
Normalmente sono iniziative promosse dal Governo o direttamente dalle banche in collaborazione con le associazioni dei consumatori che consentono a chi si trova temporaneamente in difficoltà economica di chiedere la sospensione delle rate per un certo periodo di tempo, a determinate condizioni e sempre che si abbiamo tutti i requisiti richiesti per fare domanda.
Agli inizi dell’emergenza sanitaria, e più in particolare nel 2020, con il Decreto Legge Cura Italia sono state introdotte in tal senso diverse misure per sostenere famiglie e imprese con un finanziamento in corso e che si sono trovate in difficoltà perché finite in cassa integrazione o con un orario di lavoro (e quindi di stipendio) ridotto a causa del Covid.
Le centrali rischi sono sistemi informativi che raccolgono nel bene e nel male tutte le informazioni riguardanti i clienti che hanno chiesto dei finanziamenti. Le banche, prima di erogare un prestito, le consultano per valutare il merito creditizio del richiedente, cioè l’affidabilità. Più in particolare, la centrale rischi di Banca d’Italia rende disponibile agli intermediari la consultazione delle informazioni contenute nei database relative esclusivamente agli ultimi tre anni.
Giornalista professionista, collabora da diversi anni con il Sole 24 Ore (Casa24Plus, Mondo Immobiliare). In passato ha lavorato, tra gli altri, per Tempo Economico e Tgcom.
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