6 ott 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Castiglia M.
Forse non tutti lo sanno, ma anche se si sta già ripagando un prestito è possibile richiedere un nuovo finanziamento, talvolta a condizioni migliori.
A fronte dei rialzi decisi dalla BCE, il costo del denaro è in aumento e, per ottenere l’offerta più vantaggiosa, è necessario affrettarsi a fare le proprie valutazioni e bloccare i tassi migliori prima che gli aumenti diventino eccessivi.
Sottoscrivere un nuovo prestito è un impegno sul quale riflettere sempre. Verifica di avere i requisiti necessari, ad esempio che l’ammontare totale delle rate non sia superiore a circa un terzo delle entrate mensili e che si presentino alla banca le necessarie garanzie, come avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato per i dipendenti oppure il cedolino della pensione per i pensionati. Anche altre categorie di lavoratori (come liberi professionisti e lavoratori autonomi) hanno accesso a questi prestiti, con garanzie specifiche.
L'epoca dei tassi d’interesse ai minimi storici è tramontata e il costo del denaro sta poco alla volta crescendo.
Solo nell’ultima riunione di settembre, la BCE ha aumentato i tassi di riferimento di 75 punti base, cioè di tre quarti di un punto percentuale, nel tentativo di contrastare l’impennata dell’inflazione.
Per i prossimi mesi c’è da aspettarsi nuovi rialzi fintanto che i livelli dell’inflazione non si attestino sul 2%, che è l’obiettivo della BCE. Ma le previsioni non promettono bene, visto che si stima che solo nel 2024 l’inflazione possa tornare a valori più accettabili e assestarsi in media sul 2,3%.
Ma come impattano gli aumenti della BCE sui prestiti? Diversamente da quanto succede per i mutui, i tassi di interesse sui prestiti dipendono più dalle strategie commerciali delle singole banche che dai tassi di riferimento. Pertanto, è possibile che gli aumenti dei tassi sui prestiti – che già sui mutui ipotecari, soprattutto a tasso variabile, si stanno facendo sentire – seguano tempi più lunghi. Quel che è certo però è che arriveranno.
Chi ha dunque bisogno di maggiore liquidità è meglio che si sbrighi prima che i rialzi diventino troppo consistenti, con il risultato che gli interessi da pagare aumenteranno, così come le rate mensili.
Vediamo ora come è possibile ottenere nuova liquidità se si ha già un prestito in corso.
Di solito, quando ci si trova in queste condizioni, la cosa più semplice da fare è ricorrere al cosiddetto consolidamento debiti. Cosa vuol dire?
Vuol dire richiedere un finanziamento di importo tale da permettere di estinguere gli altri prestiti in corso e di rimborsare un solo prestito, pagando un’unica rata mensile, magari più bassa della somma delle precedenti, se si decide di allungare la durata del rimborso o se si riescono a ottenere condizioni contrattualmente migliori.
Tanto per fare un esempio, se una famiglia ha due prestiti quinquennali in corso e paga per ognuno una rata mensile di 150 euro, ricorrendo al consolidamento debiti può stipulare un nuovo contratto di prestito con il quale estinguere i due precedenti e rimborsare una rata mensile più bassa della somma delle due (300 euro) per una durata superiore ai cinque anni.
Se poi l’importo di cui si ha bisogno è di una certa importanza, e se si è proprietari di un immobile, si può optare per un mutuo consolidamento debiti, che permette di accedere a importi maggiori e che prevede piani di rimborso più lunghi rispetto ai canonici 120 mesi dei prestiti personali. Va da sé che in quest’ultimo caso bisogna prevedere l’iscrizione di un’ipoteca sull’immobile dato in garanzia.
Un altro sistema per consolidare i debiti è stipulare un contratto di cessione del quinto. Quest’ultima modalità è riservata esclusivamente ai lavoratori dipendenti e ai pensionati e prevede che la rata venga trattenuta direttamente dallo stipendio o dalla pensione. A questo tipo di finanziamento possono accedere anche coloro che sono stati segnalati alle centrali rischio come cattivi pagatori.
Giornalista professionista, collabora da diversi anni con il Sole 24 Ore (Casa24Plus, Mondo Immobiliare). In passato ha lavorato, tra gli altri, per Tempo Economico e Tgcom.
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