Prestiti più leggeri dopo il taglio dei tassi della Bce di giugno 2025
22 lug 2025 | 6 min di lettura | Pubblicato da Cristina B.

Prestiti più leggeri dopo il taglio dei tassi della Bce di giugno anche se le rate del credito al consumo continuano a essere le più care d'Europa. E l’Italia è in testa ai paesi con i maggiori importi chiesti in prestito, 171 mld di euro.
Ecco cosa aspettarsi dopo il taglio dei tassi di giugno e cosa guardare quando si chiede un prestito personale
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L’ultimo taglio del costo del denaro del 5 giugno 2025
Le decisioni sul costo del denaro della Banca centrale europea sono attese in quanto si riflettono sulle voci di spesa importanti come rate di mutuo e rate dei prestiti personali, dunque il 5 giugno 2025, all’avvio della stagione estive il consiglio direttivo della Bce ha proceduto a una ulteriore riduzione di 25 punti base per i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Pertanto, i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale sono stati ridotti rispettivamente:
- al 2,00%, al 2,15% e al 2,40%, con effetto dall’11 giugno 2025.
Nel proprio consueto comunicato, la Bce dà anche uno scenario prospettico del quadro in cui si muove. Ricostruendo l’azione i tassi sono stati portati da un livello negativo di luglio 2022 (quindi ben tre anni fa) (-0,5%) a un picco del 4% di settembre 2023. Il motivo è da ricercare nella crescita fino a due cifre dell’inflazione in area euro , quando a ottobre 2022, si toccò l’apice del 10,6% per poi stringere con questa operazione di lungo periodo, arrivando, a maggio 2025, con l’1.9% in linea con l’obiettivo 2% del medio termine. Per la Bce sono da tenere monitorate le escalation nelle tensioni commerciali che spingerebbe ancora più in basso crescita e inflazione, le tensioni sui dazi Usa e l’arrivo in Europa di prodotti cinesi può abbassare quello che attualmente è il caro vita.
Il percorso della Bce
Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sul suo obiettivo del 2% a medio termine.
Soprattutto nelle attuali condizioni caratterizzate da eccezionale incertezza, l’orientamento di politica monetaria adeguato sarà definito seguendo un approccio guidato dai dati, in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione, così nella nota del 5 giugno, la Bce continua a non sbilanciarsi sulle scelte future.
Le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno, dunque, basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi.
Che impatto ha il taglio BCE sul costo del prestito?
All’indomani della decisione della Bce, gli esperti di Facile.it hanno stimato che la riduzione dei tassi BCE si traduce in un abbassamento del costo del denaro. Per quanto riguarda il tasso medio per i prestiti personali, quello medio su cinque anni per un importo da 10.000 euro si attesta in:
- TAN tra 6,8% e 7,9% di TAN;
- TAEG tra 6,99% e 8,50%.
In altre parole la rata mensile è più leggera, con un contenimento sul costo della rata che può superare i 150 euro, rispetto ai picchi del biennio 2022-2023.
Per chi ha necessità di liquidità nel breve periodo non è una informazione di poco conto perché si consente di finanziare a condizioni più convenienti sia progetti sia spese impreviste.
Al momento non è dato sapere se la Bce continuerà il suo percorso di taglio monetario se così fosse va da sé che il credito al consumo risulterebbe ancora più accessibile.
L’impatto sui tassi consente di fare il punto su cosa sia importante valutare prima di richiedere un prestito .
I tassi e i tempi di restituzione sono i due capisaldi a cui fare riferimento
Quando si parla di tassi bisogna prestare attenzione al Taeg che è l’indicatore del costo totale del finanziamento.
Nel Taeg che vuol dire Tasso annuo effettivo globale, rientrano, non solo gli interessi, ma anche quelle voci che fanno parte delle spese accessorie della domanda di credito al consumo, come commissioni, i tassi, spese istruttorie e spese di assicurazione. Dunque nel valutare le diverse offerte non bisogna prescindere da questa informazione .
Un altro aspetto cruciale riguarda la durata: scegliere un piano di rimborso su 5 anni può offrire un buon equilibrio tra sostenibilità della rata e incidenza degli interessi nel tempo. Va poi considerata attentamente la finalità del prestito: le condizioni possono variare se si tratta, ad esempio, di un finanziamento per l’acquisto di un’auto, per lavori in casa o per una semplice liquidità.
Prospettive future e consigli
Dopo il taglio del 5 giugno, si spera su ulteriori riduzioni dei tassi entro la fine del 2025, qualora i dati su inflazione e crescita lo consentano. Ma nessuno ha la palla di cristallo, dunque, chi sta valutando la domanda di prestiti potrebbe prendere in considerazione già adesso i prospetti sui tassi. Considerando che se le condizioni dovessero migliorare ulteriormente nei prossimi mesi, potrebbe essere vantaggioso valutare una surroga o una rinegoziazione, specie per chi ha sottoscritto un prestito in periodi meno convenienti. In ogni caso, è il momento giusto per pianificare con attenzione.
Lo spettro della guerra commerciale con gli Usa, i dazi e il costo del denaro
Il 12 luglio il presidente degli Stati Uniti , Donald Trump ha recapitato la lettera all’Ue in cui si indica, a far data dal primo agosto, un aumento dei dazi significativi contro l’Unione europea, fino al 30%. Mentre le due parti continuano a negoziare per trovare un accordo che scongiuri una guerra commerciale, le nuove tensioni aprono due scenari opposti sui mutui, che dipendono dalla reazione dell’Ue.
Nello scenario peggiore, l’inasprimento dei dazi, dando l’avvio a una vera e propria guerra commerciale, si innescherebbe una spirale di aumenti e tensione nei prezzi di mercato con ripercussioni sull’inflazione che potrebbe risalire. Questo scenario, peraltro ribadito in ogni comunicato della Bce, potrebbe far invertire la rotta intrapresa finora di un abbassamento del costo del denaro con ripercussioni in ultimo verso chi ha mutui o prestiti.
Lo scenario migliore, in caso di un accordo raggiunto, prevederebbe una fissazione di dazi ma in misura più contenuta rispetto allo scenario del 30% con ritorsioni e la possibilità di continuare a percorrere una politica di abbassamento del costo del denaro con spiragli di ulteriori alleggerimento sui tassi applicati anche ai prestiti .
L’analisi della First Cisl sul credito al consumo
Al primo posto in Europa per la domanda dei prestiti come credito al consumo è l’Italia con una erogazione pari a oltre 171 mld. A rilevarlo è la Fondazione Fiba di First Cisl nella sua analisi periodica condotta su dati Bankitalia e Bce. L’Italia si conferma ai primi posti in Europa per la quota destinata al credito al consumo sul totale dei prestiti. Anche i tassi restano sensibilmente più elevati rispetto alla media dell’area euro e a quelli praticati nei principali Paesi. È quanto emerge da una analisi di First Cisl di luglio 2025.
Prosegue la corsa della cessione del quinto dello stipendio, rispetto ad un anno fa il volume dei finanziamenti è aumentato del 5,4%, passando da 162,4 a 171,1 miliardi. Sull’ultimo trimestre del 2024 l’incremento è stato invece dell’1,1%. Si consolida inoltre la ripresa dei prestiti complessivi erogati alle famiglie (+ 1,3% rispetto al primo trimestre del 2024). L’Italia si conferma ai primi posti in Europa per i costi che i consumatori sono chiamati a sopportare sui finanziamenti personali: una tendenza, questa, che trova conferma anche nei primi mesi del 2025.
A maggio il Taeg sulle nuove operazioni, pur in leggera discesa rispetto ai mesi precedenti, si è attestato al 10,18%, dato che resta significativamente più elevato sia rispetto alla media dell’area euro (8,33%) che a quello di Francia (6,58%) e Germania (8,3%).

Giornalista professionista dal 2004 e vicecaporedattore per ItaliaOggi, scrive del Fisco in ogni sua forma. Ha fatto incursioni su Classcnbc e Tgcom per raccontare le novità di manovra di bilancio, sanatorie fiscali e storie di elusione.
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