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Qual è la differenza tra subentro e voltura e quando servono

donna digita sul pc con fogli della bolletta accanto

Le 3 cose da sapere

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    La voltura cambia l’intestatario di un contratto già attivo.

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    La voltura cambia l’intestatario di un contratto già attivo.

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    Il subentro riattiva la fornitura quando il contratto precedente è stato disdetto e il contatore è spento.

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    Il subentro riattiva la fornitura quando il contratto precedente è stato disdetto e il contatore è spento.

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    Tempistiche e costi variano in base a diversi fattori.

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    Tempistiche e costi variano in base a diversi fattori.

La gestione di un contratto di fornitura di energia o gas può richiedere operazioni differenti a seconda dello stato del contatore e del contratto stesso. Tra le principali operazioni amministrative ci sono la voltura, che consente di cambiare l’intestatario di un contratto già attivo, e il subentro, necessario per attivare una fornitura su un contatore precedentemente disattivato. 

Comprendere le differenze tra queste procedure, le tempistiche e i costi associati è fondamentale per organizzare correttamente la richiesta e garantire la continuità del servizio.

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Sommario

  • Voltura: consiste nel cambiare l’intestatario di un contratto già attivo senza modificare lo stato della fornitura, mantenendo il contatore funzionante e assicurando la continuità del servizio.
  • Subentro: serve ad attivare una nuova fornitura quando il contratto precedente è stato disdetto e il contatore è disattivato, richiedendo la riattivazione completa della fornitura per il nuovo intestatario.
  • In entrambe le operazioni è fondamentale conoscere lo stato del contratto e del contatore per scegliere l’operazione corretta e garantire la continuità del servizio.
In breve

Che differenza c’è tra subentro e voltura

La distinzione tra subentro e voltura riguarda principalmente lo stato del contratto e del contatore, ed è un elemento centrale per gestire correttamente una fornitura di energia o gas.

La voltura si applica quando esiste già un contratto attivo: in questo caso, l’operazione consiste nel cambiare l’intestatario del contratto, senza alterare lo stato della fornitura o del contatore.

Il subentro interviene quando il contratto precedente è stato disdetto e il contatore è stato disattivato: in questo caso, occorre attivare la fornitura da zero per il nuovo intestatario.

Operazione Quando si utilizza Cosa cambia nel contratto Stato del contatore Tempi medi Documenti richiesti
Voltura Contratto attivo Cambio intestatario Attivo Fino a 30 giorni Dati anagrafici, dati di fornitura, eventuali altri dati richiesti
Subentro Contratto disdetto Attivazione nuova fornitura Disattivato Dai 5 giorni Dati anagrafici, dati di fornitura, eventuali altri dati richiesti

In sintesi, il punto chiave è verificare se il contratto è ancora attivo: se sì, si procede con la voltura; se no, occorre richiedere il subentro. Entrambe le operazioni richiedono la presentazione di documenti e dati al fornitore attraverso i canali di contatto previsti, che possono includere moduli online, email o contatto diretto con l’assistenza.

Quando serve la voltura

La voltura è necessaria nei casi in cui il contratto sia già attivo e il contatore funzioni correttamente, ma occorra cambiare l’intestatario della fornitura. L’operazione consiste principalmente nel passaggio d’intestatario, senza richiedere l’attivazione del contatore. 

Per avviare la procedura è necessario contattare il fornitore tramite i canali disponibili, fornendo tutte le informazioni richieste, tra cui:

  • dati anagrafici del nuovo intestatario;
  • dati di fornitura, come l’indirizzo della fornitura e i codici identificativi (POD per l’elettricità, PDR per il gas);
  • eventuali ulteriori informazioni richieste dal fornitore, come deleghe o documenti aggiuntivi.

La voltura è particolarmente utile in situazioni come: trasferimento della casa o cambio di intestazione per motivi ereditari o contrattuali. Seguire questa procedura evita inutili passaggi e garantisce che la fornitura continui senza interruzioni.

Quando serve il subentro

Il subentro è necessario quando il contratto precedente è stato disdetto e il contatore risulta disattivato. In questo caso, non è possibile effettuare un semplice cambio d’intestatario ma è necessario riattivare la fornitura a partire dal contatore spento. Per richiedere il subentro è fondamentale fornire al fornitore:

  • dati anagrafici del nuovo intestatario;
  • dati di fornitura, incluso l’indirizzo e codici identificativi;
  • eventuali ulteriori informazioni richieste dal fornitore.

Il subentro può richiedere più tempo rispetto alla voltura, perché implica la riattivazione tecnica della fornitura. Per l’energia elettrica, i tempi medi sono a partire dai 5 giorni lavorativi, mentre per altre tipologie di fornitura possono essere diversi. Pianificare con anticipo l’attivazione permette di evitare interruzioni nel servizio.

Tempistiche e costi indicativi

Le tempistiche e i costi delle operazioni di voltura e subentro possono variare in base a diversi fattori, tra cui il tipo di fornitura, la complessità della pratica e le procedure interne del fornitore. In generale, entrambe le operazioni richiedono di contattare il fornitore e fornire tutti i dati necessari, attraverso i canali ufficiali disponibili.

Il costo finale delle operazioni non è sempre fisso: può essere definito al momento della richiesta e includere spese aggiuntive legate a verifiche tecniche, gestione amministrativa, eventuali controlli sul contatore o tasse comunali. Per questo motivo, è consigliabile informarsi in anticipo sulle possibili voci di spesa, così da avere una stima realistica dei costi e pianificare l’attivazione o il cambio d’intestatario in modo efficiente.

Tipo di operazione Tempistiche medie Costi indicativi Voci eventualmente variabili
Subentro Dai 5 giorni Variabile Spese di attivazione, verifiche tecniche
Voltura Fino a un mese Variabile Spese di gestione pratica, tasse comunali

Differenze generali tra i due procedimenti

La principale differenza tra voltura e subentro riguarda l’oggetto dell’operazione e lo stato della fornitura. La voltura si applica quando il contratto è già attivo e il contatore funziona normalmente: in questo caso, l’operazione consiste nel passaggio d’intestatario, senza modificare lo stato della fornitura. Il subentro, invece, è necessario quando il contratto precedente è stato disdetto e il contatore risulta disattivato, perché richiede la riattivazione della fornitura per il nuovo intestatario.

Le tempistiche delle due operazioni riflettono queste differenze:

  • voltura: può richiedere fino a un mese, soprattutto per forniture come il gas;
  • subentro: per l’energia elettrica, i tempi medi partono dai cinque giorni lavorativi, variando in base al fornitore e alla tipologia di contatore.

Fattori che possono influenzare tempi e spese

I tempi e i costi di voltura e subentro possono variare in base a diversi fattori, che è utile considerare per pianificare correttamente la pratica. Tra i principali:

  • tipo di operazione: la voltura riguarda il cambio d’intestatario su un contratto attivo, mentre il subentro comporta l’attivazione di un contatore disattivato e quindi procedure più complesse;
  • tipologia della fornitura: energia elettrica, gas o altri servizi possono prevedere verifiche tecniche differenti;
  • completezza dei dati forniti: pratiche con dati incompleti o documentazione mancante possono rallentare l’elaborazione;
  • canale di interazione con il fornitore: la scelta del canale (online, telefonico, in negozio) può influenzare i tempi di gestione della richiesta.

Considerare questi elementi permette di impostare correttamente la richiesta al fornitore, evitando ritardi e costi imprevisti, e di gestire la fornitura in modo efficiente, scegliendo fin dall’inizio l’operazione più adatta alla propria situazione.

16 dic 2025 | 5 min di lettura | Pubblicato da Marta Radavelli

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