Latte e latticini: aumenti del 30% per il consumatore

Carenza di materie prime

Il conflitto in Ucraina ha peggiorato la situazione provocata dall'emergenza sanitaria, a causa della carenza di materie prime destinate agli animali e dei prezzi più elevati.

Il 30% di mucche in meno

A causa della crisi - si legge sul sito di Tg24.Sky.it - i produttori di latte... rimettono in circolo (cioè, in produzione) solo il 70% delle mucche precedenti. Con la conseguente minore produzione di latte e ovviamente anche di formaggio.

Dal gas al cartone

Il presidente di Assolatte, Paolo Zanetti, ha precisato: Arrivavamo da un periodo pre-guerra con già un grosso rincaro dei prezzi, non solo agricoli, ma anche legati all'energia, al gas, al cartone e alla plastica, ai trasporti. La guerra in Ucraina non ha fatto altro che acuire questo grandissimo aumento.

Come spendere meno

In questa situazione, l'unico modo che gli allevatori hanno per diminuire gli esborsi consiste della riduzione del numero di mucche. Come? Eliminando quelle che producono meno latte.

Latte sottopagato alla stalla

Oggi, il costo del latte per la stalla si aggira attorno ai 50 centesimi al litro (anche se in alcune zone d’Italia si può arrivare a 58 centesimi). Mentre il prezzo attualmente pagato al litro agli allevatori non supera i 45 centesimi, con l’eccezione di alcune aziende che pochi giorni fa hanno chiuso un accordo a 48 centesimi al litro. Viste le circostanze, non resta che tagliare il numero di capi allevati.

Il Governo aiuti la zootecnia

In tutto lo scenario internazionale, afferma Zanetti, manca latte. Spero che il Governo possa instaurare misure a sostegno del comparto zootecnico. Aggiunge Renato Zaghini, presidente del Consorzio Grana Padano: È schizzato alle stelle il costo del latte... È aumentato solo nell'ultimo mese di un 10%, mentre sulle materie prime c’è stato un incremento enorme.

L'export va ancora bene

Sul fronte italiano, per fortuna continuano ad andare bene le esportazioni. Giuseppe Ambrosi, presidente Ambrosi Spa e di European Dairy Association, afferma che tutti i prodotti alimentari italiani godono di una grande fiducia da parte dei consumatori europei, ma non solo europei. Nel momento in cui ci sono state le riaperture, abbiamo avuto una ripresa importante dei consumi dei nostri prodotti.