10 ott 2022 | 6 min di lettura | Pubblicato da Giusy I.
Il proprietario di un’auto è, nella maggior parte dei casi, anche il guidatore e il titolare della relativa polizza assicurativa.
Può capitare a tutti, però, di guidare l’auto di un amico o un parente, oppure, viceversa, prestare la propria auto per una rapida commissione o anche per un viaggio più lungo. Ovviamente la legge permette ciò, ma in caso di un incidente, più o meno grave, cosa succede dal punto di vista assicurativo?
Cosa prevede la legge quando l’auto è di un altro proprietario e non è coperta dall’assicurazione al conducente? Fin dove arriva la nostra responsabilità civile o penale e quando comincia quella di chi guidava l’auto? Chi pagherà i danni eventuali a persone o cose? Proviamo a rispondere a queste domande partendo proprio dalla definizione di assicurazione al conducente.
L’assicurazione al conducente è una garanzia accessoria prevista dalle assicurazioni per tutelare in caso di incidente con colpa anche l’autista del veicolo contro gli infortuni. L’RC auto, infatti, copre solo i danni arrecati alle persone e alle cose trasportate o ad altri veicoli coinvolti in un incidente. Con questa assicurazione accessoria, invece, anche il conducente del veicolo potrà avere un risarcimento economico a fronte di danni fisici subiti durante un sinistro con colpa. L’importo per questo tipo di polizza sarà diverso a seconda della compagnia assicurativa.
È poi importante, a questo punto, avere ben chiaro la differenza tra proprietario, contraente e conducente.
Il proprietario è, appunto, chi possiede la vettura, quindi il suo nome compare in tutti gli atti ufficiali ed è indicato all’interno della carta di circolazione. A lui sarà intestato anche l’Attestato di Rischio, il documento, ormai dematerializzato, con i dati storici della vettura. Il certificato riporta informazioni essenziali per la polizza RCA, come la classe di merito maturata, eventuali incidenti stradali occorsi negli ultimi cinque anni o altre eventuali segnalazioni.
Il contraente, invece, è colui che materialmente sottoscrive il contratto assicurativo per cui è il titolare della polizza e, dunque, anche responsabile per il pagamento del premio. Il contraente dell’assicurazione può essere lo stesso del proprietario del veicolo, oppure può non coincidere.
Infine c’èil conducente, cioè colui il quale guida effettivamente l’auto assicurata e che dovrebbe sempre avere, ovviamente, il permesso da parte del proprietario dell’auto per farlo. Inoltre, quando il periodo di utilizzo del mezzo è superiore ai 30 giorni, la legge prevede che il conducente vada indicato nella carta di circolazione.
Appurato che è possibile sottoscrivere una polizza auto per un veicolo con il conducente diverso dal proprietario bisogna capire, a questo punto, che cosa succede in caso di incidente per il risarcimento danni dell’assicurazione oppure in caso di multe ricevute.
In caso di incidente con colpa con un’auto non di proprietà i danni provocati a terzi, nei limiti dei massimali della polizza, saranno comunque pagati dall’assicurazione del proprietario del veicolo che ne assumerà tutti gli oneri, compresa l’incidenza sulla classe assicurativa (malus). Tuttavia la responsabilità civile ricadrà sia sul titolare dell’auto che sul conducente. Ciò significa che il proprietario non avrà il rimborso danni, mentre al guidatore toccherà affrontare tutte le conseguenze civili, ma anche eventualmente penali, dell’incidente.
Sarà, poi, il proprietario del veicolo, se vorrà, a rivalersi sulla persona che nel momento dell’incidente guidava il veicolo. Questo dal punto di vista civile. Per quanto riguarda gli effetti penali, invece, quelli saranno sempre a carico del guidatore, di chi cioè era alla guida del veicolo nel momento dell’incidente.
Quando, invece, avviene un incidente senza colpa sarà l'assicurazione della controparte, ovvero di chi ha causato il sinistro, a pagare i danni al reale proprietario della macchina e anche gli eventuali danni fisici al conducente (anche se non è il proprietario del veicolo).
Nel caso in cui, invece, non ci sia un incidente, ma il conducente, diverso dal proprietario, commetta una infrazione e prenda una multa con un veicolo non suo, a pagare sarà il proprietario in solido con il conducente che ha causato l’incidente. Insomma, se il conducente non dovesse pagare, il pagamento ricadrà sul proprietario del veicolo, che comunque poi potrà rivalersi sul conducente "reale" per il rimborso della cifra indennizzata, indicando entro 60 giorni le sue generalità alle autorità competenti.
Può accadere che un incidente avvenga con un’auto prestata che abbia una assicurazione sottoscritta con la formula della guida esclusiva. Questa opzione è prevista quando il proprietario del veicolo, spesso per risparmiare sull’assicurazione, garantisce che sarà l’unico ad utilizzare il mezzo assicurato.
In questo caso, nel momento in cui avverrà un incidente con conducente diverso dal proprietario, l’assicurazione potrà chiedere il “diritto di rivalsa” (liquidando comunque il soggetto terzo coinvolto).
Ciò significa che sarà l’assicurazione a chiedere a chi ha sottoscritto la polizza un rimborso degli importi liquidati a causa del sinistro (visto che il contratto non è stato rispettato). Prima di prestare l’auto a un’altra persona o guidare il veicolo di un altro sarà quindi fondamentale verificare le condizioni assicurative per non incappare in brutte sorprese.
Oltre alla guida esclusiva esistono anche i casi di guida esperta o libera. Si tratta di due polizze differenti: la prima limita la guida solo a persone che abbiano una determinata esperienza e che abbiano la patente da un determinato numero minimo di anni. La guida libera, invece, è aperta anche a terzi.
È possibile acquistare una assicurazione per un veicolo del quale non siamo proprietari. Lo prevede la legge. In questo caso la classe bonus-malus applicata non sarà quella del conducente, ma del proprietario della vettura.
Basterà, nel momento della sottoscrizione della polizza, indicare di non essere il proprietario del mezzo. È questa una situazione abbastanza comune per risparmiare sulla polizza: una persona con un’ottima classe di merito presta il proprio mezzo a qualcuno con un attestato di rischio meno vantaggioso, oppure residente in una regione con assicurazioni più basse perché più basso lo storico di incidenti.
Da non sottovalutare, poi, il risparmio che si ha sul passaggio di proprietà, poiché se il veicolo viene utilizzato da un componente del nucleo familiare questo passaggio burocratico molto probabilmente non verrà effettuato. Si tratta di un importante vantaggio visto che il costo del passaggio dipende dai kW del mezzo a partire da 266,20 euro.
Allo stesso tempo sarà bene considerare l’applicazione della Legge Bersani che dà la possibilità di ereditare la classe di merito di un membro della famiglia, qualora entrambe le persone risultino residenti nella medesima abitazione.
Non tutte le compagnie assicurative, però, permettono di assicurare un’auto con il conducente diverso dal proprietario, per questo motivo è importante informarsi prima di sottoscrivere la polizza. Ad ogni modo, bisogna fare attenzione alla classe di merito, che fa sempre riferimento al titolare del veicolo e mai al guidatore, a meno che non siano la stessa persona.
Giusy Iorlano è giornalista professionista. Laureata presso la Luiss Guido Carli di Roma, due master, ha collaborato con numerose testate nazionali e internazionali occupandosi soprattutto di economia e finanza. Collabora da diversi anni con Milano Finanz
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