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24 ott 2019 | 4 min di lettura | Pubblicato da Castiglia M.

prestiti expert speaks come richiedere una visura al crif

Crif è una società con sede a Bologna attiva in tutto il mondo e, tra le altre attività finanziarie, gestisce l’Eurisc, cioè il principale Sistema di informazione creditizia (Sic) in Italia. Nella banca dati del Crif confluiscono le segnalazioni di banche, intermediari finanziari, istituti di credito in merito alla storia creditizia dei loro clienti. Le informazioni contenute nella banca dati sugli utenti possono essere sia positive, sia negative.

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Normalmente, quando si richiede un finanziamento, il soggetto che dovrà erogare il prestito va a consultare il database del Crif per ottenere notizie e verificare l’affidabilità del cliente. Come ad esempio: qual è il suo livello di indebitamento e se è o no un cattivo pagatore. Dalle informazioni ottenute dipende spesso l’esito della richiesta.

La visura al Crif può essere comunque effettuata anche dai diretti interessati, magari prima di richiedere un prestito, per accertarsi di avere una ‘fedina creditizia’ immacolata, oppure per controllare che le informazioni siano veritiere o ancora per verificare quali siano stati gli eventuali motivi che hanno spinto la banca a rifiutare un finanziamento.

In questo ambito, sono attive alcune società che offrono il servizio di visura a pagamento. Ma prima di mettere mano al portafoglio, è bene sapere che le persone fisiche possono accedere gratuitamente ai dati presenti nel database del Crif. Se invece la richiesta proviene da un’azienda, è prevista una spesa di 4 euro, Iva inclusa, nel caso vengano rilevati dei dati, secondo quanto stabilito dalla sentenza del Tribunale civile di Bologna n. 2841/14, o, al più, di 10 euro (sempre Iva inclusa) se non sono presenti informazioni, come previsto dal provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali del 23 dicembre 2004, n. 14. Per conoscere quali siano i dati personali archiviati nel sistema informativo del Crif, bisogna seguire una procedura di ‘accesso ai dati’. Vediamo come funziona.

Sia i privati sia le aziende devono inoltrare la richiesta servendosi dell’apposito modulo disponibile online sul sito della società.

Per quanto riguarda le persone fisiche, entro 30 giorni dalla ricezione della documentazione completa, il Crif invierà la risposta all’indirizzo e-mail o all’indirizzo postale indicati nella domanda. Se la visura è richiesta da un’azienda, il relativo pagamento deve essere effettuato entro 15 giorni dal ricevimento del riscontro o con carta di credito tramite il sito del Crif oppure presso gli sportelli Sisal Pay, utilizzando il codice a barre che viene sempre indicato nella lettera di riscontro.

Il servizio permette di accedere tanto ai dati presenti sul sistema informativo del Crif quanto a quelli provenienti da fonti pubbliche, come il Registro delle imprese o gli Uffici di Pubblicità immobiliare, e consente inoltre di richiedere la cancellazione o la rettifica, nel caso si riscontrassero di eventuali imprecisioni, presentando una domanda scritta al Crif.

Per i privati è anche disponibile il servizio ‘Mettinconto’ che prevede però un esborso di 35 euro. A fronte di questo pagamento, l’accesso ai dati sul Sic e a quelli da fonti pubbliche è più rapido e si ottiene dopo solo 48 ore (e non 30 giorni), mentre la richiesta di cancellazione o la rettifica può essere inoltrata online con il supporto telefonico di un operatore. Ma non solo. Attraverso Mettinconto si possono conoscere anche i dati sui protesti, la valutazione dell’affidabilità creditizia e si può usufruire di una consulenza gratuita di un esperto rivolgendosi al numero verde oppure accedendo in modalità telematica all’area riservata. Per le aziende è disponibile l’analogo servizio Mettinconto Business che ha un costo di 59 euro. Con Mettinconto Business, le aziende possono accedere ai dati sul Sic e a quelli da fonti pubbliche nel giro di due giorni lavorativi dall’avvenuto pagamento, da effettuarsi tramite l’area riservata, contro i 15 giorni previsti dal servizio standard, oltre che a tutte le altre informazioni presenti nel sistema, secondo le modalità già elencate per il servizio Mettinconto rivolto ai privati.

Per comunicare con il Crif i consumatori possono anche utilizzare il numero dedicato (051 6458900) che, tramite una voce automatica, offre tutta una serie di informazioni utili e, solo nel caso in cui si sia già ricevuta una risposta alla richiesta di verifica dei dati, è possibile parlare con un operatore. A Bologna, dal lunedì al venerdì, è poi attivo lo sportello dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico al quale rivolgersi in caso di bisogno.

Per completezza d’informazione, ricordiamo che, benché il sistema informativo del Crif sia quello utilizzato dalla stragrande maggioranza delle banche italiane, anche la Banca d’Italia offre un servizio simile tramite la sua centrale dei rischi che raccoglie, sempre su segnalazione delle banche, le informazioni sui crediti concessi ai loro clienti e alle relative garanzie. La fruizione del sistema informativo della Banca d’Italia è gratuita e le richieste possono essere inoltrate sia da persone fisiche sia da persone giuridiche, servendosi del modulo disponibile sul sito di Banca d’Italia o presso una delle sue filiali.

La richiesta può essere inviata, insieme a tutta la documentazione del caso, a una filiale della Banca d’Italia per posta, per e-mail, via posta elettronica certificata (Pec), via fax oppure presentata a uno sportello di persona o da un delegato. La risposta viene invece spedita per posta o via Pec.

Autore
castiglia masella

Giornalista professionista, collabora da diversi anni con il Sole 24 Ore (Casa24Plus, Mondo Immobiliare). In passato ha lavorato, tra gli altri, per Tempo Economico e Tgcom.

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