27 gen 2020 | 4 min di lettura | Pubblicato da Castiglia M.
Il prestito con delega è una particolare tipologia di finanziamento disciplinata dall’art. 1269 del Codice civile. Ne possono usufruire i lavoratori dipendenti, sia pubblici sia privati, che ne hanno i requisiti e, con qualche restrizione in più, anche i pensionati. Il finanziamento può essere erogato attraverso apposite convenzioni sottoscritte tra la banca e il datore di lavoro, oppure tra la banca e l’istituto di previdenza, che ne definiscono le caratteristiche.
Il prestito con delega, chiamato anche doppio quinto o doppia cessione del quinto, permette anche a chi è già titolare di una cessione del quinto dello stipendio di aumentare l’entità del prestito sino a raddoppiarla. Di conseguenza, raddoppia però anche l’ammontare delle singole rate. La doppia cessione del quinto prevede rate mensili che non devono superare i due quinti (o il 40%) dello stipendio netto. Ad esempio, se lo stipendio netto mensile è di 2mila euro, la rata da rimborsare non può essere maggiore di 800 euro, mentre, con una retribuzione netta di 1.500 euro, la rata può essere al massimo di 600 euro.
Possono richiedere il prestito con delega i lavoratori dipendenti pubblici e privati, meglio se un contratto a tempo indeterminato, e i pensionati. Per quanto riguarda questi ultimi, la decisione spetta agli enti pensionistici che, in generale, si sono dimostrati poco propensi a concedere una doppia trattenuta sulla pensione, a meno che non si sia in grado di offrire solide garanzie. Tuttavia, alcuni istituti di previdenza, tra questi l’Inps, hanno firmato speciali convenzioni con gli istituti di credito.
Per accedere al prestito con delega è necessaria l’autorizzazione del datore di lavoro che ha però la facoltà di rifiutarla. Talvolta le limitazioni dipendono dalle dimensioni dell’azienda dalla quale il richiedente dipende, mentre per i lavoratori statali e pubblici, è necessario che l’amministrazione da cui dipendono preveda l’accesso a questa tipologia di finanziamento. In tutti i casi, l’ultima parola spetta alla banca o alla finanziaria, in base alla valutazione del merito creditizio del richiedente.
Come abbiamo visto, il rapporto tra la rata e il reddito mensile non può superare i due quinti dello stipendio. L’ammontare massimo che viene concesso dipende quindi dall’importo netto dello stipendio, ma anche dalla durata del contratto di finanziamento e dall’età del richiedente, sempre restando nei limiti dell’importo massimo stabilito dall’istituto di credito. Un altro fattore che incide sull’importo erogabile è dato dalle altre trattenute in busta paga che, sommate a quelle riferite al prestito, non devono superare il 50% della retribuzione netta mensile.
Nel prestito con delega, le rate sono costanti, cioè di uguale importo, mentre il tasso applicato è quello fisso. Nella rata devono essere comprese tutte le spese a partire dai costi di istruttoria. La restituzione avviene automaticamente tramite una trattenuta dalla busta paga o dalla pensione perché il datore di lavoro, o l’istituto di previdenza, è obbligato tramite delega a provvedere direttamente alla restituzione. La durata del rimborso può arrivare sino a 120 mesi (10 anni), mentre per i lavoratori dipendenti con contratto a tempo determinato, la durata del rimborso non può eccedere il termine di scadenza del contratto di lavoro.
Per ottenere un prestito con delega è obbligatorio stipulare un’assicurazione sulla vita e rischio impiego. Tale polizza serve a tutelare la banca erogatrice in caso di premorienza del titolare del finanziamento o dall’eventuale sua perdita del lavoro.
Il prestito con delega permette di ottenere liquidità aggiuntiva. Anche i lavoratori dipendenti che non possono accedere alla cessione del quinto per mancanza dei requisiti, ad esempio coloro che non hanno raggiunto l’anzianità necessaria, possono usufruire del prestito con delega. Si possono ottenere importi consistenti (anche sino a 50mila euro), rimborsabili in 10 anni., cioè in un lasso di tempo abbastanza lungo. Grazie alla trattenuta effettuata direttamente in busta paga, o dalla pensione, non sia ha il problema di ricordarsi ogni mese il versamento delle rate. Quando si richiede questa tipologia di finanziamento non è necessario indicare il motivo per il quale si ha bisogno di denaro, cioè non è un prestito finalizzato (come ad esempio sono i finanziamenti accesi per l’acquisto a rate di un determinato bene) e, di conseguenza, la somma ricevuta si può spendere come si vuole. Non è necessario presentare garanzie aggiuntive, come fideiussioni o ipoteche, perché la garanzia è rappresentata dallo stipendio stesso, coperto a sua volta dalla polizza assicurativa. Il doppio quinto può essere infine erogato anche a coloro che hanno già un finanziamento in corso.
Giornalista professionista, collabora da diversi anni con il Sole 24 Ore (Casa24Plus, Mondo Immobiliare). In passato ha lavorato, tra gli altri, per Tempo Economico e Tgcom.
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