1 apr 2024 | 3 min di lettura | Pubblicato da Marco B.
Nel 2023 in Italia il consumo di gas è stato il più basso dal 2000: è sceso a 61,5 miliardi di metri cubi, con una diminuzione del 10,1% rispetto al 2022.
Quindi gli italiani hanno usato 7 miliardi di metri cubi di gas in meno rispetto al 2022, 14,5 miliardi in meno in relazione al 2021 e 24,8 in meno rispetto al 2005. Quali sono le motivazioni alla base di questa riduzione dei consumi?
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I dati ufficiali sono stati pubblicati dal Dipartimento Energia (DGIS) del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica (MASE). Quali sono le ragioni di questo importante decremento nei consumi?
Oltre alle temperature invernali miti (causate dal cambiamento climatico e che hanno un effetto sui fabbisogni energetici delle case) ha pesato la riduzione dei consumi industriali (-4%) e dell'energia termoelettrica (-16%). Quest’ultima, secondo i dati di Snam, consuma circa 21,1 miliardi di metri cubi (il 34% della domanda annuale di gas).
Parallelamente, c’è stato anche un aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili (+15,5%). Infine si è verificata una diminuzione dei consumi nel settore edile civile (-7,5%), grazie soprattutto a un case coibentate, in grado di consentire un maggiore risparmio energetico e a una più elevata efficienza dei sistemi di riscaldamento domestico.
Da dove viene il gas consumato in Italia? Nel 2023 le importazioni dalla Russia sono diminuite del 79,7% rispetto al 2022 e sono diminuite di dieci volte rispetto al 2021 (ammontavano a circa 29 miliardi di metri cubi).
Attualmente, il gas russo rappresenta solo il 4,6% del totale, rispetto al 20,4% nel 2022 e al 40% nel 2021. Il nostro principale fornitore di gas è l’Algeria, con 23 miliardi di metri cubi (-2,2% rispetto al 2022), che coprono il 37,4% della domanda nazionale (era il 29% nel 2021).
Al secondo posto c'è il gas proveniente dall'Azerbaijan, tramite il gasdotto Tap: ha distribuito quasi 10 miliardi di metri cubi (-3,2% rispetto al 2022), pari al 16,2% del totale importato.
Dal Nord Europa nel 2023 sono arrivati in Italia altri 6,5 miliardi di metri cubi di gas, con una diminuzione del 13,5%. Anche le importazioni dalla Libia sono scese del 3,2% rispetto al 2022, attestandosi a 2,5 miliardi di metri cubi.
Per quanto riguarda il gas naturale liquefatto (GNL, l’1,9% del totale) importato via mare attraverso i terminal portuali, nel 2023 sono stati rigassificati 16,6 miliardi di metri cubi di gas: circa 2,4 miliardi di metri cubi in più rispetto al 2022 (+16,8%).
Nel nuovo terminal di Piombino (Livorno) ne sono stati trattati 1,2 miliardi di metri cubi, corrispondenti a circa il 7,5% del GNL importato.
La produzione nazionale di gas si è ridotta a poco meno di 3 miliardi di metri cubi (pari al 4,9% dei consumi nazionali), con una costante diminuzione rispetto alla produzione record di 19,2 miliardi di metri cubi nel 1997.
Mentre le esportazioni di gas (in eccesso) dall'Italia all'estero sono diminuite del 43%. Infine, c’è stato un ritorno a un saldo negativo delle scorte (-82,3%) di gas conservate nei depositi nazionali.
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