14 nov 2022 | 4 min di lettura | Pubblicato da Marco B.
L'Agenzia delle Entrate ha reso note nei giorni scorsi le regole relative al bonus fotovoltaico.
È un credito d'imposta dedicato alle spese sostenute nel 2022 per installare impianti alimentati dalla luce solare e collegati a sistemi di accumulo dell'energia.
Chi ne ha diritto e come si può richiedere?
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Il bonus è stato previsto dalla legge di bilancio di quest'anno per le spese sostenute nel 2022. Ne possono usufruire le persone fisiche (cioè, ogni singolo cittadino) che, dall'1 Gennaio al 31 Dicembre 2022, abbiano pagato spese, documentate, per l'installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili, anche se già esistenti.
Sarà possibile usare il benefit in diminuzione delle imposte che risulteranno dovute nella dichiarazione dei redditi del 2023.
La domanda va inviata tra l'1 Marzo e il 30 Marzo 2023: il contribuente o un intermediario (commercialista o Caf, per esempio) possono presentarla solo online sul sito dell'Agenzia delle Entrate.
L’eventuale ammontare non utilizzato potrà essere fruito negli anni successivi.
Per ora non è ancora nota la percentuale del credito d’imposta spettante a ciascuno. Si sa però che sono stati stanziati 3 milioni per l'anno prossimo, quindi l'entità del rimborso sarà pari al 100% soltanto se non si sforerà quel limite, altrimenti la somma disponibile si dividerà proporzionalmente tra gli aventi diritto.
Di certo, negli ultimi mesi è aumentato molto l'interesse di cittadini e imprese nei confronti del fotovoltaico, vista la forte crescita dei prezzi dell'energia prodotta con gas o petrolio.
Nel primo semestre di quest'anno le richieste di installazione di pannelli alimentati dal sole sono state il triplo. Prima in media in un anno ne venivano installati in misura sufficiente per produrre 450 mega-watt; a fine 2022 si dovrebbe arrivare a 2.500 nuovi mega-watt di fotovoltaico.
Chi pensa che la maggior parte degli 880.000 impianti sia nella parte più assolata d'Italia, il Mezzogiorno, si sbaglia.
In testa c'è il Settentrione: in Lombardia si trova il 15;4% del totale nazionale, in Veneto il 14,1%, in Emilia Romagna il 10,4%.
Tuttavia, per quel che riguarda la potenza installata, sul podio sale la Puglia: produce il 13,5% dell'energia solare italiana totale.
Comunque dotarsi di pannelli solari non è più burocraticamente difficile come capitava prima del varo del recentissimo modello unico semplificato, previsto dal "decreto bollette" sottoscritto nel Marzo scorso dal Governo Draghi (Dl 17/2022, articolo 10). In precedenza era possibile installare in modo semplificato solo mini-impianti fino a 50 kW, ora il limite arriva a 200 kW.
Questa procedura è utilizzabile per la realizzazione, la modifica, il potenziamento, la connessione e l’esercizio di impianti con questi requisiti:
Una volta rispettate queste previsioni, sarà il gestore dei servizi a dare il parere; se positivo, si occuperà dell’iter di connessione alla rete senza altri passaggi burocratici. A livello condominiale, occorre rispettare le regole dedicate al decoro del palazzo e comunicare l'iniziativa qualora l'impianto venga messo in spazi di proprietà comune, in modo da sottoporre la questione al voto dell'assemblea.
Il tipo di impianti fotovoltaici che sta avendo maggioresuccesso in questi mesi è rappresentato da quelli "Plug & Play": questo sistema occupa pochissimo spazio, si può collocare sui balconi (o sotto le finestre oppure nel giardino) e viene collegato in modo diretto all'impianto elettrico di casa attraverso una spina, da inserire in una presa in grado di reggere la potenza.
A parte il bonus, un impianto fotovoltaico fa risparmiare?
Una famiglia media che usa l'energia della rete tradizionale spende 1.200 euro per l'energia elettrica.
Se, scrive Altroconsumo, il sistema è sfruttato al meglio (facendo funzionare gli elettrodomestici quando i pannelli, di giorno, ricevono la luce solare), il costo medio di una bolletta con impianto fotovoltaico da 3 kW ad accumulo scende a 588 euro all’anno (i pannelli costano sui 7.000 euro, la batteria 4.000), con il rientro dell'investimento in 15 anni; la bolletta arriva a 790 euro annuali se non c'è l'accumulatore, con un rientro in 10 anni.
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