Differenza tra metano e GPL: qual è meglio per il riscaldamento di casa

Gas metano e GPL sono i combustibili più utilizzati in ambito domestico, impiegati per il riscaldamento, la produzione di acqua sanitaria e l’alimentazione delle cucine a gas. Entrambi sono gas puliti a basse emissioni, hanno un costo contenuto e possono essere acquistati sul mercato libero. Allo stesso tempo esistono delle differenze sostanziali, quindi è importante conoscerne vantaggi e svantaggi per capire quale sia l'opzione migliore per il riscaldamento della casa. Andiamo quindi a vedere quale è la differenza tra metano e GPL.
Sommario
- Cos'è il riscaldamento a GPL?
- Come funziona il riscaldamento a metano?
- Gas metano o GPL per riscaldamento: quale è meglio?
Cos'è il riscaldamento a GPL?
Una delle soluzioni disponibili per il riscaldamento domestico è il GPL, un combustile che rappresenta una valida alternativa al gas metano.
Si tratta di un gas abbastanza ecologico, composto da una miscela di idrocarburi estremamente puri, una caratteristica fisico-chimica che permette di ottenere una combustione a bassa quantità di emissioni, riducendo di fatto l’impatto ambientale.
Il GPL possiede altre proprietà interessanti, infatti è un gas atossico e non compromette le tubazioni dell’impianto di riscaldamento, evitando fenomeni come la corrosione di giunti, raccordi e condotti.
Uno degli aspetti più importanti del GPL è il suo elevato potere calorifero, misurato in chilogrammi o metri cubi. Ciò significa che un sistema di riscaldamento a GPL risulterà più efficiente, poiché riuscirà a raggiungere temperature di combustione più alte. Allo stesso tempo è un gas facile da trasportare e stoccare, poiché può essere trasformato dallo stato gassoso a quello liquido, generando un risparmio sui costi operativi che si ripercuote positivamente sui clienti finali.
Purtroppo non esiste una rete nazionale di distribuzione del GPL, come avviene invece per il gas metano, quindi per utilizzare questo combustibile è necessario installare un serbatoio di stoccaggio, all’interno del quale immagazzinarlo. A seconda delle dimensioni dell’abitazione, il serbatoio va riempito 1/2 volte l’anno, rivolgendosi a un fornitore energia autorizzato. Tuttavia il GPL è ampiamente presente in tutta Italia, quindi non è difficile reperire il combustibile sul mercato.
Come funziona il riscaldamento a metano?
Uno dei combustibili più utilizzati nel nostro Paese è il gas metano, grazie alla presenza di una rete di distribuzione capillare, presente in quasi tutto il territorio nazionale. Il metano è un idrocarburo semplice composto da molecole di CH4, un gas che non emana odori e risulta piuttosto incolore, largamente impiegato per il riscaldamento domestico e le cucine a gas.
In tema di differenza tra metano e GPL, a differenza del GPL il gas metano non può essere trasformato allo stato liquido, quindi la sua distribuzione è legata alla presenza di appositi metanodotti, infrastrutture che portano la materia prima dal luogo di estrazione fino alle nostre case.
Allo stesso modo del GPL anche il metano è considerato un gas pulito, in quanto produce poche emissioni inquinanti nell’ambiente durante la combustione, soprattutto se paragonate con altre materie prime, tra cui gli oli combustibili e il gasolio.
Per quanto riguarda il potere calorifero i due gas presentano valori simili, con un potere termico pressoché identico.
Una differenza sostanziale tra i due gas è rappresentata dal prezzo, infatti il costo del metano è inferiore rispetto al prezzo del GPL, a parità di calore specifico prodotto. Una limitazione degli impianti di riscaldamento è che non possono essere convertiti facilmente, ad esempio per passare dal metano all’impiego del GPL, poiché richiedono un intervento radicale per modificare la struttura del sistema.
Infine anche i costi di manutenzione sono simili, grazie alla combustione pulita offerta da questi due gas, che non provoca un deterioramento precoce dell’impianto.
Gas metano o GPL per riscaldamento: quale è meglio?
In alternativa al gas metano si può scegliere di alimentare la propria abitazione a GPL. Ottimo per il riscaldamento domestico, ma anche per cucinare, il Gpl rappresenta una opzione conveniente in tutte le aree non raggiunte dalla rete cittadina del metano. Ci si chiede però come convertire 1 metro cubo in litri, poiché in base alla procedura adottata per installare l’impianto il consumatore paga un tot in euro al litro o un tot in euro al metro cubo. Vediamo come procedere alla conversione.
Il serbatoio Gpl può essere collegato direttamente agli ambienti domestici, alla caldaia o alla cucina, o tramite un contatore. I contatori sono presenti soprattutto nei condomini o nelle case plurifamigliari, mentre il collegamento diretto è presente generalmente nelle abitazioni singole che non condividono l’impianto con altri utenti. I contatori indicano i metri cubi consumati, e tramite autolettura o lettura periodica del fornitore, conteggiano i consumi totali del bimestre di riferimento riportati in bolletta.
Nella bolletta del gas Gpl l’importo è indicato in euro al metro cubo: per sapere quanti litri sono bisogna fare la conversione. La conversione non è invece necessaria in presenza del serbatoio, poiché in tal caso l’importo in bolletta è già espresso in euro al litro. Trattandosi di una miscela di varie componenti, il Gpl ha una densità variabile in base alla composizione. Allo stato liquido pesa circa 0,52 Kg/litro, mentre allo stato gassoso pesa circa 3/kg m3. Per convertire, basta dividere il peso allo stato gassoso per il peso allo stato liquido utilizzando la seguente formula: 2/0,52 = 3,8 litri di GPL in un metro cubo di gas.
Sia il GPL che il metano sono gas puliti, con livelli di emissioni inquinanti tra i più bassi attualmente disponibili nel settore energetico, un aspetto che permette di usufruire di un impianto di riscaldamento sostenibile a basso impatto ambientale.
Tutti e due sono materie prime che mettono a disposizione un’elevata praticità d’uso, inoltre possono essere acquistati sul mercato libero, scegliendo il fornitore a seconda dell’offerta più conveniente. Ciò dipende dalla zona geografica e dalle politiche aziendali dell’impresa, tuttavia sia con il metano che con il GPL è possibile trovare un’ampia offerta di proposte differenti.
Passiamo ora alle differenze più rilevanti:
- I vantaggi principali del gas metano sono la presenza della rete di distribuzione nazionale, perciò per collegare il proprio impianto domestico basta eseguire l’allaccio, contattando una ditta specializzata. In più non bisogna installare nessun tipo di serbatoio, dunque l’ingombro risulterà minimo, così come le opere murarie.
- Al contrario, il GPL non arriva in tutto il territorio nazionale, infatti esistono delle zone in cui non è possibile effettuare l’allacciamento alla rete, soprattutto in aree remote al di fuori dei centri abitati. Allo stesso tempo il metano ha un prezzo inferiore rispetto al GPL: si possono trovare diverse offerte luce e gas (o anche tariffe solo gas) che consentono di risparmiare sulla bolletta energetica, senza vincoli per la durata del contratto di fornitura.
D’altro canto invece, dove non è possibile realizzare l’allaccio la soluzione migliore è rappresentata dal GPL, anch’esso un gas naturale pulito, a basse emissioni e in grado di preservare l’impianto di riscaldamento dalla corrosione. Questo combustibile può essere acquistato con facilità sul mercato, ha un prezzo leggermente superiore rispetto al metano, inoltre richiede l’installazione del serbatoio e l’approvvigionamento periodico, almeno 1/2 volte l’anno.
Nonostante ciò il metano rimane la scelta più pratica e conveniente, specialmente per chi vive all’interno di centri abitati e zone servite dalla rete di distribuzione, mentre il GPL è un’alternativa adeguata per aree remote e in particolari condizioni tecniche del locale da riscaldare.
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