Climatizzatori: quale funzione consuma di più tra raffrescamento e deumidificazione
23 lug 2025 | 4 min di lettura | Pubblicato da Eleonora D.

L’estate è arrivata e con l’uso massiccio dei condizionatori per rinfrescare la casa è inevitabile che la bolletta energetica aumenti. Se stai cercando un modo per risparmiare, forse la risposta è sta nel modo in cui utilizzi le impostazioni del condizionatore.
Ti sei mai chiesto, ad esempio, quale funzione consuma di più tra raffrescamento e deumidificazione? Ti spiega tutto Facile.it, leader nel confronto di offerte energia convenienti, in questa guida.
Con temperature medie che oscillano attorno ai 35°, evitare di usare il condizionatore sembra impossibile. Tuttavia, tenere acceso il climatizzatore a ogni ora del giorno e della notte significa ricevere bollette molto salate. Una soluzione di risparmio però esiste e, a quanto pare, renderebbe anche l’ambiente salubre.
Il segreto sta nell’impostare più spesso la funzione di deumidificazione, piuttosto che quella di raffrescamento aria. Nei dispositivi di comando a distanza, la prima funzione è denominata "Dry", mentre la seconda si chiama "Cool". Di seguito, vi spieghiamo perché, in molti casi, deumidificare conviene.
Meglio rinfrescare o deumidificare?
Chi dice che la funzione "Dry", di deumidificazione, non rinfresca casa? Questo falso mito si basa sul fatto che tale funzione, a differenza del raffrescamento, non abbassa direttamente la temperatura ma riduce bensì il livello di umidità nell’ambiente.
Sappiamo, però, che l’afa è dovuta in primo luogo al caldo umido, che affligge quasi sempre le estati italiane, specie nei mesi di luglio e agosto. Abbassando il grado di umidità, la deumidificazione riduce anche la sensazione di afa e rende l’aria degli ambienti più confortevole.
Di conseguenza, attivando questa funzione, si ottiene comunque una sensazione di piacevole fresco e, cosa più importante, si migliora la qualità dell’aria. In più, la deumidificazione evita quegli sbalzi termici tipici del raffrescamento, che possono risultare dannosi per il corpo umano soprattutto quando si imposta una temperatura eccessivamente bassa rispetto all’esterno (ad esempio, passare da 35°C esterni a 18°C interni può causare mal di testa, raffreddamenti o problemi respiratori).
La funzione di deumidificazione (Dry) fa risparmiare?
Benché sembri scontato, deumidificare anziché raffreddare consente di risparmiare sulle bollette. Il funzionamento della deumidificazione, infatti, richiede un minor dispendio energetico ed evita gli sprechi. Basti pensare che raffreddare un'aria molto calda - e un ambiente "rovente" - richiede molta più energia rispetto a quella necessaria per ridurre i livelli di umidità. Tecnicamente, il compressore, che è il componente che consuma più energia, viene fatto lavorare in modo meno intenso e intermittente.
E’ chiaro che nelle giornate troppo calde la funzione Dry non può sostituire il raffrescamento, che in alcuni casi è indispensabile. Però, si può pensare di alternare le due funzioni per ridurre i consumi energetici e bilanciare i vantaggi di entrambe le modalità.
Ma quanto si risparmia esattamente usando la deumidificazione?
Pare che il risparmio sia significativo, perché si attesta attorno al 15%/20% in meno di energia consumata rispetto alla modalità di raffreddamento. I consumi inferiori, inevitabilmente, si traducono in una bolletta più economica. Certo, molto dipende dal tipo di apparecchiatura e dall’offerta luce attivata.
Va precisato che il risparmio ottenibile con la funzione Dry può ridursi sensibilmente, o addirittura annullarsi, nel caso in cui si disponga di un condizionatore obsoleto e poco efficiente (ad esempio, non in classe energetica A) o si sia vincolati a un’offerta luce con tariffe particolarmente elevate.
Raffreddamento o deumidificazione: quando conviene usare ciascuna modalità
Se desideri unire comfort, salubrità dell’aria e fresco nella tua casa, nonché ridurre le bollette, è essenziale capire quando è preferibile usare il raffreddamento e quando invece la deumidificazione.
In genere è consigliabile usare la funzione di raffreddamento (Cool) nelle ore più calde della giornata, ovvero dalle 12:00 circa alle 16:00, quando le temperature possono superare i 35°. Questo perché per evitare l’afa quando il caldo secco, abbassare la temperatura è indispensabile. Va ricordato, però, che per non nuocere all’organismo, la differenza tra la temperatura interna e quella esterna non dovrebbe mai superare i 6–7 gradi.
Nelle ore serali e nelle giornate più afose caratterizzare la caldo umido, la funzione ideale è quella di deumidificazione (Dry). Anche la notte, mentre si dorme, è consigliabile deumidificare, poiché trascorrere tante ore in un ambiente eccessivamente umido o freddo può compromettere la qualità del sonno e favorire l’insorgenza di malesseri
Alternando le due funzioni è possibile mantenere temperature confortevoli senza incidere troppo sulla bolletta. Infine, per combattere il caldo, si possono adottare altri piccoli accorgimenti, come chiudi persiane o tende nelle ore più calde e isolare bene gli ambienti, favorendo comunque il ricambio d’aria.

Eleonora D'Angelo, romana ma residente in Sardegna, si è laureata in Giurisprudenza all'Università Roma Tre nel 2013.
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