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Costo del gas ai minimi: i fattori che hanno inciso sul calo

5 nov 2024 | 3 min di lettura

Fornelli del gas accesi

Dopo anni di aumenti dei costi che hanno pesato sul bilancio familiare, quest’anno le prospettive sembrano più promettenti grazie al calo dei prezzi del gas registrato in Europa e ai livelli record di stoccaggio raggiunti nel nostro paese.

Quali sono i fattori che hanno inciso maggiormente sulla diminuzione del costo del gas, e quali sono le prospettive per i prossimi mesi?

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Energia: confronta le tariffe
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Prezzi del gas ai minimi: le cause principali

Negli ultimi mesi, i prezzi del gas in Europa hanno toccato i livelli più bassi degli ultimi anni, grazie a una combinazione di fattori. In particolare, il clima mite e la presenza di nuove fonti di approvvigionamento hanno contribuito a limitare la domanda, mantenendo i costi contenuti. 

Il calo delle tariffe offre una situazione favorevole sia per le aziende sia per i consumatori, che possono beneficiare di bollette energetiche più leggere rispetto agli anni scorsi. In questa situazione di relativa tranquillità, l'Italia si avvia verso un inverno meno costoso e con riserve energetiche stabili.

Scorte di gas in Italia: livelli record

Uno degli elementi chiave di questa stabilità risiede nei livelli record di stoccaggio raggiunti in Italia. Nei giorni scorsi, Snam - leader europeo nel trasporto, stoccaggio e rigassificazione del gas naturale -  ha annunciato che al termine della campagna di iniezione chiusa il 31 ottobre scorso, le riserve di gas in Italia hanno raggiunto il 98,5% della capacità, pari a 18,7 miliardi di metri cubi.

Questo risultato è stato ottenuto anche grazie all'aumento delle importazioni da nuovi fornitori, come l’Azerbaigian, che hanno ridotto la dipendenza dal gas russo. Avere stoccaggi così pieni offre un margine di sicurezza per far fronte a picchi di domanda o eventuali imprevisti nelle forniture.

Nuove forniture e riduzione della dipendenza dal gas russo

Con l’obiettivo di diversificare le proprie fonti energetiche, l’Italia ha rafforzato le collaborazioni con altri Paesi produttori, come appunto l'Azerbaigian, e investito in infrastrutture per l’importazione di gas naturale liquefatto (GNL). 

Questi cambiamenti hanno migliorato la resilienza del sistema energetico italiano, riducendo la pressione sulle riserve nazionali. L’approccio proattivo adottato dal governo e dalle aziende energetiche ha permesso di ridurre significativamente la dipendenza dal gas russo, aprendo la strada a una maggiore indipendenza energetica.

Clima mite e domanda contenuta

Anche l'autunno mite ha avuto un impatto diretto sull'accensione del riscaldamento e - di conseguenza - sulla domanda, ritardando l’aumento dei consumi di gas per uso domestico. Questo fenomeno, unito a una maggiore attenzione all’efficienza energetica, ha portato a una riduzione della domanda rispetto agli anni passati. 

Se il clima dovesse rimanere favorevole, si prevede che i consumi possano mantenersi su livelli gestibili per tutta la stagione invernale. La combinazione tra domanda contenuta e riserve alte contribuisce a creare uno scenario di stabilità per i prossimi mesi.

Quali sono le prospettive per i prossimi mesi?

Guardando al futuro, gli analisti prevedono che i prezzi del gas potrebbero mantenersi bassi o relativamente stabili, sempre che il clima non diventi particolarmente rigido. Tuttavia, l'Italia continuerà a monitorare attentamente i livelli di consumo e i flussi di importazione, per garantire che eventuali cambiamenti nelle condizioni meteorologiche o nelle forniture internazionali non influiscano negativamente sulla sicurezza energetica. 

I risultati ottenuti in termini di stoccaggio e diversificazione delle fonti lasciano ben sperare per un inverno meno problematico rispetto al passato.

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