1 lug 2024 | 5 min di lettura | Pubblicato da Giusy I.
Il settore delle assicurazioni si trasforma sotto la spinta dell’innovazione. L’intelligenza artificiale spinge sempre più sull’acceleratore del cambiamento trasformando questo ambito con investimenti crescenti da parte delle compagnie per velocizzare il processo di digitalizzazione ed innovazione.
Aumento dell’efficienza operativa, della produttività ed una diminuzione dei costi operativi. Ma non solo: a ciò si aggiunge anche una maggiore capacità di individuare i sinistri fraudolenti.
Questi sono solo alcuni dei vantaggi che potrebbero derivare dall’applicazione dell’intelligenza artificiale nella gestione dei sinistri. Un processo, però, che in Italia stenta a decollare: oggi soltanto una compagnia su cinque ha implementato strumenti di AI sulla gestione dei sinistri in produzione. E’ quanto emerge dall’ultima ricerca intitolata “Claims (Re) Generation: le potenzialità dell’IA Generativa nella gestione dei sinistri, tra benefici e rischi” realizzata da EY - leader mondiale nei servizi professionali di revisione e organizzazione contabile, assistenza fiscale e legale, transaction e consulenza - in collaborazione con Italian Insurtech Association – l’associazione senza scopo di lucro che riunisce imprese attive nel settore assicurativo e non solo, che analizza i benefici e i rischi legati all’utilizzo dell’IA generativa nel settore assicurativo.
Al centro dell’analisi vi sono soprattutto i processi legati alla gestione dei sinistri per analizzare in che modo i player stiano incorporando questa tecnologia per migliorare l’esperienza utente e massimizzare l’efficacia operativa nella gestione dei sinistri. La ricerca ha utilizzato il contributo di circa 25 player assicurativi tra cui compagnie (con una copertura del market share sulla raccolta premi superiore al 40%), Insurtech e broker preminenti nel mercato italiano.
Per l’88% degli intervistati i benefici sono legati all’aumento della produttività e dell’efficienza operativa, per il 63% si registra una riduzione dei costi operativi, per il 50% il supporto alla gestione dei rischi e prevenzione delle frodi assicurative e, sempre per il 50%, il miglioramento della relazione con la clientela.
Attualmente, la maggior parte degli attori assicurativi sta svolgendo o pianificando dei progetti pilota (67%) sull’IA Generativa. Il 42% degli intervistati fa sapere inoltre di avere in piedi una IA Strategy per definire come l’IA debba essere usata, controllata e implementata, mentre il 33% è nella fase di data collection e analisi di fattibilità.
“Dall’indagine abbiamo potuto riscontrare che quasi la totalità del campione (96%) definisce l’impatto dell’introduzione dell’IA generativa in ambito sinistri come significativo o rivoluzionario, rendendo i claims di gran lunga il processo più impattato della catena del valore assicurativa. Le aziende pensano, infatti, che otterranno un beneficio maggiore nell’apertura del sinistro (72%) e nei processi di antifrode (82%) – afferma Marco Concordati, Partner Insurance di EY – “È altresì visibile come, seppure per la quasi totalità del campione analizzato l’introduzione dell’IA Generativa rappresenti una vera e propria rivoluzione, al momento solo il 21% dei player riferisce di aver già implementato in produzione questa tecnologia nella gestione dei sinistri. Sintomo che – conclude - abbiamo bisogno di tempo prima di toccare con mano tutti i miglioramenti che questa tecnologia può fornire al settore”.
L’utilizzo dell’IA Generativa nella gestione dei claims si ha, neanche a dirlo, nella migliore capacità di individuare le truffe, i cosiddetti sinistri fraudolenti, considerata “rilevante” o “estremamente rilevante” dal 72% dei partecipanti all’indagine.
L’AI, infatti, può essere molto d’aiuto alle compagnie assicurative nell’identificazione delle frodi, che tradizionalmente viene fatta tramite verifiche e controlli di analisti dedicati e quindi, come la gestione dei sinistri, costituisce un processo molto costoso dal punto di vista delle risorse impiegate. L’AI, invece, grazie all’applicazione di modelli matematici e algoritmi, è in grado di individuare i casi sospetti, automatizzando la gestione dei processi di antifrode. Più sono numerose le fonti di dati dalle quali l’intelligenza artificiale può apprendere, più sarà capace di migliorare velocemente e di individuare in modo sempre più preciso comportamenti potenzialmente fraudolenti, supportando anche il processo decisionale.
A seguire l’adozione di ChatBot o virtual assistant nella fase di denuncia del sinistro (68%), e per il 55% l’utilizzo di un consulente virtuale a supporto del liquidatore e dalla valutazione automatica del danno e proposta di liquidazione.
Se, ad esempio, consideriamo il ramo delle assicurazioni auto, l’intelligenza artificiale può costituire un valido alleato per rendere più rapido il processo di gestione dei sinistri e stima dei danni, che normalmente viene svolto direttamente da personale qualificato e necessita, quindi, di molto più tempo a causa di tutte le verifiche e i documenti necessarie. L’intelligenza artificiale, infatti, da sola può venire in aiuto, nella fase di apertura dei sinistri, delle assicurazioni attraverso un chatbot per analizzare, ad esempio, i messaggi e le foto di un incidente inviati dall’assicurato e fornire una risposta in tempi molto rapidi sia di una stima dei costi necessari per una riparazione o di un eventuale supporto amministrativo necessario, per esempio, per la scelta della carrozzeria o la scelta del perito. Di conseguenza anche i tempi di una eventuale liquidazione si ridurranno insieme ad un ottimo risparmio sui costi di gestione.
Non solo benefici. Dall’indagine condotta emergono anche una serie di preoccupazioni legate a doppio filo alle ampie potenzialità connesse allo strumento stesso. Per il 71% degli intervistati i rischi, di natura operativa, comprendono la possibilità di ottenere un output scorretto a causa di errori, allucinazioni e bias, subentrati in fase di addestramento; per il 63% i rischi sono legati a temi legali e di compliance e per il 54% sono invece di natura etica. Si riscontra inoltre che per il 17% degli intervistati vi sono pericolosi i rischi di natura cyber, tra cui gli attacchi malevoli finalizzati allo sfruttamento di particolari vulnerabilità del modello per corrompere e dirottare i risultati generati.
Tuttavia, secondo la survey condotta, i player assicurativi ritengono che i benefici associati all’IA Generativa superino significativamente i rischi, assegnando un punteggio pari a 3,5 in una scala da 0 a 5, dove 0 rappresenta “solo rischi” e 5 “solo benefici”.
“Ad oggi nel 2024 sono stati 50 milioni gli euro investiti in AI da parte dei player e questo numero è destinato ad arrivare 140 milioni di euro nel 2026. – afferma Simone Ranucci Brandimarte presidente di Italian Insurtech Association (IIA) – “Nella gestione dei sinistri l’IA sarà fondamentale per accorciare i tempi di indennizzo, aumentando la vicinanza e l’accuratezza della compagnia nei confronti dell’assicurato. In questo modo – conclude - si potrà velocizzare l’iter di richieste e aumentare al contempo la fidelizzazione dei clienti. Con l’uso dell’IA Generativa il comparto assicurativo crescerà e l’Italia potrà livellarsi al pari degli altri Stati dove il settore ha un peso specifico maggiore”.
Giusy Iorlano è giornalista professionista. Laureata presso la Luiss Guido Carli di Roma, due master, ha collaborato con numerose testate nazionali e internazionali occupandosi soprattutto di economia e finanza. Collabora da diversi anni con Milano Finanz
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