Assicurazioni sportive in Italia: opportunità e sfide per praticanti e tesserati
29 ott 2025 | 3 min di lettura | Pubblicato da Alessandro d.

In Italia la pratica sportiva registra una diffusione significativa, sebbene con forti differenze per età, genere e area geografica.
Secondo l'ISTAT, nel 2024 oltre 21,5 milioni di persone di età tre anni e più praticavano uno o più sport nel tempo libero, pari al 37,5% della popolazione. Tra questi, il 28,7% lo fa in modo continuativo e l’8,7% occasionalmente.
La pratica si concentra maggiormente tra i giovani: il 75,6% degli 11-14enni praticava sport nel 2024, di cui il 66,7% in modo continuativo.
La ripartizione geografica mostra che il Nord-Est è la zona con la quota più elevata di praticanti (43,9%), mentre le regioni meridionali registrano una percentuale molto più bassa, intorno al 27,9%.
Per quanto riguarda le discipline, secondo le stime di Sport e Salute S.p.A. e del rapporto "Rapporto Sport 2024", il gruppo più praticato è quello della ginnastica, aerobica, fitness e cultura fisica (33,1%).
Dal lato dell’organizzazione sportiva, CONI segnala che nel 2023 il movimento sportivo italiano registra oltre 16 milioni di tesserati o iscritti ad organismi sportivi riconosciuti, con circa 14,7 milioni di atleti o praticanti.
Questi dati indicano un campo potenzialmente ampio per le assicurazioni sportive: migliaia di associazioni, milioni di tesserati, un numero significativo di praticanti che possono avere bisogno di copertura. Tuttavia, resta meno chiaro il rapporto tra chi pratica sport e chi effettivamente stipula una polizza assicurativa.
Le assicurazioni sportive: dove siamo con coperture e tutele
Le polizze assicurative dedicate allo sport includono tipicamente due grandi filoni: le coperture per infortuni personali (per il tesserato) e la responsabilità civile verso terzi (per danni provocati ad altri durante la pratica sportiva). Per esempio, la FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva Attività Subacquee e Nuoto Pinnato) ha stipulato convenzioni multiriski infortuni e RCT/O in favore di federati, società affiliate e tesserati.
Nonostante queste evidenze, non è semplice reperire statistiche pubbliche che quantifichino con precisione il numero di assicurati sportivi rispetto al numero di praticanti o tesserati. Le istituzioni come ISTAT o Sport e Salute offrono dati robusti sulla pratica sportiva, ma non sempre forniscono dettagli separati per "assicurazione sportiva" e quantità/percentuale di tesserati coperti da polizza.
In ambito federale e associativo emerge che la polizza per attività sportive è spesso obbligatoria per i tesserati delle Federazioni Sportive Nazionali (FSN) o delle Discipline Sportive Associate (DSA), soprattutto se partecipano a manifestazioni agonistiche. Ad esempio, l’assicurazione sportiva può coprire infortuni, spese mediche, danni a terzi, ma la copertura dipende dal tipo di attività e dall’adesione volontaria o federale.
Le coperture più richieste secondo i dati della FISI (Federazione Italiana Sport Invernali) risultano essere: infortuni (fratture, ricoveri, spese sanitarie), RCT (responsabilità civile verso terzi), coperture extra ricovero, attività all’estero. Le polizze incluse nelle convenzioni federali mostrano massimali specifici, distinte fasce di prestazioni e tabelle delle lesioni.
Pur registrando milioni di praticanti e tesserati, non esiste ad oggi un dato ufficiale pubblico che consenta di stimare esattamente quanti sportivi italiani sono assicurati con polizza specifica sportiva.
Quali sono le sfide e le opportunità per assicurarsi nello sport
La diffusione dell’attività sportiva crea inevitabilmente esigenze di tutela: la natura dell’attività, la frequenza, il tipo di sport (agonistico vs amatoriale), il contesto territoriale e associativo influenzano fortemente la scelta della polizza. Le società sportive, le federazioni e gli enti di promozione sportiva (EPS) devono valutare il rischio sia per i tesserati che per i dirigenti, così come la responsabilità verso terzi.
Per l’atleta o il praticante amatoriale, è importante controllare se la propria tessera federale comprende automaticamente una copertura assicurativa base oppure se è necessario integrarla, valutando massimali, franchigie, garanzie extra (es. spese fisioterapiche, attività all’estero, danni a terzi durante gli allenamenti).
L’opportunità principale è quella di trasformare un’attività salutare in una scelta consapevole, dotandosi di tutela adeguata a costi sostenibili: quando una federazione stipula convenzioni collettive, il prezzo pro-tessera può risultare competitivo e garantire un buon rapporto copertura/prezzo. D’altra parte, la sfida è la trasparenza: scegliere una polizza che chiarisca cosa è coperto, cosa escluso, in quali condizioni, con quale massimale e se include attività extra federali o manifestazioni occasionali.
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