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Quanto consuma un'asciugatrice e come risparmiare in bolletta

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Le 3 cose da sapere:

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    Utilizzando in maniera oculata l'asciugatrice se ne possono limitare i consumi

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    La classe energetica dell'elettrodomestico incide molto sui costi in bolletta

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    Per un utilizzo efficiente scegliere adeguatamente il programma di asciugatura e il tempo

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Luce: prezzi da 30€/mese*
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In moltissime case, gli elettrodomestici rappresentano degli strumenti senza dubbio indispensabili per svolgere le quotidiane mansioni domestiche. Basti pensare al forno, alla lavatrice, al climatizzatore o al ferro da stiro, dispositivi che consentono di cucinare, stirare, rinfrescare l'ambiente e lavare i propri indumenti.

Tuttavia, tra di essi è opportuno annoverare anche l'asciugatrice, elettrodomestico che asciuga i panni lavati agevolandone anche la successiva stiratura. Dati i suoi compiti, l'asciugatrice viene particolarmente utilizzata da coloro che, pur possedendo una lavatrice, abitano in zone umide o piovose e che, pertanto, hanno difficoltà nel lasciar asciugare gli abiti.

Ma che dire dei suoi consumi? È di cruciale importanza saperlo affinché se ne possa fare un utilizzo oculato e intelligente in modo tale da minimizzare gli sprechi e cercare di diminuire il più possibile i costi nelle bollette energetiche.

Pertanto, analizziamo i consumi di una moderna asciugatrice considerando i fattori che li influenzano nonché alcuni consigli pratici per risparmiare.

Sommario

I parametri che influenzano i consumi di un'asciugatrice

Innanzitutto, uno dei primissimi fattori che incidono sul consumo medio di un'asciugatrice è sicuramente la classe energetica alla quale l'elettrodomestico appartiene. Per poterla conoscere, tuttavia, è necessario leggere l'apposita etichetta posta sul retro dello strumento; ovviamente, più la classe energetica sarà bassa, maggiori saranno i consumi e più elevati saranno i costi in bolletta.

Ad esempio, un'asciugatrice di classe A+++ consumerà molto meno rispetto ad una di classe G, dato il suo comparto tecnologico più avanzato. Oltre alla classe, sulla stessa etichetta vengono specificate anche la capacità di carico dell'asciugatrice e la durata del suo ciclo di asciugatura, altri fattori che influenzano il consumo medio dell'elettrodomestico.

Non solo, è doveroso menzionare anche la tecnologia di riscaldamento che essa integra, la tipologia di asciugatrice che si possiede, il programma scelto per far eseguire allo strumento la sua mansione e, infine, lo specifico utilizzo che se ne fa. Ovviamente, per poter calcolare una stima più o meno corretta dei propri consumi, è necessario conoscere il consumo espresso in Watt o in kWh della propria asciugatrice rapportandolo con la potenza dell'elettrodomestico.

In questo modo sarà possibile ottenere il consumo annuo riuscendo a calcolarne il costo semplicemente moltiplicandolo per il prezzo attuale dell'energia elettrica. Quali sono le tipologie di asciugatrici più comuni al giorno d'oggi?

Le tipologie di asciugatrice e i loro consumi

Come detto, nei parametri da tenere in considerazione ci deve essere anche la tipologia di asciugatrice, fattore che può incidere in modo sensibile sui suoi consumi e sui conseguenti costi in bolletta.

Ad oggi, esistono 3 tipologie principali:

  • asciugatrici a pompa di calore
  • asciugatrici a condensazione
  • asciugatrici a gas

La prima tipologia è certamente quella più conveniente, dato che consuma molto meno rispetto agli altri modelli e, pertanto, consente di risparmiare notevolmente sulla bolletta mensile.

Infatti, il suo funzionamento si basa sull'utilizzo di un compressore dotato di gas refrigerante e un motore. Nonostante la fase d'acquisto di questa tipologia di asciugatrice potrebbe essere abbastanza esosa, sul lungo termine essa è in grado di far risparmiare in modo considerevole, garantendo un risparmio energetico non indifferente.

Alcuni modelli della stessa tipologia, inoltre, possono prevedere l'aggiunta della cosiddetta funzione vapore, un sistema che va ad evitare che si formino pieghe sugli indumenti in modo tale da favorire la successiva stiratura; non solo, altri modelli ancora integrano un motore inverter, un complesso meccanismo che sfrutta dei magneti e il fenomeno dell'induzione elettromagnetica per rendere l'apparecchio particolarmente silenzioso e in grado di restituire delle prestazioni eccellenti che, sostanzialmente, ripagano la spesa fatta per acquistarlo.

Ad esempio, un'asciugatrice a pompa di calore di classe D potrebbe comportare una spesa superiore ai 150€ annui, mentre la stessa tipologia ma di classe A+++ fa calare la spesa fino ad una cifra che sfiora i 50€ all'anno. Questi, però, sono solo calcoli indicativi che rendono puramente l'idea dei consumi e dei relativi costi dato che, come detto, dipende moltissimo dallo specifico utilizzo e dalla frequenza d'uso dell'elettrodomestico.

La seconda tipologia è quella a condensazione, modelli che sfruttano la presenza di una resistenza elettrica che ha la precisa funzione di riscaldare l'aria generando calore, prima di espellerla sotto forma di umidità nell'ambiente esterno mediante l'utilizzo di un recipiente.

A causa di questo intricato meccanismo, i consumi di un'asciugatrice a condensazione sono molto elevati e, pertanto, comportano un costo in bolletta davvero cospicuo: per questo motivo, da ormai qualche anno, tale tipologia sta venendo sostituita dalle asciugatrici a pompa di calore, assolutamente più convenienti per il loro funzionamento di base descritto in precedenza.

Infine, le asciugatrici a gas, una tipologia molto poco diffusa rispetto alle altre due che utilizza il gas metano per alimentare l'apparecchio. I consumi sono parecchio bassi in relazione alle tempistiche brevi di asciugatura che garantisce.

I dati sui consumi e costi di un'asciugatrice

Mediamente, il consumo di un'asciugatrice oscilla da l'1,5 kWh ai 5 kWh per ciascun ciclo di asciugatura, per un totale annuo che si assesta dai 125 kWh ai 500 kWh, naturalmente in base alla classe energetica, alla potenza e alla tecnologia che integra.

Ad esempio, se l'asciugatrice che si possiede è a condensazione ed appartiene alla classe A+, il suo consumo medio si aggirerà su un valore compreso dai 188 kWh ai 250 kWh annui.

Per contro, la stessa tipologia di asciugatrice ma appartenente alla classe B consumerà dai 350 kWh ai 440 kWh annui. Da ciò risulta evidente che, nonostante cambi una sola classe energetica, i consumi variano in modo considerevole, influenzando significativamente il costo finale in bolletta e traducendosi in un differente impatto ambientale nonostante l'asciugatrice sia in grado di essere alimentata da fonti di energia rinnovabile.

Che dire dei costi? Mediamente, considerando un prezzo dell'energia elettrica fissato sui 0,20€ al kWh, un'asciugatrice di classe A potrebbe prevedere una spesa media che si aggira sui 100-120€ all'anno, contrariamente ad un modello di classe A+++ che decrementa drasticamente i costi, abbattendoli fino a 50€ annui. Ma che dire di alcuni accorgimenti pratici da applicare per cercare di risparmiare sulla propria asciugatrice?

I consigli pratici per ridurre i consumi e risparmiare

Nonostante i consumi medi possano essere abbastanza elevati, è possibile tradurre in realtà alcuni semplici consigli per risparmiare sui costi in bolletta.

Ad esempio, una buona idea è quella di utilizzare la centrifuga della lavatrice da almeno 1000 giri in modo tale da evitare di riporre nell'asciugatrice degli indumenti completamente fradici, ma solo leggermente umidi: questo diminuirà il carico di lavoro dell'elettrodomestico per dei consumi minori.

Inoltre, è sempre buona norma riempire al massimo il cestello in modo tale da evitare gli sprechi di energia. Un ruolo cruciale lo rivestono anche i programmi di asciugatura impostati: selezionarne uno che si adatti perfettamente alla tipologia di tessuto da asciugare permetterà di ottenere una resa migliore.

Oltre a tutto ciò, è altresì utile non utilizzare la modalità stand-by se integrata, dato che fa consumare parecchia energia per la sola accensione di una spia luminosa: pertanto, è buona norma spegnere l'elettrodomestico quando è terminato il suo utilizzo. Applicando questi semplici suggerimenti è possibile diminuire i consumi e i costi, per delle spese in bolletta decisamente più contenuti!

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