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Energie rinnovabili: quali sono e perché sceglierle

Energie rinnovabili: quali sono e perché sceglierle
Le 3 cose da sapere:
  • Cosa sono: provengono da fonti non soggette ad esaurimento, come sole e vento.
  • Vantaggi: sono fonti inesauribili e non inquinanti che non compromettono il futuro dell’ambiente.
  • Si tratta di una scelta responsabile. Scopri ora le soluzioni per il risparmio energetico.

L'energia green derivante da fonti rinnovabili accompagna da sempre la vita degli uomini: dalla legna da ardere ai mulini a vento, l’energia pulita è stata al centro delle attività umane per millenni. In epoca più recente, l’utilizzo delle fonti fossili come carbone, gas e petrolio ha consentito il grande sviluppo economico e tecnologico degli ultimi secoli, ma a un prezzo molto alto per il pianeta Terra, sempre più inquinato e oggi esposto al cambiamento del clima.

Il progresso scientifico ha tuttavia messo a disposizione tutta una serie di tecnologie che sono in grado di fornire l’energia necessaria alla vita moderna senza però compromettere l’ecosistema. Grazie a una sempre maggiore consapevolezza dell’importanza di proteggere l’ambiente, oggi queste tecnologie si stanno diffondendo in tutto il mondo e sono spesso alla base di tariffe luce e tariffe gas che utilizzano materie prime ecosostenibili.

Sommario

Energie rinnovabili: cosa sono

Le energie rinnovabili sono quelle provenienti da fonti non soggette a esaurimento, come il sole, il vento o il calore della terra. A differenza delle fonti fossili, lo sfruttamento da parte dell’uomo delle fonti rinnovabili non esaurisce le scorte disponibili e dunque non impedisce alle generazioni future di utilizzare le stesse fonti.

Le fonti rinnovabili hanno anche un’altra importante caratteristica: il loro utilizzo in genere non comporta l’emissione di agenti inquinanti, come le polveri sottili che formano lo smog o gli agenti chimici che causano le piogge acide.

Le fonti rinnovabili consentono inoltre di avere energia senza emettere anidride carbonica, il gas considerato il principale responsabile dell’effetto serra e del cambiamento climatico. Per questo le fonti rinnovabili fanno parte, assieme all’energia nucleare, della famiglia delle energie sostenibili, che sono considerate fonti alternative rispetto alle energie fossili, ossia carbone, gas e petrolio.

Anche le biomasse (legna, sterpaglie, scarti di lavorazione vegetali) sono considerate una fonte rinnovabile e sostenibile, quando provengono da aree adeguatamente coltivate. Durante il loro ciclo di vita, infatti, le piante assorbono anidride carbonica, compensando le emissioni causate dalla loro successiva combustione.

Le energie rinnovabili hanno un duplice vantaggio: sono una fonte inesauribile e non inquinante.

Le principali tecnologie

Le diverse tecnologie consentono all’uomo di produrre energia a partire da moltissimi fenomeni naturali che avvengono ogni giorno sulla terra: l’arrivo di raggi solari, il soffiare del vento, il moto dell’acqua e delle onde marine, l’attività geologica, la crescita delle piante. Da ciascuno di questi fenomeni si può ottenere energia, sotto forma di elettricità, di movimento o di calore.

La tecnologia più importante è quella idroelettrica: le centrali poste a valle delle dighe o lungo i fiumi trasformano il movimento dell’acqua in elettricità e sono la principale fonte di energia rinnovabile al mondo. In Italia, circa un quinto di tutta l’elettricità prodotta viene dalle centrali idroelettriche.

Negli ultimi dieci anni, tuttavia, la tecnologia che ha conosciuto la più rapida diffusione è quella che sfrutta il vento, catturato da pale che girando consentono la generazione di elettricità. Gli impianti eolici sono spuntati un po’ dappertutto, sulla terraferma e in mare, soprattutto in quelle regioni dove il vento soffia in modo costante.

La tecnologia più familiare è però quella solare, con i pannelli che da anni hanno fatto la loro comparsa sui tetti delle case di tutta Italia. Esistono due modi per sfruttare i raggi del sole: sotto forma di calore, scaldando l’acqua di impianto posto all’aperto e poi utilizzandola dentro le abitazioni per le necessità domestiche. L’altro modo, più diffuso, è quello esporre un pannello fotovoltaico alla luce del sole e poi utilizzare un inverter per trasformare la luce in elettricità, da immettere in rete.

La tecnologia più antica è certamente quella della combustione della legna, utilizzata fin dai tempi più remoti per scaldarsi. Oltre al fuoco nei tradizionali caminetti e nelle moderne stufe, oggi la legna e le altre biomasse sono utilizzate anche per generare elettricità in piccole centrali elettriche.

Tra le altre tecnologie utilizzate ma meno diffuse c’è quella geotermica, che estrare il calore del sottosuolo, utilizzandolo direttamente o trasformandolo in energia elettrica. In questo campo l’Italia è uno dei pionieri mondiali, con i famosi impianti di Larderello, in provincia di Pisa.

Un’altra famiglia di tecnologie in fase di sviluppo ma ancora poco diffuse è infine quella che trasforma in elettricità i movimenti del mare, come onde, maree e correnti sottomarine.

Le tecnologie che sfruttano le fonti rinnovabili sono molteplici, quindi ogni Paese o area gegografica può trovare quella più adatta.

Fonti rinnovabili e impatto ambientale

Il basso impatto ambientale delle fonti rinnovabili è il loro principale vantaggio. Il loro utilizzo non comporta infatti nessun tipo di emissione di anidride carbonica e di altri agenti inquinanti. Anche nel caso delle biomasse, l’impatto sull’atmosfera è molto limitato: l’anidride carbonica emessa in fase di combustione è assorbita dalla piante che crescono, mentre le poche ceneri prodotte possono essere filtrate anziché essere liberate nell’aria.

Le fonti rinnovabili hanno invece un impatto più controverso sull’ambiente umano e sull’utilizzo del suolo. Pale eoliche, pannelli solari fotovoltaici, pannelli fotovoltaici con accumulo, dighe, barriere marine, sono tutti manufatti che incidono a volte pesantemente sul paesaggio di una regione. Inoltre, a parità di energia prodotta, le fonti rinnovabili richiedono molto più spazio rispetto a quelle fossili. Per esempio, per avere la stessa potenza erogata da una centrale a gas (un edificio) occorre ricoprire di panelli fotovoltaici una superficie di diversi km quadrati.

Un altro problema dell’impatto ambientale delle rinnovabili riguarda le biomasse. La coltivazione di vegetali da utilizzare per fornire energia rischia di togliere spazio sia alla produzione alimentare, sia alla vegetazione spontanea.

Energie rinnovabili: i vantaggi

Il principale vantaggio delle fonti rinnovabili è la loro capacità di fornire l’energia di cui abbiamo bisogno per le nostre attività di ogni giorno senza compromettere il futuro dell’ambiente in cui viviamo. Le economie di tutto il mondo stanno crescendo, ma se si soddisfa la domanda di energia di tutti gli abitanti della terra ricorrendo solo alle fonti fossili, le future generazioni si troveranno a vivere su un pianeta molto meno ospitale di quello su cui viviamo noi. La scelta delle fonti rinnovabili è quindi soprattutto una scelta responsabile nei confronti delle generazioni future, dei nostri figli e dei nostri nipoti.

da sapere

Dove vengono prodotte le energie rinnovabili?

Le fonti rinnovabili sono prodotte dove sono consumate. Per i Paesi che dipendono dalle importazioni di energia, come l’Italia e il resto dell’Unione Europea, l’energia da fonti rinnovabili consente di spendere sempre di meno per le importazioni di combustibili fossili. Senza contare il fatto che spesso questi combustibili arrivano da zone politicamente instabili e dunque rischiosi.

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