Caldaia a condensazione: la scelta più conveniente di risparmio energetico
Caldaia a condensazione: la scelta più conveniente di risparmio energetico
Detrazioni: vanno dal 50 al 65% a seconda del modello installato
Detrazioni: vanno dal 50 al 65% a seconda del modello installato
Non c'è un obbligo cambio caldaia con una a condensazione
Non c'è un obbligo cambio caldaia con una a condensazione
Quella di cambiare caldaia può essere una scelta molto conveniente se si considera il risparmio energetico che offrono i nuovi modelli e, soprattutto, la possibilità di detrazione fiscale sulla spesa effettuata per le operazioni di sostituzione.
Negli ultimi anni, con la variazione delle normative sui consumi energetici e sulla sempre maggiore attenzione rivolta all'ambiente, ci si è spesso imbattuti in informazioni non del tutto corrette. Una di queste riguarda l'obbligo di sostituzione della caldaia.
Dalla fine del 2015, infatti, una nuova normativa europea ha visto l'eliminazione dal mercato di determinati tipi di caldaie e l'obbligo, da parte dei brand produttori di questo particolare elettrodomestico, di evidenziare, tramite un'etichetta energetica ben chiara, quale sia l'efficienza energetica della caldaia stessa.
Va sottolineato che la normativa vigente non parla di obbligo di sostituzione della caldaia ma esclusivamente di messa al bando dai mercato di caldaie di tipo tradizionale, a camera stagna. Questo significa che, quando sarà necessario cambiare la propria caldaia, non sarà più possibile acquistare modelli vecchi e si dovrà optare invece per le più convenienti - dal punto di vista energetico - caldaie moderne, tra cui in particolare le caldaie a condensazione. Queste rappresentano la soluzione più conveniente in ottica risparmio a lungo termine e rispetto per l'ambiente. A fronte di un costo iniziale maggiore, infatti, la garanzia di abbattimento dei consumi nel tempo è assicurata.
Se la vecchia caldaia è guasta e non funziona più in maniera corretta, la sostituzione diventa necessaria. Questo non solo per avere la certezza di produzione di acqua calda sanitaria o di un corretto riscaldamento per la casa, ma anche per un altro motivo.
Per evitare problemi alla caldaia, da semplici perdite d'acqua a più pericolose fughe di gas per le quali potrebbe non bastare una regolare riparazione, diventa più conveniente e sicuro procedere con la sostituzione.
Il cambio della caldaia deve essere effettuato da personale qualificato che dispone di tutte le certificazioni necessarie per poter procedere. In base alle caratteristiche dell'impianto e del luogo in cui deve venire installata la caldaia, inoltre, il tecnico potrà suggerire il modello più indicato.
Ma quanto costa cambiare una caldaia? Per quanto la domanda possa sembrare molto semplice, la risposta tuttavia non è altrettanto immediata. Per sapere quanto costa il cambio della caldaia bisogna infatti prendere in considerazione una serie di parametri.
Per prima cosa, quindi, il prezzo è influenzato dal brand e dal modello di caldaia scelto. Inoltre, anche la potenza e la portata sono elementi da prendere in considerazione e che vanno definiti in base alle dimensioni dell'impianto di riscaldamento che deve essere servito dalla caldaia.
Oltre al prezzo per l'acquisto, è necessario poi considerare il costo del montaggio: anche in questo caso la spesa può essere differente a seconda dei casi. In talune situazioni, ad esempio, potrebbe essere necessario effettuare piccoli interventi murari per garantire alla caldaia il giusto alloggiamento o per realizzare gli allacciamenti.
Come già evidenziato, tutte le spese relative all'acquisto e sostituzione caldaia possono godere di una serie di incentivi: nello specifico il cambio della caldaia permette di richiedere una detrazione del 50% se si installa una nuova caldaia a condensazione di classe A in sostituzione a quella vecchia, o del 65% se se opta per una caldaia a condensazione classe A e di un sistema di termoregolazione di classe V, VI o VII, oppure un impianto ibrido composto da un sistema integrato tra pompa di calore e caldaia a condensazione.
Le detrazioni rientrano in quello che viene comunemente definito Ecobonus: proprio per questo motivo possono essere richieste solo per l'installazione di caldaie di ultima generazione e, soprattutto, caratterizzate da una classe energetica elevata, in grado di assicurare la riduzione delle emissioni inquinanti.
Se la caldaia è stata sostituita durante l'anno corrente, la prima quota detraibile va indicata nella dichiarazione dei redditi dell'anno successivo con modello 730 o unico.
Se si acquista ad esempio una caldaia di classe B o inferiore, non si ha diritto a nessuna detrazione.
Ancora, è possibile beneficiare di detrazioni che superano il 65% della spesa in alcuni particolari casi, ossia quando si opta non solo per il cambio della caldaia, ma per l'installazione di un sistema di termoregolazione smart, con sensori ambientali che permettono di regolare le esigenze di accensione e spegnimento in base alle temperature esterne.
Le detrazioni fiscali previste dall'Ecobonus non interessano solo i privati, ma anche i condomini. In caso di lavori di miglioramento dell'efficienza energetica in condomini che prevedono il riscaldamento centralizzato, infatti, è possibile richiedere agevolazioni rispettivamente del 70 o 75% della spesa totale.
Anche in questo caso si tratta di due valori che vengono definiti sulla base del tipo di intervento e sulla scelta della caldaia o del sistema di riscaldamento, ossia a seconda del risparmio finale sui consumi energetici che viene assicurato dal condominio grazie al nuovo tipo di impianto.
Si ricorda, tuttavia, che per poter godere delle detrazioni fiscali condominiali tutti gli interventi di miglioramento dell'efficienza energetica devono interessare esclusivamente le zone comuni.
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