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Bolletta del gas troppo alta: come contestarla

Ragazza guarda bollette preoccupata

Le 3 cose da sapere

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    Le bollette alte possono dipendere principalmente da conguagli stimati o errori di fatturazione.

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    Le bollette alte possono dipendere principalmente da conguagli stimati o errori di fatturazione.

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    In caso di anomalie, va presentato un reclamo e, se serve, la conciliazione ARERA.

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    In caso di anomalie, va presentato un reclamo e, se serve, la conciliazione ARERA.

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    La legge tutela con rimborsi entro 90 giorni e preavviso sugli aumenti.

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    La legge tutela con rimborsi entro 90 giorni e preavviso sugli aumenti.

Ricevere una bolletta del gas più alta del previsto è un problema frequente che può generare preoccupazione. Le ragioni possono essere molteplici: consumi stimati non corrispondenti a quelli reali, errori di calcolo, variazioni contrattuali o scadenza di promozioni. Per questo, comprendere le cause e conoscere i propri diritti permette di gestire la situazione in modo efficace, evitando spese ingiustificate e potenziali disguidi con il fornitore.

Energia: confronta le tariffe
Energia: confronta le tariffe

Sommario

Perché la bolletta può risultare troppo alta

Uno dei motivi più comuni quando si riceve una bolletta alta riguarda i conguagli derivanti da consumi stimati. Quando le bollette del gas vengono calcolate senza una lettura reale del contatore, il fornitore si basa su una stima dei consumi. Alla lettura effettiva, può emergere però una differenza significativa tra quanto consumato e quanto fatturato, e questo genera un conguaglio spesso elevato. Per limitare questo rischio, è consigliabile comunicare regolarmente l’autolettura nei giorni indicati dal fornitore.

Un’altra causa frequente sono gli errori di fatturazione o l’applicazione di tariffe non corrette. Ad esempio, possono comparire richieste di pagamento di bollette già saldate, IVA calcolata anche sulle accise, doppia fatturazione dopo un cambio di fornitore o addebiti per servizi non richiesti. In presenza di queste anomalie, è necessario contestare formalmente la bolletta e richiedere la rettifica.

Infine, la bolletta può risultare più alta a causa di variazioni unilaterali del contratto o della scadenza di offerte promozionali. In questi casi, l’aumento è legato a modifiche contrattuali o alla fine di condizioni vantaggiose precedentemente sottoscritte.

❌ Causa del prezzo alto ℹ️ Descrizione ✅ Come gestirla?
Conguagli da consumi stimati Differenza tra consumi reali e stimati nelle bollette Comunicare regolarmente l’autolettura del contatore
Errori di fatturazione Bollette già saldate, IVA sulle accise, doppia fatturazione, servizi non richiesti Contestare formalmente e richiedere la rettifica
Variazioni contrattuali o scadenza promozioni Aumenti dovuti a modifiche unilaterali del contratto o fine di offerte vantaggiose Valutare nuove offerte o rinegoziare il contratto

Come contestare la bolletta 

Quando la bolletta ricevuta è troppo alta o si rilevano anomalie, è possibile avviare una contestazione seguendo procedure precise. Gestire correttamente il reclamo permette di ottenere rettifiche, rimborsi o piani di pagamento senza rischiare distacchi o ulteriori addebiti.

1. Contatto con il servizio clienti

Il primo passo consiste nel rivolgersi al servizio clienti del fornitore. Questo contatto preliminare ha diverse finalità:

  • chiarire eventuali dubbi sulle voci di spesa;
  • verificare se l’anomalia può essere risolta senza inviare un reclamo formale;
  • informarsi sulle modalità corrette di comunicazione dell’autolettura e sui tempi previsti dal fornitore.

Spesso una semplice telefonata o una richiesta tramite chat/email può fornire informazioni utili per comprendere la situazione e raccogliere tutti i dati necessari per un eventuale reclamo scritto.

2. Invio del reclamo scritto

Se le informazioni raccolte non risolvono il problema, il passo successivo è l’invio di un reclamo formale. Questo può essere fatto tramite PEC, raccomandata A/R, fax o modulo online presente sul sito del fornitore. Il reclamo deve contenere tutti i dati essenziali per permettere al fornitore di esaminare correttamente la richiesta:

  • dati del cliente e del titolare del contratto;
  • codice PDR o matricola del contatore;
  • copia della bolletta contestata;
  • descrizione dettagliata dell’anomalia riscontrata, specificando eventuali importi errati o voci non dovute.

In caso di richiesta di rateizzazione dell’importo contestato, è utile indicarlo chiaramente nel reclamo. Dopo l’invio, il fornitore non può procedere al distacco del servizio né avviare il recupero crediti fino alla risposta formale.

3. Conciliazione ARERA

Se la risposta del fornitore non è soddisfacente o il reclamo non viene accolto, è possibile ricorrere alla conciliazione presso ARERA. La conciliazione è uno strumento gratuito che permette di:

  • ottenere ricalcoli o sconti sulle bollette;
  • concordare piani di pagamento rateali;
  • risolvere la controversia senza dover ricorrere al giudice di pace.

Durante la conciliazione, tutte le azioni del fornitore nei confronti del cliente, come distacchi o procedure di recupero crediti, sono sospese fino alla conclusione del procedimento. Questo garantisce una tutela completa durante la gestione della controversia.

Riepilogo delle azioni per contestare la bolletta

Fase ℹ️ Cosa fare 💡 Suggerimenti pratici
Contatto iniziale con il servizio clienti Chiarire dubbi, verificare anomalie, raccogliere informazioni Telefonare o inviare email/chat; annotare date e nomi degli operatori
Invio reclamo scritto Inviare PEC, raccomandata A/R, fax o modulo online con tutti i dati Allegare copia della bolletta, codice PDR, descrizione dettagliata dell’errore; indicare eventuale richiesta di rateizzazione
Conciliazione ARERA Avviare procedura gratuita in caso di esito insoddisfacente del reclamo Allegare tutta la documentazione raccolta; il fornitore non può staccare né richiedere pagamenti durante la conciliazione

Diritti del consumatore

I consumatori sono tutelati da norme precise, che regolano i tempi di risposta ai reclami, i rimborsi e le rettifiche delle bollette. Conoscere questi diritti è fondamentale per gestire eventuali anomalie senza rischiare distacchi o addebiti non corretti.

Normativa ARERA

Dopo l’invio di un reclamo formale, il fornitore ha 40 giorni per rispondere. Se il termine non viene rispettato, scattano automaticamente degli indennizzi in bolletta:

  • 25€ se la risposta arriva entro 80 giorni;
  • 50€ entro 120 giorni;
  • 75€ oltre 120 giorni.

Se l’errore è riconosciuto, il fornitore ha 90 giorni per rimborsare l’importo errato o ricalcolare la bolletta. Inoltre, le variazioni di prezzo devono essere comunicate con almeno 90 giorni di anticipo. Dal 1° gennaio 2025, per le modifiche applicate da aprile in poi, è il fornitore a dover dimostrare di aver informato correttamente il cliente.

Cosa fare se la bolletta è già stata pagata

Quando si scopre che un addebito in bolletta è errato, anche se l’importo è già stato pagato, ci sono procedure precise da seguire per ottenere il rimborso o la rettifica.

  • Se l’addebito non è ancora stato eseguito (ad esempio tramite SDD), è possibile tentare di bloccarlo direttamente in banca.
  • In ogni caso, è fondamentale inviare un reclamo formale al fornitore, indicando chiaramente l’errore riscontrato e richiedendo il rimborso dell’importo non dovuto.

Se il fornitore respinge la richiesta, il passo successivo consiste nell’avviare la conciliazione presso ARERA, che come visto in precedenza consente di ottenere ricalcoli, sconti o piani di pagamento senza dover ricorrere subito al giudice.

Domande frequenti

Perché la mia bolletta può essere più alta del previsto?

Le cause più comuni sono conguagli da consumi stimati, errori di fatturazione o modifiche contrattuali comunicate in ritardo.

Come posso contestare una bolletta errata?

Prima contatta il servizio clienti, poi invia un reclamo scritto con i tuoi dati, il codice PDR e copia della bolletta. Se non risolvi, puoi ricorrere alla conciliazione ARERA.

Cosa succede se ho già pagato una bolletta sbagliata?

Puoi chiedere il rimborso con reclamo formale; il fornitore ha 90 giorni per restituire l’importo o ricalcolare. In caso di rifiuto, puoi avviare la conciliazione.

Come prevenire bollette troppo alte in futuro?

Comunica regolarmente l’autolettura, confronta le offerte di mercato e adotta accorgimenti per ridurre i consumi, soprattutto per il riscaldamento.

19 set 2025 | 5 min di lettura | Pubblicato da Marta R.

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