26 nov 2021 | 6 min di lettura | Pubblicato da Giusy I.
Avevate mai pensato di dover smontare le ruote o lo sterzo dalla vostra auto per non dover pagare l’assicurazione?
Vi sembrerà strano, eppure, con l’approvazione di una nuova direttiva europea, se decidete di “fermare” l’auto o la moto non potrete più sospendere la polizza assicurativa. A meno che, appunto, non smontiate il motore, lo sterzo o qualsiasi altra parte fondamentale per far circolare il vostro veicolo.
Ma andiamo con ordine. Prima di tutto vediamo cosa significa “sospendere” l’assicurazione.
La sospensione dell’Rc auto consiste nel ‘congelare’ la polizza annuale, per un determinato periodo di tempo in cui non si utilizza il veicolo, per poi riattivarla nel momento in cui lo useremo di nuovo. Spesso e volentieri ciò capita per le moto e gli scooter che non vengono usati nei mesi invernali. Ma è prevista anche per le auto che possiamo fermare nel box o, comunque, in un luogo privato. In particolare, questa opzione è stata usufruita molto durante l’emergenza Covid quando tante persone, essendo in quarantena, non potevano utilizzare la propria auto.
In tutti i casi in cui si fermerà la polizza, dunque, non si pagheranno i mesi di interruzione e, soprattutto, questi non saranno considerati nel computo della durata del contratto.
Facciamo un esempio: una polizza Rca attivata il primo maggio con scadenza il 31 aprile dell’anno successivo, se viene sospesa per tre mesi vedrà slittare il termine al 31 luglio. Una scelta, dunque, molto utile, che permette di risparmiare quando non si utilizza la vettura per diverso tempo, evitando di pagare l’assicurazione inutilmente.
Un’abitudine questa che, però, alla luce delle nuove linee guida dell’Unione Europea che modificano la direttiva 2009/103, non sarà più considerata ‘legale’.
Con le nuove indicazioni dell’Ue scatta l’obbligo di assicurazione per tutti i veicoli, anche per quelli fermi in un’area privata o in un garage. Queste nuove modifiche, in realtà, erano già nell’aria da tempo e ora dovranno essere recepite dai singoli Stati membri.
In diverse sentenze della Corte Europea di Giustizia, infatti, era stato ribadito che l’assicurazione deve essere collegata all’uso a cui è destinato il veicolo e non al suo reale utilizzo.
La nuova direttiva Ue non fa altro che recepire questo assunto con lo scopo di rendere più omogenea la legislazione in tutta Europa dove ora, invece, ogni Paese si muove in maniera differente. Per applicare concretamente le nuove regole, però, ci vorrà tempo, visto che, dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Ue, gli Stati hanno due anni di tempo per uniformarsi.
Nel frattempo non si esclude si potranno trovare soluzioni alternative come, ad esempio, una assicurazione limitata per i veicoli che non circolano.
L’attuale normativa sulle assicurazioni auto in Italia obbliga, come detto, ad avere una copertura Rc auto solo su aree e strade pubbliche, anche se il veicolo è fermo e non circola. Se invece quest’ultimo si trova in uno spazio privato può anche non essere assicurato. Con le nuove regole, invece, l’unico metodo per non dover pagare l’assicurazione praticamente è quello di trasformare il proprio mezzo in un ‘relitto’.
L’Ue ha poi escluso dall'obbligo di Rc auto anche i veicoli utilizzati per le gare e quelli in movimento per raggiungere i luoghi dove essere venduti, anche se, comunque, dovranno avere polizze specifiche.
Ancora non è chiaro, invece, se l’assicurazione dovrà rimanere attiva anche quando l’utilizzo è contro la volontà del proprietario. Dopo aver denunciato un furto, ad esempio, oggi nel nostro Paese si può chiedere il rimborso della Rc auto sul periodo non goduto.
Con il recepimento della nuova direttiva Ue è facile prevedere che anche i costi delle polizze potrebbero lievitare, mentre i casi in cui dovrà intervenire il Fondo di garanzia vittime della strada tenderanno a diminuire. Di certo si dovrà fare chiarezza visto che, se da un lato oggi le norme italiane non impongono l’obbligo di copertura in aree private, e dunque non c’è sanzione, dall’altro, per un’interpretazione della direttiva 2009/103, in caso d’incidente si scopre che si è tenuti ad essere assicurati.
Ancora, nei prossimi mesi la questione da risolvere sarà anche un’altra: esiste un modo per rispettare la normativa Ue, che non fa una piega dal punto di vista della sicurezza e della tutela delle persone, riuscendo a mantenere la possibilità di sospendere l’assicurazione auto?
Forse qualche soluzione c’è e arriva dalla stessa direttiva, che ricorda come l’obbligo della Rc auto non si applica ai veicoli fermi se impiegati in una funzione diversa da quella del trasporto, e neanche ai veicoli che non sono idonei a circolare (ad esempio, come accennato, perché privi di un pezzo fondamentale come lo sterzo o le ruote). Dunque, pare di capire che qualche margine di manovra potrebbe essere trovato.
Non essendo un regolamento, tale direttiva europea non specifica come procedere ma semplicemente si limita a fissare l’obiettivo finale cioè quello di assicurare sempre il risarcimento ai danneggiati. Allo stesso tempo, però, lascia ampio margine di esecuzione agli Stati membri, autorizzandoli, di fatto, a trovare una nuova formula per assicurare la copertura anche a polizza sospesa.
L’Ania (l'Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) a tal proposito non si è ancora pronunciata. E interpellata sulla questione si limita a far sapere che sta ancora “approfondendo la direttiva” ed è quindi presto per rilasciare delle dichiarazioni.
Ma i conti sono presto fatti. Quando la norma entrerà in vigore ci sarà un inevitabile aggravio della spesa a carico degli utenti. I calcoli li fa proprio Facile.it: per i motociclisti che hanno sempre effettuato la sospensione della polizza Rc moto, ad esempio, il mancato risparmio può arrivare dai 15 euro per un solo mese fino ai 65 euro per sei mesi.
Il consiglio, dunque, è sempre lo stesso: confrontare con attenzione le diverse offerte presenti sul mercato, per trovare quella più adatta alle proprie esigenze, è l’unico modo per risparmiare. Molte assicurazioni stanno già pensando ad azioni ad hoc cercando di capire se sarà possibile offrire coperture dedicate che tengano conto dell’uso effettivo dei veicoli.
Nell’aggiornare la direttiva 2009/103/CE il Parlamento europeo ha approvate anche altre modifiche che riguardano la regolamentazione della Rca nei Paesi membri, sempre da recepire entro 24 mesi dalla pubblicazione sulla G.U. dell’UE.
Vediamo quali sono:
Giornalista professionista, Giusy Iorlano è laureata in Scienze politiche presso l’Università Luiss Guido Carli di Roma con una tesi in studi strategici.
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