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Certificazione energetica degli edifici: tutto quello che c'è da sapere

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Le 3 cose da sapere:

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    Cos’è: una valutazione di quanta energia serve per vivere in modo confortevole in un immobile.

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    Cos’è: una valutazione di quanta energia serve per vivere in modo confortevole in un immobile.

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    In fase di compravendita aiuta a stabilire il valore di mercato dell’immobile.

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    In fase di compravendita aiuta a stabilire il valore di mercato dell’immobile.

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    Per legge ogni immobile venduto o affittato deve essere dotato di certificazione energetica.

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    Per legge ogni immobile venduto o affittato deve essere dotato di certificazione energetica.

Le abitazioni sono uno dei luoghi in cui si consuma più energia, soprattutto per mantenere gli ambienti caldi d’inverno e freschi d’estate. Una casa efficiente è quindi fondamentale per risparmiare sulle bollette e per ridurre l’impatto ambientale delle attività umane.

Energia: confronta le tariffe
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Sommario

Certificazione energetica: cos’è, quando è obbligatoria e perché è importante

La certificazione energetica serve a dare una valutazione oggettiva di quanta energia serva per vivere in modo confortevole all’interno di un immobile. Con la certificazione si misurano una serie di parametri di riferimento relativi ai materiali e alle modalità di costruzione di un immobile, oltre che degli apparecchi che servono a mantenere il clima interno confortevole.

La certificazione serve in primo luogo a chi abita nell’immobile, perché suggerisce quali sono gli aspetti migliorabili dal punto di vista dell’efficientamento energetico e consente di valutare l’impatto di eventuali interventi di riqualificazione.

La certificazione è utile anche in fase di compravendita, perché consente di avere un parametro di riferimento per stabilire il suo valore di mercato.

Cosa dice la legge

La normativa a livello europeo ha spinto molto negli ultimi anni nella direzione di una crescente attenzione al risparmio energetico nel settore edilizio. L’obiettivo è sempre lo stesso in tutta Europa: usare meno energia per scaldare e rinfrescare gli edifici.

In Italia la normativa prevede interventi di sostegno all’efficienza energetica e all’uso razionale dell’energia da diversi decenni, ben prima delle direttive europee. L’attenzione all’efficienza energetica però è cresciuto negli ultimi anni, sulla spinta dell’aumento del costo dell’energia e sulla maggiore consapevolezza in termini ambientali.

Attualmente, la certificazione energetica degli edifici è regolata dal decreto legislativo 192 del 19 agosto 2005. Il decreto impone che ogni immobile venduto o affittato sia dotato di un certificato che ne descriva la prestazione energetica. Le linee guida per la certificazione sono state recentemente aggiornate dal decreto ministeriale 26 giugno 2015.

Attestazione della Prestazione Energetica: cos'è e come si calcola

Il livello di efficienza di una casa è misurato attraverso una serie di parametri stabiliti per legge e che riguardano riscaldamento e raffreddamento degli ambienti, la produzione di acqua calda, il tipo di impianti e di infissi, l’eventuale presenza di fonti di energia rinnovabile. Al termine della valutazione, il tecnico rilascia un attestato di prestazione energetica (APE), che è un documento ufficiale valido 10 anni.

L’APE contiene tutta una serie di informazioni e parametri relativi all’edificio, che vanno dalla prestazione energetica globale alle emissioni di anidride carbonica dovute ai consumi della casa, dall’indicazione dei parametri minimi di legge in termini di efficienza alle proposte degli interventi più significativi ed economicamente convenienti che potrebbero essere attuati, anche considerando gli incentivi disponibili.

L’APE prevede anche l’attribuzione all’immobile di una classe energetica, determinata attraverso l'indice di prestazione energetica globale relativo alla componente di energia non rinnovabile. Le classi sono dieci e vanno dalla G fino alla A4, in ordine crescente di efficienza. Rispetto alla vecchia suddivisione, la classe migliore (A) è stata suddivisa in quattro sottoclassi numeriche di crescente efficienza, fino ad arrivare all’A4, la massima efficienza.

L’APE deve essere rilasciato per tutte le abitazioni nuove, per quelle che hanno subito interventi di riqualificazione e per quelle date in locazione.

Consumi medi in base alla classe energetica dell'edificio

CLASSE CONSUMI
A (1-2-3-4) >= 0 kWh/mq
B 40 kWh/mq
C > 50 kWh/mq
D 80 kWh/mq
E 120 kWh/mq
F 160 kWh/mq
G > 160 kWh/mq

Chi può effettuare l’attestazione energetica e come trovare il certificatore

L’APE può essere rilasciato solo da un professionista abilitato. L’attuazione varia da una Regione all’altra, ma si tratta in genere di un ingegnere o architetto che siano iscritti all’albo e professionalmente progettino edifici, oppure di un tecnico che abbia seguito un apposito corso regionale con esame finale e conseguimento del titolo.

Certificazione energetica: costi e sanzioni

Il costo dell’APE può variare in base a molti fattori, come le dimensioni dell’immobile, la sua complessità strutturale, il tipo e il numero di impianti installati. Tutti questi fattori aumentano il numero di ore di lavoro del tecnico che dovrà fare le rilevazioni e i calcoli. Indicativamente, il rilascio di un APE parte dai 200-250 euro.

A farsi carico dell’APE per le case nuove è il costruttore, mentre per le altre è il proprietario. L’APE deve essere rilasciato in caso di vendita o di locazione e deve essere riportato anche in tutti gli annunci.

Se non rilasci l'APE, le sanzioni vanno da 3.000 a 18.000 euro in caso compravendita e da 1.000 a 4.000 euro in caso di locazione.

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