Esistono diversi tipi di termoconvettori: a soffitto, a parete, a pavimento o freestanding
Esistono diversi tipi di termoconvettori: a soffitto, a parete, a pavimento o freestanding
A seconda della tipologia scelta potrebbero variare i costi in bolletta
A seconda della tipologia scelta potrebbero variare i costi in bolletta
La scelta deve essere oculata a seconda della grandezza e della tipologia degli ambienti
La scelta deve essere oculata a seconda della grandezza e della tipologia degli ambienti
Ci sono diverse soluzioni e configurazioni di sistemi destinati al riscaldamento di ambienti residenziali e destinati ad attività lavorative. Tra quelle più utilizzate spiccano gli impianti che prevedono l'uso di termoconvettori. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e soprattutto andiamo a verificare il consumo medio che l'utilizzo di questo prodotto richiede.
Si sente spesso parlare della possibilità di installare dei termoconvettori per garantire temperature gradevoli in qualsiasi ambiente di una casa piuttosto che di un luogo di lavoro. I termoconvettori sono dei dispositivi in grado di riscaldare l'ambiente per convenzione e possono essere installati a soffitto, a parete, a pavimento e anche utilizzati nella tipologia freestanding per cui da posizionare in qualsiasi parte della casa con la possibilità di spostarli. È importante anche scegliere la corretta collocazione perché viene ottimizzata la distribuzione del calore come ad esempio avviene nel caso di installazione a soffitto e installazione a parete. Contrariamente a quanto si pensa, i termoconvettori non sono soltanto alimentati a corrente elettrica ma possono essere anche ad acqua e a gas. Inoltre c'è da aggiungere che qualora questo dispositivo presenti anche una ventola per accelerare la diffusione del comfort dell'ambiente, si parla di termoconvettore ventilato.
In fase di scelta del sistema di riscaldamento da inserire nella propria abitazione piuttosto che in un altro contesto, bisogna individuare la tipologia di prodotto che si adatta meglio alle caratteristiche strutturali e a quelle ambientali. Spesso si prende anche in considerazione la possibilità di sostituire oppure garantire una forma di riscaldamento alternativo a quello con radiatore e quindi con la classica configurazione che prevede una caldaia ed elementi caloriferi come i pannelli radianti in senso strutturale, l'alimentazione e i più tradizionali termosifoni. Occorre essere molto accorti nello scegliere l'uso del termoconvettore perché i costi in bolletta non potrebbero essere quelli immaginati. Ad esempio se lo utilizziamo con la tipologia a pavimento alimentata elettricamente è possibile calcolare che per un uso di circa 6 ore in media al giorno i costi potrebbero andare tra un minimo di 60 fino a un massimo di 150 euro al mese. Questa forchetta così ampia di consumi è indispensabile perché ci sono tante altri parametri che influenzano il risultato finale come ad esempio la qualità degli infissi presenti nell'abitazione e la tipologia di cappotto termico installato che dovrebbe permettere di minimizzare lo scambio termico tra ambienti interni ed esterno. I costi vengono influenzati dal fornitore di energia elettrica e soprattutto dall'andamento del mercato energetico che negli ultimi anni è stato abbastanza fluttuante. Un ulteriore fattore che permette di stabilire se convenga o meno installare un termoconvettore, riguarda la qualità di quest'ultimo dispositivo. Non c'è dubbio, come avviene in qualsiasi altro settore, che l'uso di un termoconvettore di qualità permetta di ottimizzare il comfort e di minimizzare i consumi in bolletta.
Se si vuole risparmiare sui consumi energetici e magari si preferisce usare i termoconvettori che certamente sono anche funzionali in fase di installazione perché non richiedono interventi di natura muraria, occorre individuare il dispositivo più adatto per le caratteristiche dell'ambiente. La valutazione non va fatta tanto rispetto al modello e alle prestazioni del termoconvettore piuttosto si parte dalle dimensioni dell'ambiente che si vuole riscaldare. In particolare se l'intendimento è quello di riscaldare una stanza di 15-20 metri quadrati è possibile anche scegliere un termoconvettore di bassa qualità magari di tipologia freestanding da alimentare direttamente in una presa elettrica. Diverso è il discorso quando invece si vuole utilizzare un termoconvettore che permetta di riscaldare ambienti molto più ampi come potrebbe essere l'open space di un appartamento magari di 50-55 metri quadrati. In questo caso bisogna valutare attentamente se procedere con dell'installazione di termoconvettori a parete e di quelli a pavimento.
Chiaramente con i termoconvettori a pavimento il discorso è più complesso perché occorre prevedere dei lavori per l’installazione. In linea generale questa tipologia va utilizzata esclusivamente se si sta pensando di effettuare interventi di ristrutturazione magari sostituendo la vecchia pavimentazione con un prodotto più adatto per le proprie idee di stile. Chiaramente l'installazione di termoconvettori a parete richiede un minimo di disagio per quanto riguarda gli interventi. In pratica un tecnico qualificato va a installare il termoconvettore posizionandolo in maniera fissa sulla parete e collegandolo alla presa elettrica. Se gli ambienti da riscaldare sono ancora più grandi e si parla di un intero appartamento magari da 150 a 160 metri quadrati bisogna rivolgere l'attenzione verso gli impianti ad acqua. In questo caso c'è la possibilità di assolvere a queste esigenze mantenendo i consumi in un range contenuto grazie all'opportunità di collegare l'impianto a una caldaia.
Anche in quest'ultima situazione c'è da considerare i costi aggiuntivi necessari per l'installazione di una caldaia e per tutto quello che ne consegue. In linea di massima è preferibile utilizzare i termoconvettori freestanding nel caso in cui si vuole riscaldare un ambiente magari fruendo di una sorgente di calore da sommare all'impianto già presente in casa. Se invece si vuole utilizzare questa forma di riscaldamento come primaria, allora è indispensabile pensare anche agli interventi di ristrutturazione magari per installare un impianto d'acqua sotto la pavimentazione piuttosto che inserire termoconvettori sulle pareti interne e nel soffitto. I consumi possono andare da un minimo di 60-70 euro fino a un massimo di 150 euro al mese considerando l'utilizzo di sei ore quotidiane in un ambiente di media grandezza.
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