Il monitor e la scheda video sono i componenti del pc che consumano di più
Il monitor e la scheda video sono i componenti del pc che consumano di più
Il PC portatile è da preferire in quanto ha consumi ridotti rispetto ad un fisso
Il PC portatile è da preferire in quanto ha consumi ridotti rispetto ad un fisso
Quando non utilizzato il PC va spento o lasciato in modalità sospensione
Quando non utilizzato il PC va spento o lasciato in modalità sospensione
Oggigiorno, il PC è diventato un dispositivo pressoché irrinunciabile in moltissime abitazioni moderne: ormai, esso è indispensabile per lavorare, effettuare ricerche sul web ma anche per intrattenersi o svagarsi in modo efficace e abbastanza semplice. Tuttavia, esattamente come per gli altri elettrodomestici solitamente presenti in casa, anche il PC consuma energia elettrica sia quando è regolarmente in funzione che quando è in modalità stand-by.
Se il cavo dell'alimentazione è costantemente attaccato al PC, l'elettricità consumata continua ad aumentare, andando ad impattare in modo significativo sulla bolletta della luce. Pertanto, quali sono i consumi medi di un PC?
Da cosa dipendono e quali sono alcuni suggerimenti per minimizzare gli sprechi e far si che tale dispositivo consumi il meno possibile? Rispondiamo a ciascun quesito in questo breve ma interessante articolo, analizzando l'argomento nel dettaglio!
Innanzitutto, è bene partire con lo specificare i reali consumi di un PC regolarmente in funzione. Secondo alcuni dati, infatti, un computer consuma mediamente dai 65 ai 250 W all'ora quando è in funzione, tenendo presente che gran parte dell'energia elettrica la cattura solamente il monitor, con un consumo extra che oscilla tra i 15 e i 70 W all'ora.
Oltre al monitor, uno dei componenti interni che incide molto sul consumo elettrico è la scheda video, la quale da sola riesce a consumare anche 250 W all'ora specialmente nei modelli destinati al gaming. Un computer fisso, mediamente, arriva a consumare circa 0,3 kWh: coloro che lavorano circa 8 ore davanti ad un PC, quindi, possono consumare circa 2,4 kW totali alla fine della giornata.
Se il PC fisso si assesta su questi valori di consumo, è doveroso specificare che il portatile consuma molto meno, con un valore che oscilla mediamente sui 60 W all'ora: pertanto, dopo le classiche 8 ore di lavoro, un dipendente in smart-working arriva a consumare circa 0,48 kWh.
Tutti questi dati finora specificati possono variare a seconda del comportamento che si assume in relazione all'utilizzo del PC da spento; se esso continua ad essere collegato al cavo di alimentazione a sua volta connesso alla presa di corrente, continuerà ad assorbire energia elettrica per far si che la modalità sospensione possa funzionare.
Ciò accade quando ci si limita ad abbassare il coperchio del portatile o quando si effettua il logout senza spegnere il PC; pertanto, a quanto ammonta tale consumo aggiuntivo?
Mediamente, un computer in modalità sospensione arriva a consumare dai 1,5 ai 5,5 W all'ora. Nonostante non sia un valore troppo elevato, va considerato che un uso continuo per le classiche 8 ore lavorative e l'attivazione della modalità sospensione per il restante corso della giornata fa si che lo stand-by arrivi a durare circa 16 ore giornaliere.
Nel caso in cui questo si traduca in realtà, il consumo medio varia dai 24 agli 88 W all'ora: se tali valori rimangono costanti per un intero mese, un PC fisso consumerà dai 0,72 ai 2,64 kWh, con un consumo annuo di circa 30 kWh. Che dire dei dati di un PC portatile in modalità stand-by?
Come detto precedentemente e come confermato anche dai numeri, il portatile riesce a consumare molto meno rispetto ad un PC fisso, dato che possiede meno componenti interne rispetto a quest'ultimo. Ciò nonostante, un moderno notebook consuma circa 3 W all'ora quando è in sospensione; ad ogni modo, si tratta di un dato relativamente basso se confrontato con quello del PC fisso.
Al giorno, un portatile consuma circa 0,048 kWh, 1,44 kWh mensilmente e 17,3 kWh annui. A fronte di tutti questi dati raccolti, quali sono alcuni suggerimenti pronti per essere attuati allo scopo di ridurre il più possibile i consumi di un PC fisso e portatile?
Uno dei temi più delicati e maggiormente discussi per quanto riguarda lo stato non attivo di un PC è la reale efficacia della modalità sospensione confrontata con lo spegnimento normale del dispositivo. Per riuscire ad ottimizzare i consumi di energia elettrica e per far si che essi abbiano un impatto contenuto sulla bolletta, è indispensabile sapere quando conviene di più sospendere il PC o quando è preferibile spegnerlo del tutto.
In linea generale, se il dispositivo viene utilizzato frequentemente ma il soggetto è solito fare delle pause di circa un quarto d'ora, la modalità sospensione è sicuramente l'opzione migliore, dato che riduce i consumi a favore di un riutilizzo più semplice ed immediato del PC.
In tutti gli altri casi nei quali le pause si dilatano maggiormente nel tempo, come il classico stop per il pranzo di circa un'ora o il termine delle attività lavorative a fine giornata, è preferibile optare per lo spegnimento totale del PC non dimenticandosi di staccarlo dal cavo di alimentazione onde evitare che continui a consumare energia anche da spento.
Inoltre, è bene considerare che il picco di consumo del PC arriva in corrispondenza dell'accensione, dato che la CPU deve elaborare e gestire l'avvio di tutte le componenti hardware interne del dispositivo: pertanto, se l'utilizzo giornaliero del PC è terminato e seguirà una pausa di alcune ore fino alla successiva accensione, è sempre buona norma spegnerlo risparmiando energia.
Quali sono mediamente i costi in bolletta dei consumi di un PC?
A fronte dei dati snocciolati in precedenza, è possibile dedurre che il costo in bolletta di un PC in modalità sospensione si assesta su un valore che oscilla dai 4 ai 16€ annui per il fisso e8-9€ per il portatile. Un utilissimo consiglio che l'utente medio può seguire riguarda la fase di scelta del PC: solitamente, prima di acquistare un nuovo dispositivo, l'attenzione viene rivolta principalmente alle sue caratteristiche tecniche, all'anno di fabbricazione, alla marca, al modello e al sistema operativo che integra.
Tuttavia, un buon accorgimento sarebbe quello di prestare attenzione anche al consumo energetico medio del PC individuato prima di acquistarlo, considerando che oggi esistono diversi modelli più efficienti a basso consumo grazie all'integrazione delle recenti tecnologie come lo stand-by intelligente, il quale riesce a minimizzare i consumi quando si attiva la modalità sospensione.
È bene considerare che i PC che possiedono un monitor a cristalli liquidi consumano circa il 50% di energia in meno rispetto ai quelli classici. Un altro suggerimento riguarda la modalità di risparmio energetico attivabile direttamente dal PC stesso: cliccando sull'icona della batteria è possibile modificare i parametri del disco rigido, della scheda grafica, della connessione wireless utilizzata e del monitor associato. Nello specifico, sarebbe altresì possibile attivare lo spin down del disco rigido, arrivando a risparmiare circa il 90% dell'energia elettrica.
Oltre a tutto ciò, anche ridurre la luminosità dello schermo e disattivare lo screensaver consentirà di decrementare i consumi a favore di un maggior risparmio.
Infine, anche la connessione ad Internet in WiFi potrebbe essere interrotta quando non serve, onde evitare che il PC consumi inutile energia elettrica a causa delle scheda di rete che lavora anche quando non chiamata in causa. Insomma, avere sempre sotto controllo i consumi medi di un normale PC consente di cercare e di attuare delle scorciatoie per risparmiare il più possibile.
Applicando questi ed altri semplici suggerimenti sarà più facile diminuire i consumi ottimizzando le spese sulle bollette, oggi più che mai una priorità per moltissime famiglie!
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