Assicurazione vita: polizze a capitale garantito, futuro incerto
12 apr 2017 | 3 min di lettura | Pubblicato da Raffaele D.
Già da qualche tempo nel settore delle assicurazioni sulla vita stanno venendo attuate ampie manovre. Si pensa che a breve le polizze che garantiscono un rendimento minimo garantito subiranno una profondissima revisione. E, secondo alcuni esperti del settore, potrebbero addirittura scomparire completamente anche se ancor oggi si tende a pensare che quello più probabile sia il primo caso.
Il motivo della cosa è abbastanza evidente: tali assicurazioni sono poco vantaggiose per le compagnie stesse che spesso e volentieri vanno in perdita. Questo costringe le aziende stesse ad attuare varie politiche utili per frenare la vendita. Altresì è possibile che venga instaurato addirittura un regolamento del tutto nuovo relativo a questo particolare settore. Del resto ciò che manca alle assicurazioni di questo genere è proprio la flessibilità nella gestione. Il messaggio di cambiamento è già stato recepito da diverse importanti aziende che operano sul settore. In modo particolare è possibile ricordare organi come Ivass e Ania. Ovviamente la cosa è stata preceduta da interi mesi di dibattiti e accesi confronti. Tuttavia bisogna ricordare che il nuovo regolamento riguarderà soltanto le nuove polizze.
Su cosa si concentreranno gli interventi?
I vettori d'impiego saranno principalmente due. Il primo è probabilmente quello più importante e riguarderà la possibilità di scendere al di sotto del 100% del capitale garantito. In questo modo il capitale investito dal cliente potrebbe scendere al 95% o addirittura al 90%. Tuttavia non è escluso che la diminuzione del capitale venga effettuata ulteriormente. In questa maniera le varie compagnie potrebbero diversificare ulteriormente gli investimenti e ridurrebbero persino la quantità dell'investimento da accantonare. D'altro canto il cliente rischierà sicuramente solo una piccola parte della sua protezione, pari al 5% o al 10% del suo capitale investito.
L'altro vettore d'impiego riguarderà al più le compagnie di assicurazione che potranno avere una flessibilità ampiamente maggiore nella gestione delle polizze vita a capitale garantito. Niente di strano in questo punto, in quanto si tratta di una normale pratica largamente utilizzata già in altri Paesi (Francia, Spagna e Germania). Questa opzione darà la possibilità all'azienda di accantonare le varie plusvalenze nel caso di vendita dei vari titoli presenti in alcune delle gestioni. L'attuale regolamentazione del settore non offre questa possibilità, in quanto se un'azienda ottiene delle plusvalenze su questo punto di vista diventa obbligata a ridistribuirle sull'intero anno di riferimento. Il nuovo regolamento, invece, dovrebbe permettere di spalmare i guadagni su un arco di tempo leggermente più ampio (persino dai 24 mesi in sù), il che porterebbe alla compagnia degli ingenti vantaggi economici, senza danneggiare il cliente.
Chi riguardano le novità?
Attualmente si tratta senz'altro di una soluzione molto caotica e poco chiara. Ciononostante, è praticamente certo che il nuovo regolamento riguarderà soltanto i contratti posti in essere dopo l'arrivo di queste riforme, perché ovviamente non si può rendere la cosa retroattiva. Secondo i calcoli effettuati in merito, si stima che le plusvalenze per le aziende potrebbero toccare dei picchi considerevoli: 40-50 miliardi di euro. Sicuramente ne sapremo molto di più già nelle prossime settimane, quando le cose si renderanno decisamente più chiare
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