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Quanto consuma un Bimby?

Quanto consuma un Bimby?
Le 3 cose da sapere:
  • Il bimby in cucina funge da sostituto per ben 20 elettrodomestici diversi
  • Il processo che consuma di più è la cottura soprattutto se ad alte temperature
  • I consumi elevati sono bilanciati da un minor tempo di utilizzo

La tecnologia è un alleato prezioso in sempre più ambiti della nostra vita e molte persone non riescono a farne a meno neanche in cucina. Un esempio lampante su tutti è sicuramente rappresentato dal Bimby, un elettrodomestico che negli ultimi anni ha conosciuto una vera e propria esplosione, motivata anche dalle continue innovazioni ed evoluzioni alle quali questo strumento multiuso viene sottoposto. Le nuove versioni sono sempre più accattivanti e versatili: in tal modo la casa produttrice Vorwerk, la stessa del Folletto, ha raggiunto sempre più famiglie.

Sicuramente si tratta di uno strumento che consente di esprimere al massimo la propria creatività, risparmiando tempo nelle lavorazioni e dando vita a ricette complesse che altrimenti richiederebbero un notevole impegno, ma a livello di costi energetici, quanto consuma un Bimby? Conviene utilizzarlo regolarmente per preparare i propri pasti? Di seguito affronteremo questo argomento per trovare una risposta a questa domanda.

Sommario

Quanta energia consuma il Bimby?

Per capire quanto incide l’utilizzo del Bimby in cucina in termini di consumi, occorre partire da un presupposto fondamentale: questo utilissimo e versatilissimo elettrodomestico può compiere molti tipi di azioni, incluse frullatura e tritatura, ma può anche grattugiare, scaldare e impastare. In pratica, con un solo strumento si possono espletare le funzioni di un mixer, un'impastatrice, un affilato coltello e perfino quelle di un fornello. Il tutto consente chiaramente di ridurre in maniera significativa i tempi di preparazione e semplificare notevolmente il lavoro, dal momento che numerosi passaggi vengono affidati alla macchina e non necessitano di essere effettuati a mano.

Tuttavia, non è affatto detto che si utilizzi il Bimby per ciascuna di queste operazioni tutte le volte che si richiede il suo intervento, anzi può anche darsi che lo si impieghi semplicemente come supporto per qualcosa che altrimenti risulterebbe troppo laborioso. Pertanto, il primo fattore da considerare nel cercare di capire quali siano i consumi di questo robot da cucina è l’utilizzo effettivo che se ne fa.

Ciò sia in termini temporali (ovvero per quanto tempo si fa funzionare il macchinario) ma anche in termini qualitativi, dato che ciascuna delle azioni appena accennate comporta un differente investimento di energia, che corrisponde quindi a un consumo preciso. In particolare, la potenza massima che il Bimby può raggiungere è pari a 1500 W, ma non tutte le operazioni richiedono così tanta energia, quindi questo livello non viene raggiunto per tutte le preparazioni.

Anzi, alcune funzioni richiedono proprio un dispendio minimo, ad esempio la tritatura. Questo perché l’elettricità che viene richiesta per mettere in moto le lame è scarsa e il procedimento stesso dura un periodo limitato. Al contrario, la cottura è il processo che consuma di più, dal momento che la domanda energetica è molto elevata e si protrae anche per diversi minuti, a seconda dell’alimento da cuocere. Insomma, non possiamo fornire una risposta univoca alla nostra domanda, poiché il consumo del Bimby dipende principalmente dall’utilizzo che se ne fa.

La spesa energetica: il peso del Bimby in bolletta

Ovviamente, servendosi di energia elettrica per funzionare, il Bimby ha un impatto anche sulla bolletta della luce. Premesso che l’entità del consumo varia con l’utilizzo, possiamo comunque provare a fornire una stima approssimativa, che servirà a dare un’idea di quanto effettivamente costi usare il robot da cucina. Vediamo nel dettaglio il prezzo di alcune funzionalità.

Innanzitutto, se lo lasciamo collegato alla presa di corrente anche quando non lo utilizziamo, il Bimby consuma un minimo quantitativo di energia. In particolare, in stato di stand-by richiede 0,8 kW all’ora, che si traducono in modo approssimativo, secondo gli attuali prezzi del mercato, in un paio di centesimi sulla bolletta.

Tra le funzioni vere e proprie, invece, possiamo considerare la bilancia, che invece consuma 3 kW all’ora. Tradotto in termini pecuniari, ciascuna ora ipotetica trascorsa utilizzando questa funzione implica un supplemento pari a 75 centesimi in bolletta. Questo ragionamento è abbastanza esemplificativo di quanto il Bimby sia tutt’altro che economico, anzi. Basta pensare a quanto si può risparmiare con le bilance tradizionali, che richiedono semplicemente un cambio di batterie quando sono esauste.

Parliamo ora della cottura che, come abbiamo visto, coincide con l’azione più dispendiosa che il Bimby è in grado di compiere. Il quantitativo di energia necessaria dipende naturalmente da cosa occorre preparare. Ad esempio, per portare a ebollizione un liquido, si consumano 1,5 kW all’ora. In termini di paragone, possiamo affermare che si tratta di un dato nettamente superiore rispetto ai consumi di un fornello a gas, anche se si piazza al di sotto di quelli del forno elettrico. In pratica, per cuocere una pietanza che necessita di arrivare a bollore per qualche minuto, la bolletta mensile potrebbe salire anche di 5 euro. Le cotture più dolci e prolungate, invece, hanno un peso decisamente diverso: in questo caso il consumo energetico sarà pari a 0,5 kWh, e quindi il plus monetario per ogni ora sarà pari a circa 15 centesimi.

Conviene usare il Bimby?

Alla luce di quanto abbiamo appena analizzato, cosa possiamo concludere sulla convenienza o meno di utilizzare il Bimby per preparare le proprie pietanze? In linea generale, possiamo tranquillamente affermare che i consumi di questo prezioso assistente culinario sono decisamente elevati. Addirittura il Bimby si colloca a pieno titolo tra i dieci elettrodomestici più costosi. Chi ne fa utilizzo regolare lo verifica continuamente, dal momento che quando il robot da cucina è in funzione occorre spesso spegnere tutti gli altri elettrodomestici per evitare un sovraccarico energetico.

È pur vero che rispetto al forno elettrico la cottura con il Bimby costa meno e si tratta di uno strumento talmente versatile che il risparmio in termini di tempo e praticità è sicuramente garantito. Inoltre, questo attrezzo vanta delle prestazioni molto elevate, che consentono di portare a termine molte azioni in pochissimi minuti o addirittura in una manciata di secondi, pertanto, anche utilizzandolo con costanza, difficilmente il suo impiego raggiungerà un numero tale di ore da risultare davvero salato e significativamente pesante sulla bolletta. Insomma, possiamo affermare che i benefici siano comunque superiori agli svantaggi e godersi i momenti trascorsi in cucina per preparare senza sforzo gustosi piatti da condividere insieme a tutta la famiglia non abbia poi un prezzo eccessivo rispetto a quanto risulterebbe dalla preferenza per elettrodomestici tradizionali.

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