In Italia sono regolamentate dalla normativa CEI 23-50
In Italia sono regolamentate dalla normativa CEI 23-50
Nel mondo a diverse reti ed impianti corrispondono diverse prese
Nel mondo a diverse reti ed impianti corrispondono diverse prese
Smaltimento: rientrano nella categoria rifiuti RAEE
Smaltimento: rientrano nella categoria rifiuti RAEE
In Italia e nel mondo sono presenti tante tipologie di prese elettriche che si caratterizzano e si diversificano per diversi elementi: numero di poli, eventuale o meno presenza di messa a terra, frequenza ed assorbimento. Tramite la seguente guida, puoi scoprire le principali tipologie di prese e spine elettriche italiane ed internazionali.
In Italia vengono utilizzate diverse tipologie di prese elettriche che sono regolamentate secondo la normativa CEI 23-50.
In particolare sono attualmente in commercio le seguenti tipologie di prese elettriche italiane:
È una presa bipolare da incorporare da apparecchi con doppio isolamento e prevede un valore di assorbimento di 10 ampere. In passato veniva molto utilizzata mentre oggi è abbastanza in disuso. Il suo costo si aggira intorno ai 2 euro.
È una presa bipolare che presenta, a differenza della P10, anche il contatto per la messa a terra mentre l'assorbimento è ugualmente pari a 10 ampere. Anche questa tipologia oggi viene usata molto meno rispetto al passato. Il suo costo è di circa 2 euro.
La presa P7 è una soluzione che prevede un assorbimento di 16 ampere con la possibilità di assicurare la messa a terra. Si tratta di un'ottima soluzione per grandi elettrodomestici come ad esempio un forno, il frigorifero o magari la lavatrice. Il suo costo è pari a 3 euro ma molto dipende dal costruttore. Tuttavia ha lo svantaggio di non essere compatibile con le spine da 10 ampere.
Si tratta di una presa che prevede le stesse caratteristiche della P17 con in aggiunta il vantaggio di essere bivalente ossia adatta sia per spine da 10 ampere che da 16 ampere. Oggi rappresenta in Italia la più utilizzata anche perché rispetto ad esempio alla Schuko occupa soltanto un frutto nella scatola. Il suo costo è di circa 8 euro anche se dipende dalla qualità dei materiali e dal costruttore.
La presa Schuko è caratterizzata da un assorbimento di 16 ampere ed è bipolare. Ha dimensioni più ingombranti rispetto alla P17/11 e prevede un costo di circa 8 euro. La differenza tra le P30 e le P40 risiede nel fatto che quest’ultima è adatta per tante spine anche internazionali.
In Italia si utilizzano spine per trasmettere energia elettrica che evidentemente sono compatibili con le varie tipologie di prese previste per cui sono essenzialmente dotate di assorbimento pari a 10 ampere oppure di 16 ampere per quanto concerne le utenze domestiche mentre sono ancora maggiormente rilevanti per utilizzi in ambito industriale. Le spine sono quindi esattamente duali alle prese elettriche italiane elencate nel precedente paragrafo.
Nel mondo ci sono diverse prese elettriche che sono state adottate per soddisfare le esigenze dei rispettivi impianti elettrici e soprattutto delle caratteristiche della rete di distribuzione.
Presa elettrica inglese
La presa elettrica inglese deve soddisfare delle caratteristiche di reti differenti rispetto a quelle italiane. Nello specifico la tensione è di 240 volt e 50 Hz di frequenza. Le prese elettriche inglesi sono a 3 poli con due poli che conducono la corrente mentre un terzo polo è dedicato alla messa a terra.
La rete elettrica spagnola fornisce una tensione a 220 volt mentre la frequenza è di 50 Hz. Le relative prese possono essere sostanzialmente di due tipologie:
La presa elettrica tonda tedesca conosciuta anche con il termine di Schuko dispone di due poli mentre la messa a terra può avvenire sia con due connettori posizionati ai lati oppure attraverso il sistema femmina. Nelle forme ricorda moltissimo la presa italiana P30 o P40.
In Francia si hanno caratteristiche elettriche uguali a quelle italiane ma si è deciso di adottare delle prese differenti a due spinotti con perno maschio sporgente per assicurare la messa a terra.
Le prese elettriche che si utilizzano negli USA sono sostanzialmente di due tipologie.
Da ricordare che queste prese elettriche sono state ideate per soddisfare le esigenze di una rete elettrica caratterizzata da 120 volt di tensione e 60 Hz di frequenza.
Le prese elettriche vanno inserite nelle apposite scatole che devono essere incassate nella parete oppure possono essere anche a vista con soluzioni maggiormente idonee per studi professionali e laboratori. Ci sono determinate caratteristiche che devono essere rispettate per sistemare al meglio le prese elettriche come ad esempio una certa altezza rispetto al livello della pavimentazione.
Inoltre molto dipende dalla personalizzazione che si vuole dare ad un ambiente e alla tipologia di ambiente. In caso di cucine oppure di laboratori tecnici il consiglio è quello di mettere le prese elettriche in un punto che possa dimostrarsi logisticamente importante consentendo un utilizzo dei dispositivi e delle apparecchiature in totale comfort.
Spesso le prese elettriche possono rappresentare un problema per quanto concerne l'aspetto estetico. Tuttavia questo può essere facilmente risolto utilizzando dei metodi per coprirle opportunamente. Innanzitutto è bene sottolineare come siano disponibili in commercio delle vere e proprie coperture per prese elettriche appositamente realizzate per lo scopo. Inoltre si può pensare a soluzioni fai da te posizionando davanti alla presa elettrica dei complementi di arredo come un tavolino, una sedia oppure qualsiasi genere di mobile.
Le spine elettriche rientrano (come i pannelli fotovoltaici) nella categoria delle RAEE ossia i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.
L'attuale normativa in Italia prevede che tutti i rifiuti relativi ed apparecchiature elettriche ed elettroniche vengano smaltiti presso l'isola ecologica realizzata nel comune di riferimento oppure rivolgendosi al proprio negoziante.
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