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Bonus protetto nell'assicurazione auto: cos'è, come funziona e quando conviene

28 lug 2025 | 5 min di lettura | Pubblicato da Giusy Iorlano

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Nel contesto delle assicurazioni auto, accanto alla copertura obbligatoria prevista per legge – la cosiddetta Responsabilità Civile Auto (Rc Auto) – esistono diverse garanzie accessorie che possono essere aggiunte alla polizza base. Tra queste, una delle più richieste e al tempo stesso meno conosciute nei suoi dettagli è il bonus protetto.
Si tratta di una clausola aggiuntiva che può offrire un concreto vantaggio economico, ma che necessita di essere compresa nel suo funzionamento per essere valutata correttamente. Vediamo di cosa si tratta e in quali casi può risultare realmente conveniente.

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La Rc Auto e il sistema bonus-malus

La Rc Auto è una polizza assicurativa obbligatoria per tutti i veicoli a motore che circolano sul territorio italiano. Il suo scopo è quello di coprire i danni che un conducente può causare a terzi, siano essi persone o cose, in occasione di un incidente.
Il premio annuale di questa assicurazione è calcolato anche in base alla classe di merito dell’assicurato, un sistema che riflette il comportamento alla guida negli anni precedenti. Questo meccanismo si chiama bonus-malus.
Ogni automobilista parte da una classe di merito che può migliorare o peggiorare nel tempo (di qui la denominazione bonus-malus). In assenza di sinistri con colpa, si accede a classi più favorevoli (bonus, appunto), con un premio più basso. Al contrario, nel caso in cui si provochi un incidente con responsabilità, si perde una o più classi di merito (il cosiddetto malus), e di conseguenza il costo dell’assicurazione aumenta.
L’obiettivo del sistema bonus-malus è quello di incentivare la guida prudente, premiando chi non è coinvolto in incidenti e penalizzando chi invece comporta un rischio più elevato per la compagnia assicurativa.

Cos’è il bonus protetto

In questo contesto si inserisce il bonus protetto, una garanzia accessoria facoltativa che permette all’assicurato di mantenere la propria classe di merito anche in caso di un sinistro con colpa.
Senza questa opzione, un incidente comporterebbe normalmente un aumento della classe di merito e quindi del premio assicurativo. Con il bonus protetto attivo, invece, l’assicurato può conservare la classe acquisita, evitando un immediato rincaro del premio.
Tuttavia, è importante chiarire che il bonus protetto non cancella il sinistro dall’attestato di rischio: la Classe Universale (CU) viene comunque aggiornata, la compagnia lo registra e l’incidente risulta comunque nel profilo assicurativo dell’assicurato. Questo significa che in fase di rinnovo, la polizza potrebbe comunque essere soggetta a variazioni di prezzo non attribuibili alla classe interna dell’impresa. O, ancora, se si decide di cambiare compagnia, il nuovo assicuratore può comunque considerare il sinistro ai fini della valutazione del rischio e applicare un premio maggiore, nonostante la classe di merito non sia formalmente peggiorata.

Come funziona

In concreto, il bonus protetto viene applicato in modo diverso da compagnia a compagnia, ma il principio è sempre lo stesso: evitare la penalizzazione della classe di merito interna dell’assicurato per un primo sinistro con colpa, o comunque per un numero limitato di incidenti (di solito uno all’anno).
La garanzia viene proposta principalmente a clienti considerati affidabili, spesso in prima classe da più anni o con un attestato di rischio privo di incidenti recenti. In alcuni casi viene inclusa automaticamente nella polizza, in altri è offerta come opzione a pagamento, con un costo variabile.
È utile sottolineare che il bonus protetto non ha valore retroattivo: funziona solo per i sinistri avvenuti nel periodo di copertura in cui è stato attivato. Inoltre, non impedisce l’aumento del premio assicurativo in assoluto, ma solo quello dovuto al peggioramento della classe di merito. Il premio potrebbe comunque subire variazioni per altri motivi (modifiche tariffarie, cambi nel profilo del conducente, variazioni di rischio, ecc.).

Vantaggi del bonus protetto

Il principale vantaggio del bonus protetto è la stabilità del premio assicurativo nel tempo, anche in caso di un incidente isolato. Questo può risultare particolarmente utile per chi ha costruito con cura una buona classe di merito e desidera conservarla nonostante un evento imprevisto.
Si tratta di una forma di tutela che riduce le conseguenze economiche di un errore alla guida, garantendo maggiore continuità nei costi della polizza. È una soluzione adatta, ad esempio, a chi utilizza il veicolo quotidianamente, percorre lunghi tragitti, oppure ha già un premio particolarmente vantaggioso da preservare.

Limiti e considerazioni

Come ogni garanzia accessoria, anche il bonus protetto ha dei limiti. Il primo riguarda la sua validità limitata alla compagnia attuale. Se si cambia assicuratore, il vantaggio della classe conservata può venire meno, poiché la nuova compagnia non è tenuta a riconoscere la protezione accordata dalla precedente. Anche se la classe di merito rimane invariata, il sinistro viene comunque considerato.
In secondo luogo, il bonus protetto copre un numero limitato di sinistri, di solito uno per anno assicurativo. In caso di più incidenti con colpa, solo il primo potrebbe non comportare la perdita della classe di merito, mentre gli altri verrebbero trattati come da normale procedura bonus-malus.
Un ulteriore aspetto da valutare è il costo aggiuntivo. Anche se generalmente contenuto (il sovrapprezzo di solito non supera il 10-15% del premio assicurativo totale), il prezzo del bonus protetto può incidere sul totale della polizza. Per chi guida poco, oppure ha uno storico assicurativo particolarmente tranquillo, potrebbe non essere necessario attivarlo.

Quando conviene davvero

Il bonus protetto è utile in situazioni in cui il rischio di incorrere in un sinistro è maggiore – ad esempio in caso di utilizzo intensivo del veicolo – oppure quando si è già in possesso di una classe di merito molto vantaggiosa, che si desidera mantenere nel tempo.
È consigliabile soprattutto a chi ha una relazione stabile con la propria compagnia assicurativa e non ha intenzione di cambiare gestore nel breve termine. In questo modo, si può beneficiare appieno della protezione offerta, senza incorrere nelle eventuali limitazioni derivanti da un passaggio a un nuovo assicuratore.

Confronto con il bonus familiare

Va distinta con attenzione la garanzia del bonus protetto da un altro strumento molto diffuso, ovvero il bonus familiare (noto anche come legge Bersani estesa). Mentre il bonus familiare consente di acquisire la classe di merito di un altro componente del nucleo familiare, il bonus protetto serve a mantenere invariata la propria in seguito a un sinistro.
Sono due soluzioni diverse, con finalità differenti, anche se entrambe possono contribuire a ridurre il costo dell’assicurazione.
In generale è sempre consigliabile leggere con attenzione le condizioni contrattuali e chiedere chiarimenti al proprio assicuratore, così da comprendere esattamente come viene applicato il bonus protetto e in quali casi interviene.

Autore
foto Giusy Iorlano

Giusy Iorlano è giornalista professionista. Laureata presso la Luiss Guido Carli di Roma.

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