Certificato di Proprietà digitale: interessati 40 milioni di veicoli a motore
30 ott 2015 | 2 min di lettura | Pubblicato da Raffaele D.

Dallo scorso 5 ottobre 2015 è stato introdotto il Certificato di Proprietà digitale dei veicoli a motore, un’innovazione che interessa oltre 40 milioni di italiani possessori di automobili, motocicli, furgoni, camion e vetture in generale. Da ormai quasi un mese, quindi, chi acquista un veicolo, nuovo o usato, non riceve più il consueto Certificato di Proprietà cartaceo, che è stato sostituito dalla sua versione integralmente digitale custodita negli archivi informatici del PRA. Al proprietario viene rilasciata soltanto una ricevuta dell’avvenuta registrazione, contenente anche il codice di accesso personalizzato con il quale visualizzare online il documento sul sito dell’ACI.
L’introduzione del Certificato Proprietà digitale sta già portando numerosi vantaggi a cominciare dalla maggior sicurezza del documento, poiché sono state eliminate le frodi legate al furto o alla falsificazione della versione cartacea. Inoltre gli automobilisti sono stati sollevati da tediose incombenze, come ben sanno i 300.000 italiani che ogni anno ne dovevano denunciare lo smarrimento e richiedere il duplicato, con un aggravio di spesa stimato in 4,5 milioni di euro che ora saranno risparmiati. Infine ci saranno vantaggi anche per l’ambiente grazie all’eliminazione di 30 milioni di fogli di carta e di tonnellate di inchiostro.
A questo proposito nei giorni scorsi l’ACI è intervenuto a smorzare le polemiche, sollevate da alcuni organi di stampa, sulla presunta necessità di stampare cinque fogli per ogni passaggio di proprietà, operazione che avrebbe vanificato tutti gli sforzi in materia di risparmio sulla carta e difesa dell’ambiente. Al momento, spiegano dall’Automobile Club d’Italia, tale necessità è circoscritta a meno del 10% delle operazioni, ovvero quelle caratterizzate dalla presenza nell'atto di vendita di più soggetti, mentre per il restante 90% è sufficiente la stampa di un solo foglio. La ricevuta che viene rilasciata oggi è inoltre molto meno “pesante” per quanto riguarda la grammatura della carta rispetto al vecchio documento cartaceo. Bisogna poi ricordarsi che questa è soltanto una fase transitoria, che sarà completata a febbraio 2016 con la completa digitalizzazione dei processi.
L’utilizzo del Certificato di Proprietà digitale, insieme alla recente entrata in vigore dell’Attestato di Rischio elettronico e del Tagliando virtuale e alla continua crescita delle assicurazioni online, fa parte di un vasto processo di semplificazione molto apprezzato dagli automobilisti italiani.
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