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Cane che abbaia in condominio: cosa dice la legge e quali sono le regole

28 mag 2024 | 3 min di lettura | Pubblicato da Raffaele Dambra

Cagnolino a casa su divano

Un cane che abbaia in continuazione all’interno di un condominio può risultare fastidioso, specie se i latrati si verificano di notte o durante i consueti orari di riposo

Che fare in questi casi, a parte appellarsi al buon senso del padrone dell’animale? Si può ricorrere al regolamento condominiale o alla legge per risolvere la questione?

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Rivolgersi al padrone

Se un cane abbaia in un condominio recando disturbo agli altri inquilini, la prima mossa da fare è la più semplice ed è quella di rivolgersi direttamente al padrone chiedendogli cortesemente di risolvere la faccenda. 

Se prevale il buon senso, il proprietario del cane provvederà nella maniera che ritiene più opportuna evitando liti condominiali, senza necessariamente pretendere che si privi dell’animale

Intervento dell’amministratore

Qualora il proprietario del cane si dimostri poco collaborativo, occorre avvisare l’amministratore del condominio affinché metta in atto tutte le misure in suo potere. Come accade in altri situazioni in cui si verificano comportamenti inappropriati, infatti, l'amministratore interverrà applicando eventualmente il regolamento condominiale.

Inoltre l’amministratore potrebbe:

  • chiamare le Forze dell’ordine per poter verificare la sussistenza del reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, previsto dall’art. 659 del Codice penale che tra l’altro fa specifico riferimento agli "strepiti di animali", contemplando l’arresto fino a 3 mesi e un’ammenda fino a 309 euro
  • chiamare i servizi veterinari locali per accertare che il cane sia tenuto in buone condizioni
  • chiamare l’ASL, spesso allertata dagli stessi servizi veterinari, per l’eventuale reato di maltrattamento da parte dei proprietari. L’articolo 544-ter Cp punisce con la reclusione da 3 a 18 mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro "chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione a un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche". E un cane costretto a stare per lunghe ore in un piccolo balconcino senza riparo dal sole (possibile motivo del continuo abbaiare) potrebbe tranquillamente rientrare in queste ipotesi

Il Codice civile

In Italia c’è un secondo riferimento di legge, oltre al Codice penale, da applicare quando c’è un cane che abbaia in condominio: l’articolo 2052 del Codice civile dispone infatti che "il proprietario di un animale è responsabile dei danni cagionati dall’animale, sia che fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito". 

E tra i danni cagionati dall’animale potrebbero esserci anche quelli acustici. Va poi ricordato che in passato la Corte di Cassazione si è espressa sulla questione ricordando che se da una parte il regolamento di condominio non può limitare la libertà del singolo condomino di possedere o meno un animale domestico, dall’altra costui è sempre responsabile dei danni che possono essere causati dallo stesso animale.

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