Auto: come ricaricare la batteria andata ko durante la quarantena
15 apr 2020 | 2 min di lettura | Pubblicato da Marco B.

È vietato usare l’automobile durante il blocco del traffico decretato a causa dell’emergenza coronavirus (se non per ragioni indispensabili e certificate). Però l’auto può servire per motivi di lavoro. Oppure capita un’emergenza. Ebbene, si rischia che il veicolo faccia rumori strani e... non si metta in moto.
Una delle cause, soprattutto dopo settimane di non utilizzo, può essere lo scaricamento della batteria per diversi possibili motivi
Questa seccatura diventa un problema, perché anche gli elettrauto hanno i negozi chiusi o non sono rintracciabili. Ma ecco come ricaricare la batteria traditrice: bastano poche mosse.
Una volta aperto il cofano, conviene controllare che tutti i collegamenti siano a posto. Nel caso non siano scollegati, ci sono due possibilità: l’avvio a spinta o la ricarica per mezzo di cavi collegati alla batteria di una vettura in buona salute.
- Per fare partire l’auto a spinta, bisogna trovare qualcuno (più di uno) che dia una mano, mentre una persona deve stare al posto di guida. Attenzione: questo sistema rischia di danneggiare le marmitte catalitiche, quindi va usato solo in caso di estrema necessità. Come si fa? Chi sta al volante deve stoppare tutti i dispositivi non necessari (come radio, navigatore, aria condizionata, luci di posizione); poi deve girare la chiave di accensione (o schiacciare il pulsante), mettere la seconda o la terza marcia, tenere schiacciata la frizione e dire a chi spinge di darsi da fare; una volta raggiunta una velocità decorosa, occorre lasciare di colpo la frizione e contemporaneamente schiacciare l’acceleratore. Non bisogna mai spegnere il motore, altrimenti ci tocca ricominciare da capo. In questo modo si può raggiungere un posto in cui ci sia qualcuno in grado di caricare per bene la batteria o di sostituirla (costa tra 50 e 100 euro).
- L'uso dei cavi è il sistema migliore. Si apre il cofano, si collega prima il cavo rosso al polo positivo della batteria carica, poi di quella scarica; stessa procedura per il polo negativo. Poi si accende il motore dell’auto di supporto, si fa andare il suo motore tra i 2000 e i 2500 giri per una decina di secondi, poi si accende il motore dell’auto finita ko, procedendo alla ricarica per una decina di minuti. Dopo si staccano i cavi partendo dai poli negativi.
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