24 feb 2023 | 2 min di lettura | Pubblicato da Marco B.
Sono già finiti i 150 milioni di incentivi per le auto ibride o a benzina e gasolio con basse emissioni, stanziati nel 2023.
Azzerati anche i 5 milioni destinati a ciclomotori e motocicli non elettrici di categoria tra L1e e L7e.
Invece non hanno successo i bonus per le vetture elettriche.
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In totale per l'ecobonus erano stati stanziati 630 milioni.
Sulla base dei dati resi pubblici nella sezione Ecobonus del sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), le risorse destinate nel 2023 ai veicoli di categoria M1, con emissioni comprese nella fascia 61-135 grammi di anidride carbonica per chilometro, sono state esaurite in meno di un mese, ai primi di febbraio (le prenotazioni da parte dei concessionari era iniziate il 10 gennaio).
In data 7 febbraio scorso erano ancora disponibili i fondi per le auto ibride plug-in (emissioni tra 21 e 60 grammi di CO2) - pari originariamente a 235 milioni poi ridotti a 219 milioni - e quelli per le auto elettriche (con emissioni da 0 a 20 grammi di CO2), originariamente a 190 milioni, quindi ridimensionati a 174 milioni.
Degli incentivi - pari a 35 milioni - per ciclomotori e motocicli elettrici sono rimasti una decina di milioni.
Questi contributi (riconosciuti come minor prezzo in fattura al momento dell'acquisto) sono riconosciuti a persone (fisiche o giuridiche) che vogliono acquistare veicoli non inquinanti destinati al trasporto di persone o di merci. Il contributo viene prenotato dal concessionario.
Per informazioni sugli incentivi, gli acquirenti possono rivolgersi direttamente a un rivenditore, che si occuperà anche della gestione della pratica.
Secondo il ministro Adolfo Urso gli incentivi per le macchine elettriche vere e proprie sono rimasti in gran parte inutilizzati, perché costano troppo per i salariati italiani e sono oggi sostanzialmente ad appannaggio dei ricchi in Italia e noi non possiamo fare una strategia per i ricchi ma dobbiamo fare una strategia per tutti.
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