28 ago 2024 | 4 min di lettura | Pubblicato da Cristina B.
Nata nel 2019 come società gestita dal ministero dell’economia, Amco opera sui crediti deteriorati con l’obiettivo di rimettere in bonis i debitori. A questo scopo si sta perfezionando un nuovo progetto Re Perform.
Con strumenti di nuova finanza rilancia le imprese meritevoli con la ristrutturazione del debito; per le famiglie, invece, promuove il ritorno in bonis dei debitori meritevoli favorendo l’accesso al credito.
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La nascita di Amco è legata all’obiettivo di contenere gli impatti delle crisi bancarie, in continuità con il mandato di SGA Principali crisi bancarie oggetto di supporto. A fine 2023 gli attivi in gestione sono €34,7 miliardi, composti per il 68% da sofferenze e 32% da UTP (Unlikely to Pay, crediti difficilmente pagabili), per un totale di 236 mila posizioni, di cui oltre 100 mila imprese.
AMCO opera secondo un modello di business efficace, racconta il sito della società, puntando a ottimizzare i livelli di efficienza operativa. La gestione del credito segue un approccio proattivo che privilegia strategie di valorizzazione in collaborazione con altri partner, per facilitare il riequilibrio finanziario di famiglie e imprese.
I crediti deteriorati secondo un outlook di Abi-Cerved sono in aumento. Un outlook di giugno punta il dito sulla percentuale di crediti deteriorati che tornano a salire. La percentuale di fine 2023 è di 2,4% e per l’anno in corso, il 2024 si prevede che la soglia degli Npl vada oltre la soglia del 3,5% . E sarebbe, ladovve si centrasse il target, la più alta degli ultimi 4 anni. A spingere in alto la percentuale, secondo il rapporto, gli effetti della politica monetaria restrittiva e l’andamento debole dell’economia. Gli aumenti di crediti deteriorati più consistenti si stimano nelle micro dal 2,7 al 3,7 alle medie imprese, dall’1,3 al 2,3%.
Per quanto riguarda i settori: per le attività che operano nelle costruzioni (dal 2,5% al 4,0%), soprattutto di media dimensione (dal 2,7% al 4,8%), e nel Sud Italia (dal 3,2% al 4,4%), con incrementi particolarmente marcati per le microimprese (dal 3,4% al 4,6%). Quanto all’analisi geografica, il Mezzogiorno registra l’incremento più consistente, portandosi dal 3,2% del 2023 al 4,4% del 2024, il valore più elevato tra tutte le macroaree. Una sostanziosa crescita dei tassi si registra anche al Nord Est e nel Centro, con la prima area che tocca il 2,7% nel 2024 partendo dall’1,6% dell’anno precedente, e la seconda che passa dal 2,9% del 2023 al 4,0% del 2024. Il Nord Ovest cresce di 1 punto percentuale e passa dal 2,2% del 2023 al 3,2% del 2024.
Più rassicurante il quadro del mercato che offre Amco nella descrizione del suo piano: il mercato non attende a breve un deterioramento del credito. Il sistema bancario si è, infatti, stabilizzato su livelli di NPE minimi e livelli di capitalizzazione elevati; le attese di nuovi volumi di NPE sono più contenute rispetto al passato. L’evoluzione dello scenario competitivo vede, inoltre, un mercato del servicing maturo e in evoluzione, che sarà prossimamente regolato anche dalla normativa in materia di acquisto e gestione dei crediti in sofferenza in corso di emanazione.
Per il supporto a famiglie e imprese sono allo studio progetti innovativi per un percorso che porti il debitore a tornare in bonis. Amco, si legge nella nota di presentazione, strutturerà progetti innovativi per facilitare il riequilibrio finanziario di famiglie e imprese. Le iniziative previste sono: l’avvio di fondi multi-originator dedicati a specifici settori e/o geografie per favorirne il rilancio; operazioni di restructuring e rilancio industriale, tramite nuova finanza, di posizioni già presenti a portafoglio e anche attualmente non in gestione (single name) relative a imprese medio-grandi; il progetto RE.Perform per accompagnare la clientela dei mutui retail nel rientro in bonis.
C’è poi il capitolo legato al ruolo sistemico della società cioè la gestione dei crediti deteriorati nell’interesse pubblico. In questo ambito AMCO focalizza il proprio ruolo sistemico nella gestione dei crediti deteriorati nell’interesse pubblico. A tal fine, sono in corso di definizione sia una struttura per la gestione dei crediti con garanzia statale, sia nuove iniziative per la gestione di crediti deteriorati in sinergia con altri partner.
Per il nuovo progetto Re perform il supporto del debitore si svilupperà attraverso la promozione della bancabilità e l’accesso al credito per coloro che dimostreranno di essere debitori meritevoli, si guarda anche alla riqualificazione energetico con la possibilità di concedere nuova finanza, inoltre la possibilità di liberare risorse da destinare alle famiglie in difficoltà.
Più nello specifico per chi ha mutui residenziali ci sarà un percorso di rientro in performing che si articolerà con il contatto del debitore proposta di soluzione cucita addosso e avvio del periodo di prova ini sei mesi sottoscrizione al termine del periodo di prova di un accordo di ristrutturazione, rientro in bonis del debitore e sostituzione del piano di rientro con un prodotto performing e eventuale cessione dei crediti performing e acquisto di nuovi mutui di debitori in difficoltà finanziaria.
Giornalista professionista dal 2004 e vicecaporedattore per ItaliaOggi, scrive del Fisco in ogni sua forma. Ha fatto incursioni su Classcnbc e Tgcom per raccontare le novità di manovra di bilancio, sanatorie fiscali e storie di elusione.
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